LA MORTE APPARENTE DEL GLOBALISMO, di A.Placido

La competitività senza esclusione di colpi raggiunge e supera facilmente le soglie della criminalità.

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IN CILE NIENTE LUNA DI MIELE PER BORIC

di Jorge Fernandez Correa (*)     [link orig. spagnolo]

E’ trascorso un mese da quando Gabriel Boric ha assunto la funzione di Presidente della Repubblica. Molti constatano con costernazione che il suo Governo non ha goduto della tradizionale ‘luna di miele’ sulla quale sempre hanno fatto affidamento i Presidenti neo-eletti. E’ vero. A Boric hanno dato addosso fin dal primo giorno. Avrebbe mai potuto essere diverso? Difficile. Il contesto nazionale si sta deteriorando da vari anni: per cominciare, la rivolta sociale del 2019. Poi, son cominciati i conflitti con gli estremisti mapuce, quindi una Convenzione Costituzionale dominata in molti settori dalla sinistra extra-parlamentare; una crisi migratoria dovuta a migliaia di entrate illegali incluse quelle dovute a pericolose bande criminali; un aumento esponenziale del narco-traffico; la crisi economica causata dalla pandemia e il ritiro dei depositi dalle Associazioni dei Fondi Pensioni (AFP) dovuto al fatto che gli associati stanno ritirando i loro capitali con la speranza che, giunto il momento della pensione, sarà lo Stato a garantirla. E finalmente, come se non fosse abbastanza, si sta sviluppando nella popolazione uno stato d’animo che in molti casi si avvicina  a ciò che viene chiamato “un totale esaurimento e una disperazione indotta”.

RELIGIONI CHE DISDETTA

di Stella D'Este

Come se non bastassero gli assassinii di Putin in questa guerra maledetta che si combatte in Ucraina, ci si aggiunge anche la crudeltà spirituale di un Patriarca, quello della Chiesa Cristiana Ortodossa di Mosca. Il sig. Kirill avrà le sue piccole ragioni di potere per seguire fedelmente le idee del Capo Russo. Avrà anche le sue convinzioni personali, che tanto devono aver favorito la sua carriera di prete. La grandeur etnica, la supremazia nazionale, l’espansionismo religioso. Ma rimane lo stupore il raccapriccio e la rabbia di sentire un prete cristiano, che, senza ammettere mai che in Ucraina si combatta una guerra -e che guerra- giustifichi un’invasione militare così sanguinosa adducendo la necessità di combattere le lobbies gay che minacciano l’integrità morale dei popoli russi.

BORIC, LA SPERANZA DEI GIOVANI CILENI

di Jorge Fernandez (*)         [link orig. spagnolo]

Cile, rame, litio e minerali. Con il deserto più arido del mondo e l’Oceano Pacifico bagnando i suoi più di tremila chilometri di costa. Cile vulcanico, dei laghi e dei fiumi, delle verdi valli trasversali e dei boschi millenari. Cile profondamente tellurico e con un certo odore di vino. Cile, un Paese con tradizioni, e che crede di giocare al football meglio di quanto sappia fare veramente, che teme la violenza politica, che ancora conserva forti connotazioni classiste e razziste. Un Paese dove periodicamente si verificano abusi sulle donne e dove ancora si dibattono temi come l’aborto, il divorzio, il ruolo dello Stato e dell’Assistenza sociale per far fronte alla pandemìa.

NON FACCIAMO BRUTTE FIGURE...RETORICHE

 

 

 ADYNATON

di Stella D'Este

Adynaton? Ma che cos’è? Beh, effettivamente è una figura retorica particolare. Pensate un po’, consiste nientedimeno nell'affermare l'impossibilità che una cosa avvenga subordinando il suo avverarsi a quello di un altro fatto chiaramente impossibile. Addirittura! Ma davvero vogliamo complicarci la vita così? Ebbene sì, sembra proprio che vogliamo farlo, anzi lo facciamo almeno da un paio di millenni visto che troviamo un famoso adynaton già nel Vangelo.

FEDE E FANATISMO

di Paolo Basurto

“Allora come va?” Un amico, prete da poco. Ci conosciamo da molto tempo, ma si è sempre preoccupato della salute della mia anima. Anche se qualche volta esagera, mi sta simpatico anche per questo. Però, a questa sua domanda, che mi fa sempre, non so rispondere in forma spontanea. “A che ti riferisci?” “Dentro. La tua vita interiore. Come va?” “Ho capito. Le solite virtù teologali” “Appunto” -dice lui, niente affatto scoraggiato dalla mia freddezza- Fede, Speranza e Carità…. mormoro nella mia memoria. E adesso che gli dico? Ma lui insiste: “Fede fede. Bisogna avere fede. Devi cominciare da là”. “Allora: fede, poca, anzi niente; speranza tantissima e carità…carità qualche volta; dipende. Boh! Non lo so.”

ARRIVANO I KURG

di Paolo Basurto

Conoscete i Bonobo? Io li ho scoperti leggendo lo stupendo libro della Riane Eisler, ‘Il Piacere è Sacro’ (*). Per chi non lo sapesse, i Bonobo sono delle scimmie; degli scimpanzè per l’esattezza. Sono le scimmie più simili a noi che si conoscano. Vivono in comunità ed hanno una struttura sociale che oggi ci appare singolare fino all’incredulità, ma che secondo la famosa archeologa Eisler sono una molto probabile prova di come fossero strutturate anche le prime comunità umane.

I Bonobo fanno l’amore e non la guerra. Anzi, fanno l’amore per non fare la guerra. L’aggressività di queste scimmie è particolarmente bassa e tutte le volte che si presentano situazioni di tensione il modo più efficace per risolverle è quasi sempre fare sesso. La vita sessuale dei Bonobo non è condizionata dalla procreazione come accade in quasi tutti i primati, ad eccezione degli umani. E’ un comportamento intenzionale evocato da un desiderio di piacere reciproco che non crea conflitti di possesso ma occasione per offrire disponibilità e solidarietà. Quando gli alimenti raccolti non sono sufficienti, gli accoppiamenti si moltiplicano e dopo l’amore si può assistere a sorprendenti scene di condivisione del cibo. Le femmine hanno un ruolo decisivo e sono quasi sempre loro che prendono l’iniziativa sessuale quando la situazione si fa scabrosa. E non esitano a praticare l’omosessualità che evidentemente produce altrettanto piacere ed è un altrettanto toccasana sociale, dell’eterosessualità.

AMERICA LATINA UN CONTINENTE MALATO

di Jorge Fernández Correa (*)     [Link orig. spagnolo] 

Negli anni Sessanta dello scorso secolo, gli studenti cileni cantavano l’Inno delle Americhe. Quello che parla di amicizia, collaborazione, unità e pace. La canzone enumera i diversi Paesi del Continente e, naturalmente, include anche gli Stati Uniti. La canzone termina così: “Sono fratelli sovrani della libertà”.  A quell’epoca, gli studenti cileni non avevano ancora sofferto delle conseguenze della dottrina Monroe, formulata dagli Stati Uniti, con il lemma “L’America per gli Americani”. E nemmeno avevano dovuto sopportare quanto avrebbe consentito il cosìddetto “Corollario Roosvelt”. Una regola propugnata al principio del secolo XX, che dava al Governo statunitense la potestà di intervenire in Latino-america e nel Caribe, se la situazione di uno dei Paesi dell’area dovesse deteriorarsi al punto da causare conflitti con potenze extra continentali, specialmente quelle europee. I cileni ancora non sentivano su di loro la mano dell’impero che, per anni, aveva fatto uso di questa potestà autoassegnatasi, al fine di intervenire nel cortile di casa loro, quando riteneva che ‘fossero in pericolo i diritti o le proprietà statunitensi. Per anni è stato usato l’intervento militare negli affari interni della nazione affetta da presunti disordini, con l’ipocrita obbiettivo di ristabilire l’ordine e la sicurezza.

IL MERAVIGLIOSO MONDO DEL 3D

A colloquio con Lorenzo Basurto

di A.P.

Poco tempo fa un mio piccolo amico di otto anni mi ha fatto scoprire Fortnite, un gioco digitale. Un gioco 3D, come lo ha subito chiamato, con un’aria indagatrice per scoprire se sapessi che voleva dire. Ho fatto finta di niente, ma mi aspettavo, con preoccupazione, che avremmo dovuto indossare dei fastidiosi occhiali con lenti rosse e blu, senza le quali il mondo si vede da strabici, e con le quali, invece, hai l’illusione della profondità e le cose escono dallo schermo per arrivarti sulle ginocchia. Non pretendo di capire gli aspetti tecnico-ingegneristici del fenomeno 3D. Però è chiaro che se è entrato nel mondo dei giochi infantili (anche se io il Fortnite l’ho subito scaricato sul mio computer) è entrato anche di più nel mondo degli adulti e non sarebbe male capirne qualcosa di più. Perciò ho posto alcune domande a Lorenzo Basurto. Uno specialista del 3D che della sua passione ha fatto la sua professione:

CHE COS’È IL 3D?

Ottima domanda, per cominciare. Dico subito, per essere sintetico, che stiamo parlando di una tecnica; di un modo cioè di rappresentare con un’immagine risultante, oggetti tridimensionali. Ci sono vari modi di rappresentare gli oggetti tridimensionali con le immagini: il disegno, la pittura, la fotografia…. Per rappresentare questi oggetti attraverso le immagini si utilizzano i seguenti elementi fondamentali: la forma, la luce e il punto di vista. E’ attraverso la manipolazione di questi elementi che si rappresentano degli oggetti che, secondo gli scopi del realizzatore, possono essere realistici o fantastici, ottenendo l’illusione della profondità oppure no -o non perfettamente. La tecnica del 3D, si chiama così perché si riferisce a tre dimensioni basiche per definire

 ROUSSEAU CHI ?

di Paolo Basurto

Tutte le volte che Grillo e gli esponenti del Movimento Cinque Stelle da lui accettati o voluti, non sanno che pesci pigliare, si rivolgono all’uso magico della piattaforma Rousseau. Mi domando quanti Grillini abbiano letto Rousseau, sappiano chi sia o perlomeno si siano dati la briga di andare a sbirciare su internet.

IVANA NOMADE DIGITALE

Fra il Dentro e il Fuori. E la scoperta del Cerchio.

Incursione di Gisella Evangelisti nella biografia di Ivana Pinna

Se il buon giorno si vede dal mattino, qualche flash recuperato dalle vaghezze della mia infanzia vi dará un’idea delle precoci lotte di una bimba contro i limiti e confini del suo mondo. Eccomi a un anno alzandomi dal lettino di notte, per andare in bagno, da sola al buio. Eccomi imprigionata con altri due fratelli piú piccoli dentro un box di 1 metro e mezzo quadrato, una specie di recinto utilizzato da mia madre nel tentativo di tenerci per un po’ zitti e buoni. Ma ecco un piede (il mio) che martella a calci il portoncino di casa, per inseguire lá fuori mia madre, e si ferma solo quando vi appare un grosso buco.

TOLLERARE LA DISUGUAGLIANZA

IL CASO CILENO

di Jorge Fernandez (*)                  [Link orig. spagnolo]

Era il 1986 e in Cile il dittatore Pinochet reprimeva tutte le manifestazioni pubbliche in favore della democrazia. Difendeva il suo potere con le armi e sfruttava il sostegno di una parte importante dell’élite economica e sociale. Fu allora che un giovane di un quartiere borghese di Santiago scrisse una canzone:

“Unitevi al ballo dei rifiutati / Nessuno sentirà la nostra mancanza / Nessuno ci ha voluto realmente aiutare”.

La cantava il gruppo “I Prigionieri”, provocando l’entusiasmo della gente e l’ira del dittatore. La canzone di Jorge Gonzalez cominciava così:

Quando eravamo bambini ci dicevano di giocare a studiare / Gli uomini son fratelli e assieme devon lavorare / Ascoltavi i consigli / Con gli occhi sul professore / Sulla testa tanto sole / Ma non era affatto vero / Perché alla fine questi giochi / Terminavano per gli altri con allori e futuri / Ma lasciarono i miei amici a scalciare con le pietre […]

Trentasei anni dopo, con il dittatore ormai morto e un secondo governo del destrorso Sebastiàn Piñera -paradosso della

 
 
 
MESSAGGI DAL FUTURO
 
Il video che segue lo abbiamo preso da THE INTERCEPT [link] . Ci è sembrato tremendamente opportuno e particolarmente bello. Naomi Klein ha così commentato, sullo stesso sito:   "NON ABBIAMO il diritto di essere fiduciosi? Con gli incendi politici ed ecologici che imperversano, è irresponsabile immaginare un mondo futuro radicalmente migliore del nostro? Un mondo senza prigioni? Di belle case popolari verdi? Di muri di confine sepolti? Di ecosistemi guariti? Un mondo in cui i governi temono la gente invece del contrario?"
 

IL CILE CAMBIA

di Jorge Fernandez (*)                    [link orig. spagnolo]           

Forse potrebbe anche essere un gran trionfo quello che oggi si sta vivendo in Cile. Forse si tratta solo di un primo passo. Forse è solo il solito schema: cambiare tutto per non cambiare niente. Fatto sta è che nel Cile governato dalla destra sta accadendo qualcosa di storico: la nuova Costituzione verrà scritta assieme alle popolazioni originarie e in condizioni di parità di genere. 

Concretamente, il Congresso ha approvato di riservare a rappresentanti delle popolazioni indigene 17 seggi della Convenzione Costituzionale; organo che sarà costituito anche da un numero uguale di uomini e di donne.

I Mapuche, l’etnia maggioritaria che abita principalmente l’Araucania -antica frontiera all’epoca della colonizzazione spagnola- avrà sette rappresentanti.

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