LA RIUNIONE A FERRARA DEL MOVIMENTO 5 STELLE

SPERIMENTAZIONE, EFFICIENZA ED ENTUSIASMO

di Paolo Basurto

Ferrara. Ore 9 del mattino del 27 novembre. Il nebbione di ieri sera si è un po’ diradato e la speranza del Sole si affaccia timidamente. La mia ansia per Roberto G. diminuisce alquanto. E’ partito da Monterotondo alle 4 e mezza, e se la nebbia fosse stata quella di ieri sera ….

In Via Savonarola, 3 c’è una porticina ben chiusa. Non mi hanno dato il giusto indirizzo. Brutto segno, penso con rassegnazione, infastidito dalle due crostate di contributo pranzo e dal peso della valigetta-computer completa di penne chiavette e prolunghe come hanno prescritto gli organizzatori.

La vecchia chiesa di San Francesco è tutta dei grillini. Dunque si entra dalla porta principale.  Nella piazzetta antistante non manca qualche manifesto. Un bel po’ di persone sono già in coda per registrarsi. Gente allegra, puntuale e con molte crostate come le mie… Mi rassereno al solo guardarli in faccia. Accoglienti e disponibili alla chiacchiera che inevitabilmente mi coinvolge per le mille domande che ho sempre voglia di fare. Ma non c’è il tempo di far troppo il curioso. Alle 9,30, come previsto dal programma, iniziano i lavori. La registrazione è avvenuta con un’efficienza sorprendente (mi ricorda i tempi della grande riunione della Rete regionale del Lazio. Sospiro di nostalgia, tristezza e un po’ di invidia). Alle 9,30 arriva anche Roberto, felice di avercela fatta.

Siamo in 220, ci informa Paolo Michelotto, che ha ricevuto il dato a tempo di record dall’ottimo team della registrazione. La

chiesa è piena. Dalle altre regioni non mancano presenze. Una minoranza ‘discreta’, è così che  veniamo presentati ai partecipanti che accettano di buon grado di ammetterci alle votazioni. Perché il tema è come migliorare il Movimento 5 Stelle dell’Emilia-Romagna e teoricamente riguarda solo questa regione. Teoricamente. Ma è evidente che l’incontro di Ferrara riguarda tutti noi, per molte ragioni. E’ una riunione che viene da una profonda e sentita esigenza della base, di vedersi in faccia, di scambiarsi esperienze e opinioni  al di là delle piattaforme elettroniche che sempre più denunciano i loro limiti e i loro pericolosi rischi di disgregazione. E’ una riunione sperimentale per verificare con serietà e rigore  una tecnica di discussione e decisione assembleare che potrebbe essere utilissima per il futuro assai vicino di campagna elettorale.

Questa tecnica è stata messa a punto da Paolo Michelotto che, come spiega nei suoi libri, l’ha ripresa da varie esperienze fatte in diversi paesi e varie circostanze. Una tecnica partecipativa e coinvolgente capace di fare esprimere un gran numero di persone e di raccogliere, attraverso più votazioni un consenso sempre più informato e operativo. Un piccolo miracolo che però richiede disciplina, rispetto degli altri e soprattutto volontà di sintesi e di chiarezza. Insomma uno sforzo non di poco conto per restare concentrati, per non perdere l’occasione di dire la propria e sentire quella degli altri, per non sforare i tempi e seguire con attenzione e scrupolo tutte le indicazioni. E’ il momento delle proposte, poi si vota, poi ci si riunisce in gruppi di quattro, poi si cambia gruppo ogni venti minuti, poi si vota ancora, poi si fanno altre proposte, poi si vota, poi si conclude e poi si vota… una girandola; una ginnastica di braccia, ma il percorso va sulle sue rotaie e io, che ho non poche esperienze di riunioni ed assemblee a tutte le latitudini, rimango letteralmente a bocca aperta nel vedere che funziona.

Nella folla ho perduto Roberto. Poi lo ritrovo, entusiasta, e non solo perché sta chiacchierando con la bella Chiara. Riuscissimo a fare qualcosa così anche a Monterotondo, coinvolgendo la gente, per far capire che è quello che principalmente vogliamo: farli partecipare.

Nella pausa pranzo, incrocio Pietro C. Pensi che sarebbe possibile ? Questo Lazio ! Fratture e incomprensioni. Gente in gamba, molta e dispersa. Teste calde e testarde, poche ma sufficienti. Ci vorrebbe un clima di fiducia e di collaborazione. Chissà; tentare e ritentare; potrebbe essere la ricetta.

Prima di andar via incrociamo Favia. Sorridente amichevole e affettuoso come sempre. Evviva la semplicità dell’intelligenza. Complimenti e un grazie a tutti.

Il documento conclusivo dovrebbe già essere sul web.

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