IL SEMESTRE SURREALE

di Roberto Villani

E’ incomprensibile lo scalpore che sta suscitando la nomina delle due commissioni di 10 saggi effettuata da Napolitano a conclusione dell’ infruttuoso mandato esplorativo fatto da Bersani e dell’altrettanto infruttuose consultazioni avute con i rappresentanti dei diversi gruppi parlamentari per dare vita ad un governo.

L’iniziativa del Presidente della Repubblica non ha precedenti e non è prevista in alcuna norma o prassi costituzionale per il semplice motivo che non ha alcun valore dal punto di vista giuridico – costituzionale.

 

Salvo quanto potrà venire chiarito nel corso dei prossimi giorni, le due commissioni hanno un modesto compito consultivo che, nella migliore delle ipotesi e se andranno d’accordo tutti i membri, sfocerà in alcune proposte di riforme che potranno essere accolte o meno dai partiti o potranno formare la base per un governo di scopo o del Presidente, di durata limitata alla realizzazione delle riforme.

Potere zero; quindi siamo di fronte all’ennesimo inganno dei gruppi parlamentari e dei loro strumenti di divulgazione mediatica. Anche questa volta si è assistito alla comica ( ma tragica per il Paese) indecisione fra il fare proprie le iniziative di Napolitano o lo scaricargli addosso le peggiori accuse per trovare un nemico da dare in pasto allo scontento popolare e distrarci dalla evidente incapacità di vecchi e nuovi politici a trovare una soluzione.

Dopo la prima giornata di osannanti elogi (l’”avevo detto io” “ci ha dato ragione” ecc.) nel giro di una nottata si è passati al “ golpe di Napolitano” alla “voglia di re” al “golpe bianco”. Quindi si può sostenere tutto e il contrario di tutto senza alcun supporto logico. Come si può realizzare un golpe, ancorché bianco, senza che le truppe (i dieci saggi) abbiano neanche il potere di emettere un provvedimento o di impegnare un euro ?

Per cercare di attribuire un significato alle cose penso che l’intenzione, lodevole, di Napolitano sia stata quella di dare ai mercati finanziari e all’estero l’impressione che qualcosa si stia facendo, nonostante lo sconfortante spettacolo offerto dalle trattative per formare il governo. La Borsa e lo spread per ora sembrano aver dato ragione al Presidente.

Grillo e i suoi si sono tenuti fuori da ogni possibile tentativo di formare un governo e coerentemente sono fuori anche dalle commissioni, salvo lamentarsi per l’esclusione. Mi pare che la strategia sia evidente: boicottare ogni iniziativa per poter riaffermare  che sono tutti ugualmente inetti, andare a rivotare e aumentare il consenso elettorale, anche assumendosi il rischio di ritrovarsi Berlusconi.

Il PDL è il gruppo che strepita di più per sventolare l’eterno spauracchio di un predominio della sinistra che occuperebbe tutto il potere e poter affermare che loro, per amor patrio, sono disposti, senza bisogno dei saggi, a una grande coalizione che salverebbe il padrone dai guai giudiziari e darebbe tempo di organizzarsi ancora meglio e concludere vittoriosamente la rincorsa al PD.

Il PD è sicuramente il più pacato, anche se potrebbe essere il più danneggiato dal lavoro delle commissioni che potrebbe avvicinarlo ad un governo di grossa coalizione col PDL che determinerebbe la fine politica della sinistra.

Nessuno ha però avuto la decenza di ammettere che il compito affidato alle commissioni altro non è che il lavoro che avrebbero dovuto svolgere i gruppi parlamentari per dare una risposta, in sede di consultazioni, al Presidente e per lui al Paese.{jcomments on}

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