IL RE É NUDO

RIFLESSIONI SULLO STATO ATTUALE DELLE REGOLE

DELL'ORDINE INTERNAZIONALE

 

di Marco Borsotti

Uno dei problemi cruciali della politica internazionale é ragionare sulle regole o sull'assenza delle stesse nelle relazioni tra Stati, Organismi Sovranazionali e gente comune. La questione é cruciale. Il mondo moderno sta evolvendo verso un sistema trasparente di relazioni basate su principi e valori condivisi, frutto di mediazioni, d'accettazione della diversità di valori esistenti tra le varie culture e sistemi sociali e politici, di compromessi tesi ad assicurare che tutti alla fine possano identificarsi nei regolamenti proposti o ci si avvia verso un sistema dove si tenda a far prevalere l'uso della forza come metodo per affrontare le relazioni tra i popoli e le Nazioni? Questi sono i temi centrali di questo dibattito e le risposte a queste discussioni toccano tutti perché da ciò dipende l'affermarsi della pace nel mondo o l'avvio di guerre dai risultati sicuramente catastrofici per tutti.  Su questo tema lo scorso 24 ottobre si é tenuto a Sochi, la città russa dei recenti giochi olimpici invernali, un dibattito organizzato dal Club Valdai dal titolo: L'ordine mondiale: nuove regole o un gioco senza regole. In questo foro, il Presidente Putin ha tenuto il discorso di chiusura dei lavori usando un linguaggio, come aveva annunciato prendendo la parola, franco e diretto, di un candore a volte persino sconcertante e certamente inusuale per una personalità politica del suo calibro. Per chi fosse interessato,  il testo ufficiale integrale in inglese del discorso e del dibattito che ne é seguito si trova al seguente sito: link . A mio giudizio, le parole di Putin chiariscono al di là di ogni ragionevole dubbio la posizione russa su tutte le principali controversie internazionali, ma ancora più importante indicano come la Russia veda i rapporti con gli altri paesi del pianeta, in particolare con gli Stati Uniti ed i paesi dell'Unione Europea. Stranamente i giornali italiani, ma anche la grande stampa internazionale hanno dato poco risalto e spesso persino ignorato la notizia, forse perché le parole del Presidente Putin hanno messo a nudo in modo più che esplicito le difficoltà odierne nelle relazioni internazionali enunciando a più riprese che se l'evolvere degli eventi non dovesse correggersi per volere delle parti in causa, il rischio che i conflitti armati possano estendersi sino a diventare globali sarebbe sempre più probabile.

In vero non é la prima volta che il Presidente Putin abbia espresso in modo diretto e molto franco le sue opinioni sulla sicurezza in un contesto internazionale. Lo aveva già fatto a Monaco di Baviera il 10 febbraio 2007 durante la 43ma conferenza sulla Sicurezza. Il testo in italiano del discorso si trova al seguente sito: http://mirudue.blogspot.co.at/2007/02/il-discorso-di-putin-monaco.html . Allora Putin aveva manifestato preoccupazione per la mancata ratifica da parte dei paesi occidentali di trattati internazionali per la limitazione delle testate atomiche e sull'utilizzo delle forze convenzionali in Europa e per l'espansionismo della NATO verso est in contraddizione con quanto promesso nel discorso del Segretario Generale della NATO Woerner a Bruxelles il 17 maggio 1990 dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia, dove aveva asserito:”il solo fatto che siamo disposti a non dispiegare le truppe della NATO fuori dal territorio tedesco fornisce all'Unione Sovietica salde garanzie di sicurezza.”. Egli aveva voluto denunciare come improvvide le decisioni unilaterali in materia di sicurezza che riuscivano soltanto ad alzare la tensione nelle relazioni internazionali auspicando, invece, che ci si attenesse al rispetto dei meccanismi internazionali già stabiliti a livello sia in ambito delle Nazioni Unite che dell'OSCE. Nel discorso di Sochi del 24 ottobre, invece, il Presidente Putin denuncia chiaramente e senza peli sulla lingua che non esistono più meccanismi di sicurezza internazionale funzionanti dal momento che gli Stati Uniti ed i loro alleati applicano principi unilaterali per definire quello che sia accettabile o meno a livello delle relazioni tra paesi e su quali requisiti si possano applicare per giustificare interventi esterni negli affari di altre Nazioni. Gli Stati Uniti autoproclamatesi vincitori della Guerra Fredda considerano che spetti a loro e soltanto a loro decidere chi nel mondo detenga legittimamente il potere e chi invece sia un usurpatore da estromettere anche facendo uso della forza.

Un blogger russo ha riassunto(link) il contenuto del lungo discorso di Putin in pochi punti salienti che riporto a seguito.

  1. La Russia non si presterà più a giochi di politica internazionale o prenderà parte in negoziati segreti su sciocchezze. Ma la Russia é pronta per negoziati seri e per stipulare accordi, se questi sono strumentali per accrescere la sicurezza collettiva, purché basati su principi d'imparzialità prendendo in considerazione gli interessi di tutte le parti.
  2. Tutti gli attuali sistemi di sicurezza globale sono in rovina. Non esistono più principi generali di sicurezza che siano garantiti a tutti. Tutto questo é il risultato delle politiche messe in atto dagli Stati Uniti d'America.
  3. I costruttori del Nuovo Ordine Internazionale hanno però fallito il loro scopo, avendo costruito un castello di sabbia. Se si debba o no edificare un nuovo ordine mondiale di un qualunque tipo, questa non é una decisione che la Russia possa prendere da sola, ma é comunque una decisione che non può essere presa escludendo la Russia nel tentativo di farlo.
  4. La Russia favorisce un approccio prudente nell'introduzione d'innovazioni nell'ordine sociale, ma non é contraria a studiare e discutere queste innovazioni per vedere se l'introduzione di ognuna di esse possa considerarsi giustificata.
  5. La Russia non ha intenzione di andare a pesca nelle acque torbide generate dalla continua espansione del concetto americano dell'Impero del Caos, e non ha intenzione di edificare un proprio impero (ciò non é necessario; la sfida per la Russia é quella di sviluppare il suo già vasto territorio). Ugualmente, la Russia non intende agire come salvatore del mondo, come fatto in passato (all'epoca dell'Unione Sovietica).
  6. La Russia non tenterà di riformare il mondo a propria immagine, ma non permetterà a nessuno di riformarla a loro immagine. La Russia non si chiuderà al resto del mondo, ma chiunque cerchi di escluderla dal mondo resterà con un pugno di mosche.
  7. La Russia non desidera che il caos si espanda, non vuole la guerra e non ha intenzione d'iniziarne una. Tuttavia, l'odierna Russia vede lo scoppiare di una guerra globale come quasi inevitabile. Essa é preparata per l'evenienza e continua a prepararsi. La Russia non guerreggia, ma non teme la guerra.
  8. La Russia non intende assumere un ruolo attivo nell'ostacolare coloro che stanno ancora tentando di costruire un Nuovo Ordine Mondiale, ma questo solo sino al punto in cui questi sforzi inizino a ledere interessi vitali per il paese. La Russia preferirebbe restare da parte e guardare coloro impegnati in questi tentativi dare quante testate contro il muro la loro povera testa possa tollerare. Ma coloro che riuscissero a coinvolgere la Russia nel processo, ignorando gli interessi primari di quel paese, imparerebbero a loro spese il vero significato della parola dolore.
  9. Nelle proprie politiche internazionali ed ancora di più in quelle interne, il potere della Russia non conterà soltanto sulla propria classe dirigente e sui suoi apparati interni, ma si varrà della volontà di tutto il suo popolo.
  10. A questi nove punti voglio (parola del blogger) aggiungerne un decimo, cioè che esiste una possibilità per la costruzione di un Nuovo Ordine Mondiale che possa evitare una nuova guerra mondiale. Questo nuovo ordine deve necessariamente includere gli Stati Uniti, ma a condizione che ciò avvenga negli stessi termini riconosciuti a tutti gli altri partecipanti nel processo, nel rispetto del diritto internazionale e dei trattati internazionali, trattenendosi da ogni azione unilaterale nel pieno rispetto della sovranità delle altre Nazioni.

In sintesi. Il tempo dei giochi é finito, mettete via i vostri giocattoli e comportatevi da adulti. La Russia é pronta per questo, ma lo é anche il resto del mondo?

Confrontando i due discorsi che ho citato, quello di Monaco 2007 e quello di Sochi 2014 si coglie immediatamente che Putin ha cambiato totalmente la propria visione delle cose. A Monaco era preoccupato per i possibili rischi per la Sicurezza globale associati con le scelte unilaterali americane ed europee, ma manteneva la fiducia nei meccanismi internazionali per la sicurezza sia delle Nazioni Unite che dell'OSCE che, a suo vedere, sarebbero stati in grado di fornire le garanzie necessarie perché il mondo continuasse a svilupparsi senza cadere nella spirale di una guerra generalizzata. Questa fiducia é scomparsa del tutto in Sochi dove il Presidente Putin afferma senza esitazioni di vedere come molto probabile un nuovo conflitto mondiale frutto della politica aggressiva ed unilaterale degli Stati Uniti. A questo proposito é bene prendere in considerazione le due cartine seguenti che meglio di molte parole delucidano  la situazione.

1 Cartina: Paesi membri della NATO nel 1990 e nel 2014


2 Cartina: Presenza di Basi Militari NATO nel Mondo


Tutti leggiamo ed ascoltiamo quasi giornalmente notizie che ci vogliono far pensare che la Russia stia perseguendo una politica imperialistica d'espansione, ma le cartine dànno un quadro differente. Dopo la caduta del muro di Berlino e la successiva dissoluzione del Patto di Varsavia, la presenza militare della NATO si é avvicinata alla Russia sia in termini d'adesione di nuovi Stati che nel dislocamento di basi militari spesso con capacità nucleari nelle prossimità dei confini della Russia. La crisi in Ucraina non ha fatto altro che spingere ulteriormente ad est la presenza militare con la recente creazione di un'unità di rapido dislocamento con basi in Polonia, Romania e Paesi Baltici non ancora segnate nella seconda cartina.

Negli anni che seguirono la dissoluzione dell'USSR e del Patto di Varsavia, forze militari russe furono impegnate in varie occasioni internamente nel nord del Caucaso e nel 2008 intervenendo a difesa dell'Ossetia del Sud quando questa repubblica autoproclamata subì l'assalto delle forze georgiane armate ed addestrate dagli Stati Uniti. In quell'occasione, se solo lo avesse voluto, la Russia avrebbe potuto occupare vaste ragioni della Georgia, mentre invece si limitò ad umiliare militarmente le forze georgiane per poi ritornare nei confini esistenti prima del conflitto. Il rapporto OSCE sulle cause del conflitto riconobbe che furono le forze georgiane le prime ad attaccare anche se criticò il comportamento delle forze russe per la distruzione sistematica delle basi militari georgiane persino in zone relativamente lontane dalla zona di conflitto. Negli stessi anni, invece, forze armate statunitensi e di altri paesi membri della NATO hanno preso parte in innumerevoli operazioni militari, alcune sotto l'egida delle Nazioni Unite, ma nella maggior parte dei casi in guerre che non ebbero alcuna approvazione del Consiglio di Sicurezza. In quell'occasione, il governo degli Stati Uniti proclamò il proprio diritto ad intervenire militarmente ovunque considerasse che esistessero rischi per la propria sicurezza interna con o senza l'approvazione dei meccanismi internazionali di sicurezza preposti. In alcuni casi, come nella seconda guerra in Iraq, gli Stati Uniti non esitarono a fabbricare minacce inesistenti per giustificare il proprio intervento come quella delle supposte armi di distruzione di massa che sarebbero state in possesso di Saddam Hussein.

Quanto appena scritto dimostra che l'aggressività della Russia non trova riscontro nei fatti accaduti negli ultimi venticinque anni, mentre lo stesso non può essere detto per molti paesi membri della NATO.  Come ricordato a Monaco e successivamente a Sochi, la Russia ed i paesi associati nei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Africa del Sud) hanno economie in forte crescita che ormai hanno ampiamente raggiunto e superato lo sviluppo degli Stati Uniti e dell'Unione Europea persino se presi congiuntamente. Quei cinque paesi non solo possiedono un Prodotto Interno Lordo maggiore degli altri, ma ormai dispongono anche di una maggiore capacità produttiva in tutti i settori, compresi i settori tecnologicamente più avanzati. Le loro economie sono però intrinsecamente legate a quelle degli altri paesi occidentali ed é per questa ragione che vorrebbero l'esistenza di meccanismi di Sicurezza rispettosi della libertà di tutti.

Il recente discorso di Putin ha messo il dito nella piaga ed affermato a voce alta che nessun paese ha il diritto di considerare che spetti a lui e soltanto a lui decidere ciò che sia lecito o illecito nelle relazioni internazionali. La Russia, ma anche la Cina, che ha recentemente adottato posizioni militarmente ferme nei confronti di forze navali sia giapponesi che americane, non sono disposte a tollerare ulteriori espansioni della presenza militare americana e della NATO. Se ciò dovesse continuare come negli ultimi venticinque anni, la risposta sarebbe risoluta e non arretrerebbe neppure se si dovesse ricorrere all'uso della forza. Di questo si tratta, il Re é nudo come affermato nella famosa fiaba e continuare a rifiutarsi d'ammetterlo avrebbe gravissime conseguenze. L'unica uscita onorevole per tutti é tornare ad operare nell'ambito di quei meccanismi di sicurezza internazionale esistenti, lavorando, dove fosse necessario per migliorarli ed adeguarli alle nuove esigenze internazionali com.

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