METAFISICA DEI SISTEMI POLITICI
Individualismo e Trascendenza sociale
Il problema di qualsiasi società è il superamento della identità individuale dei suoi membri e la loro capacità di identificarsi in una dimensione collettiva che li trascende. Di che natura è questa dimensione? La risposta religiosa propone l'ipotesi di una realtà metafisica nella quale la vita trova giustificazione e senso. Questa realtà ordina il comportamento morale. Le sue norme sono le uniche che permettono il pieno compimento del destino individuale. Questa ipotesi diviene dogma con la fede. La società deve essere una manifestazione di questa fede. Senza una dimensione trascendente condivisa nella fede, l'uomo non vede altro che la sua individualità, effimera e limitata, e non trova ragioni sufficienti per sacrificare i propri interessi a beneficio della Comunità.
D'altro canto esiste anche un'individualismo collettivo, cioè quando l'identità individuale si proietta in quella
- · Trascendente è l'essere e trascendente è la verità, nel senso di un'universalità più alta che riguarda ogni ente (Heidegger)[3].
- · La nostra mente è istintivamente attratta da quella realtà profonda" che ci sembra trascendere la mente stessa (Newberg e Aquili](4).
- · Superare la dimensione religiosa dell'essere equivale ad aprirsi sulla dimensione trascendente della realtà (Jaspers)[5].
- La vita dell'uomo ha una dimensione trascendente in cui, per così dire, esce da se stessa e diviene partecipe di qualcosa che essa non è, che è al di là di essa. Il pensiero, la volontà, il sentimento estetico, l'emozione religiosa, costituiscono questa dimensione" (Ortega y Gasset)[6].
- La metafisica è l'arma essenziale per fornire un dispositivo trascendente con il quale imporre l'ordine, impedire l'organizzazione spontanea e l'espressione autonoma della sua creatività (A.Negri)[7].
- Ma come mai l'uomo fa tanta fatica a riconoscere questa dimensione così importante per la specie, anzi per la Vita, e solo coloro che hanno una fede religiosa che la contempla riescono ad ammetterla, anche se dogmaticamente ? L'uomo ignora l'esistenza di una dimensione trascendente perchè mantiene una posizione passiva di fronte all'esistenza (L. Berra)[8].
- La psicologia moderna resiste ad ammettere che la razionalità di cui è intessuto l'intero universo, uomo compreso, va integrata con una dimensione trascendente (R.Arato)[9].
- Tutto sta a indicare che la dimensione trascendente è presente nell'uomo da molto tempo, solo che questa si esprime e si manifesta attraverso il linguaggio del sé e noi non siamo abituati a questo. E' possibile che la negazione della dimensione trascendente, cosmica, dell'uomo, sia dovuta principalmente al rigetto della religione. C'è però un altro aspetto che spiega questo allontanamento, ed è di origine interna all'uomo, e cioè che per sintonizzarsi efficacemente prima con il SE' personale e poi con il SE' cosmico è necessario un lungo e qualche volta anche duro lavoro (G.Palombo)[10].
[...]l'indebolimento o la mutilazione della ragione è dovuta alla perdita della sua dimensione metafisica[...] Le domande sull'essere in quanto essere "richiedono di oltrepassare l'ordine del fenomeno per protendersi verso ciò di cui il fenomeno è il segno.[...] La teologia cattolica della ragione non è quindi in alcun modo una menomazione o una sorta di inibizione della ragione; essa è rispettata nella sua propria autonomia. Tuttavia la ragione è invitata ad aprirsi alla trascendenza e al senso, cosa che, lungi dall'indebolirla, può dare ad essa dei fondamenti e un'unità su cui non poteva immediatamente contare (Fides et Ratio). [...]
Lo scientismo rinchiude le scienze in sé stesse privandole di un'apertura verso la trascendenza, il pragmatismo priva le scienze della loro dimensione contemplativa, della loro ricerca di una verità che non si confonda con l'utilità.
E' evidente che la teologia presuppone la trascendenza dell'uomo, una dimensione propriamente spirituale. Ciò che costituisce l'uomo non dipende soltanto da ciò che vi si vede in quanto biologi. Tuttavia questa dimensione non si trova in opposizione con il supporto: anzi, al contrario, essa si articola profondamente con quest'ultimo, conferendogli così tutto il suo senso; senso che non può in nessun caso essere esaurito dalla biologia. Si possono facilmente accogliere tutti i risultati delle neuroscienze senza per questo rinunciare ad un'autentica trascendenza dell'uomo. [...] Si può certamente pensare che l'impossibilità di comprendere in modo esaustivo l'atto del pensiero, all'interno di uno schema riduzionista, non è interamente legata ai limiti evolutivi del cervello, ma che si tratta invece di una dimensione profonda dello spirito, le cui condizioni materiali di possibilità sono costituite precisamente dal substrato neuronale così come ci viene presentato dalle neuroscienze. [...] Il fenomeno "biologico, ciò che appare materialmente, è come inglobato, integrato, fornito di supporto ad opera di una dimensione metafisica che gli dà tutto il suo senso.
------------------------------------------------------------------------------
N O T E
1. George Simmel, Individuo e Gruppo.
2. Luigi Giussani, Moralità, Memoria e desiderio.
3. Vida Tercic, La dimensione dell'Es in Heidegger
4. Newberg e Aquili, Dio nel cervello
5. Vida Tercic, La dimensione dell'Es in Heidegger
6. Ortega y Gasset, El tema de nuestro tiempo
7. Antonio Negri ,Impero: il nuovo ordine della globalizzazione
8. Lodovico Berra,L'angoscia come via alla trascendenza
9. Roberto Arato, La vita è un'emozione
10. Gabriele Palombo, Il mal di vivere dell'uomo moderno