CREANDO FUTURO
Giovani innovatori contro la Disoccupazione
di Gisella Evangelisti

Un cartello giallo in una strada sterrata e in salita nella valle del fiume Santo Antonio, a 50 km di Rio de Janeiro, indica che siamo arrivati a Sinal do Vale, in un paesaggio di colline scoscese coperte di vegetazione esuberante, con alberi punteggiati di orchidee e fiori dai colori vivaci. Qui resiste la famosa “mata atlantica”, la foresta pluviale che una volta occupava tutta la costa brasiliana ma che é stata in gran parte abbattuta per dar posto alla coltivazione della canna da zucchero. In mezzo al verde, alcune case colorate ospitano Sinal do Vale, una “fazenda” organica di 400 acri che dal 2012 si é posta l'obiettivo di unire la dimensione locale con quella globale. A livello locale porta avanti progetti di riforestamento e miglioramento della rete idrica e dell'alimentazione infantile nella comunitá locale, mentre a livello globale si offre come spazio di incontro e sperimentazione, un laboratorio vivo di transizione verso la sostenibilitá. Cioé offre a chi lavora per trasformare la realtá socioambientale, imprenditori sociali, studenti e volontari di tutto il mondo, uno spazio dove incontrarsi, scambiare e ampliare conoscenze.

Sinal vuol dire Sincronicitá piú Innovazione, piú, (udite udite), Gioia, perché chi l'ha detto che cambiare il mondo sia solo sforzo e sudore? Sincronicitá é l'allineare la vita quotidiana con un nuovo spirito globale, la sostenibilitá ambientale, lavorando con gioia, mantenendo leggerezza e ottimismo; include anche un pizzico di magia, o di rara intuizione, il saper vedere collegamenti e possibilitá dove la maggior parte degli sguardi si ferma.
In questo spazio di verde magia è possibile percepire anche a occhio nudo una connessione diretta tra locale e globale. Circa 18 giovani di sesso diverso, razze e religioni provenienti da 18 diversi angoli del mondo, da Azerbaigian in Vietnam, che si sono distinti nei loro paesi realizzando progetti innovativi a livello socio-economico, sono stati selezionati da una fondazione tedesca, la Westerwelle Foundation per partecipare ad uno stage di dieci settimane e mezzo nel centro di Sinal Do Vale. Qui, con il supporto di esperti internazionali e la tedesca "Scuola del fare", le ragazze e i ragazzi preparano le proposte per affrontare una delle più grandi sfide del nostro tempo: la disoccupazione giovanile. Un fenomeno destinato ad aumentare in questa era post-industriale in cui sempre più macchine sostituiscono il lavoro umano, e dove i profitti delle imprese possono salire alle stelle, come gli stipendi dei manager, senza che ci sia interesse a creare più posti di lavoro o distribuire meglio la ricchezza creata.

Un esempio tra i tanti: il secondo uomo più ricco del mondo, il galiziano Amancio Ortega, che possiede il 59,5% delle azioni della multinazionale tessile Inditex, (tra cui il famoso marchio Zara), ha appena ricevuto sul suo conto bancario 628 milioni di euro, vale a dire la metà della parte di profitto aziendale che gli corrisponde per il 2017, ossia 1256 milioni di euro. I posti di lavoro creati in quest'anno a livello globale sono solo 9596.
Inoltre, la scuola, in generale non dà una preparazione sufficiente per affrontare la transizione verso l'era post-industriale. Eppure le soluzioni ci sono, afferma Phillip Teffenborn della “The Do School” , se si continua ad apprendere sul posto di lavoro, e se si creano nuove competenze e profili professionali in settori chiave come la rigenerazione di ecosistemi danneggiati dal progresso, e la produzione di energia rinnovabile. Il successo della "green economy" in Germania è incoraggiante in questo senso. Ultimamente si sta cercando il modo di produrre su larga scala il "gas solare", un gas che si forma da batteri o alghe che crescono su contenitori di plastica o di vetro esposti al sole.

Anche qui, a Sinal do Vale, non si parla per parlare. La fondatrice di questo centro di ricerca e sperimentazione è una donna brasiliana di famiglia galiziana, Thais Corral, specialista in sogni realizzati. Uno, in cui ha lavorato volontariamente con una equipe per venti anni, è stato quello di diffondere in Brasile 400 programmi radiofonici dove anche le donne più isolate e meno istruite del paese potessero esprimersi e condividere problemi e soluzioni per migliorare la loro vita e quella della loro comunità, attraverso il programma "Fala Mulher" (Parla Donna). Un altro sogno avverato è stata la realizzazione di un modello di produzione agro-forestale, "Adapta Sertao", per adattare l'entroterra semiarido del nordest del Brasile, il sertao, alla crescente siccità. Tale modello, replicato in altri luoghi, ricevette premi internazionali. A livello globale, Thais ha partecipato come figura di spicco in numerose conferenze internazionali, tra cui il Summit della Terra di Rio de Janeiro nel 1992, in cui reti di donne allestirono la tenda "Planet Femina" diventando agenti di cambiamento globale, scommettendo su uno sviluppo diverso. Della sua straordinaria esperienza professionale e umana, che le ha dato riconoscimenti nazionali e internazionali, dalla Silicon Valley alle Nazioni Unite, parleremo presto con ulteriori dettagli. (Foto Thais Corral, sul sito web del www.sinaldovale.org) .

Andiamo adesso a conoscere alcuni di questi giovani creativi che hanno superato ostacoli e spesso pregiudizi per aprire nuovi orizzonti nei loro paesi. Abigail Michael, con una pettinatura di treccine e un grande amore per l'umanità, come dice, viene dalla Nigeria, un paese con enormi risorse e grande povertà, dove le donne, nonostante contribuiscano al 70% del lavoro rurale, sono i soggetti più oppressi, essendo costrette a lasciare la scuola sposarsi appena adolescenti, e, talvolta, a emigrare e prostituirsi. Abigail, che ha una laurea in scienze ambientali, ha raccolto i suoi $ 3.000 di risparmio e un prestito di altri 1000 per allestire un'impresa sociale, la “Recy World”, e comprare una macchina in grado di spremere più rapidamente la manioca (la coltivazione principale della Nigeria), alleggerendo il lavoro di 300 donne che in tal modo hanno migliorato la loro vita. Inoltre sono state in grado di confezionare il prodotto e venderlo direttamente alla città e hanno utilizzato per l'alimentazione animale i rifiuti organici della manioca che in precedenza andavano sprecati. Ora il piano di Abigail, oltre ad ampliare l'azienda, è quello di dare vita a una “Youth Africa Innovation” a una “hub” o punto di incontro per la “Gioventú e Innovazione in Africa” che incoraggia proposte innovative dei giovani in imprese anche con obiettivi sociali.


Proviene invece dal Botswana (un paese in gran parte occupato dal deserto del Kalahari), il sorriso tranquillo di Kagisana Niazda, giovane madre e professionista, che ha lasciato un buon lavoro in banca per creare un gruppo, "Le donne Motswuana crescono”, dove le donne che hanno intenzione di metter su delle imprese possono essere aiutate nell'elaborazione di piani di gestione del rischio e dell'impatto. L'idea di risvegliare il potenziale imprenditoriale delle donne è venuto a Kagisana quando si é resa conto che il più grande datore di lavoro del paese, lo Stato, cosí come le miniere di diamanti, assorbivano sempre meno personale. Quindi ha cominciato a intervistare e riflettere sull'esperienza di donne che avevano prosperato onestamente e ha dato vita alla sua società di consulenza, che offre formazione e uno spazio di collaborazione alle imprese femminili.

Viene dalla Cambogia una giovane minuta ma dalla visione ampia, Sokhema Nara, che è riuscita a raccogliere $ 50.000 in fundraising per progetti rivolti a circa 10.000 giovani provenienti da 15 province cambogiane e altre del sudest asiatico. Lei crede che il problema della disoccupazione va affrontato da più parti: il governo deve dare priorità (anche con incentivi fiscali) per i settori che creano occupazione nel medio o lungo termine. Dal basso, i giovani dovrebbero capire che è anche loro responsabilità affrontare il problema della disoccupazione, non solo aspettare soluzioni dall'alto. Ad esempio, le migliori iniziative di cui ha esperienza Sokhema sono quelle in cui le comunità identificano i problemi e le opportunità che esistono nella zona, chiedono alle autoritá delle azioni al riguardo e cominciano a lavorare per realizzarle. Per esempio in una piccola città alcuni attivisti sociali mobilitarono la gente, soprattutto ragazzi e ragazze, per raccogliere e riciclare i rifiuti, e con i profitti ricavati, riuscirono a costruire una scuola di inglese per collegarsi col mondo.

Unica europea nel gruppo di giovani é una ragazza piena di vitalità, Sylvia Wodisnka, di 27 anni, un'attivista sociale polacca, che non si é limitata a criticare il fatto che nelle scuole del suo paese non si dia educazione sessuale, ma ha fondato con altre compagne l'oganizzazione “Mamy Golos”, un'iniziativa online per trattare i temi che interessano agli adolescenti. Come passo successivo, vuole creare una piattaforma educativa dove saranno gli e le adolescenti a creare i propri contenuti, dopo una formazione adeguata.

Come si può osservare, in aggiunta alle iniziative locali, questi giovani fondano o prendono parte a reti per scambiare e diffondere informazioni, mettendo in contatto per esempio, chi offre e chi richiede lavoro. E´il caso della marocchina Aicha Adani, 21 anni, che ha creato “Youth Network” sul tema delle opportunità di lavoro, o Desh Deepak Diwivei, un sorprendente giovane indiano di 20 anni che ha creato una piattaforma di commercio on line per artigiani, "Lithica", con un marketing sensibile alle necessitá. Sul tema ha già pubblicato un libro e prodotto un documentario.

Come già ha detto, al termine del periodo di formazione in Sinal do Vale, i giovani avranno sviluppato le loro proposte di imprese sociali o campagne da realizzare nei loro paesi, con il sostegno per un anno della Fondazione Westerwelle. In Brasile un progetto pilota contro la disoccupazione giovanile sarà implementato nella periferia di Rio, che in caso di successo, sarà diffuso a livello latinoamericano.
Non mancano suggerimenti e input da parte di esperti locali. Per esempio Eraldo Kallok, uno chef tedesco che ha comprato una fattoria in Brasile, e l'ha resa un modello di autosostenibilitá con sistemi avanzati di costruzione biologica, reti idriche e fognarie, permacultura e agroforestación, ha molto da dire sull'agricoltura. Puó farlo invece in aree urbane, l'economista e ballerino brasiliano Charles Siqueira, che ha lasciato un comodo lavoro in banca, per andare a vivere in una favela ( "il posto migliore al mondo", assicura) dove ha incoraggiato le persone a migliorare il loro habitat con campagne di pulizia, pittura di murales etc. Cosí un terreno abbandonato pieno di immondizia è diventato il "Giardino dei Piaceri", uno spazio verde da cui si gode uno splendido panorama del Pan di Zucchero e la statua del Cristo Redentore. Ha inoltre incoraggiato i giovani a continuare nella loro formazione, con il supporto di professionisti, e inventarsi lavori anche creando videogiochi divertenti.

Un'azienda con anima
Abbiamo parlato anche con Guillherme Lito, un giovane ingegnere di produzione di Rio, che ha l'ambizione, nientemeno, di portare "la felicità in azienda." Una grande sfida, certamente, dal momento che la maggior parte della gente lavora in forma rutinaria, sentendosi solo un pezzo di un ingranaggio che può sostituirlo da un giorno all'altro, oppure lavora sotto una pressione tremenda, per l'eccessiva concorrenza tra lavoratori o imprese. Guilherme ricorda con piacere un corso veramente ispiratore di "Leadership in epoca di transizione", in cui ha partecipato nello Schumacher College in Gran Bretagna. Gli studenti assistevano alle classi di grandi teorici dell'economia e della sostenibilità, in qualche caso premi Nobel , ma allo stesso tempo dovevano mettere in pratica le loro conoscenze gestendo la cucina e l'andamento della casa, compresa la pulizia, il giardinaggio, la potatura delle piante e il riciclaggio dei rifiuti. É stata una entusiasmante esperienza di "economia collaborativa" .Ora il giovane ingegnere è partner di una società, la "Brownie do Luiz", che produce dolci e vuole essere la prima azienda in Brasile con rifiuti zero, e in grado di soddisfare soci, dipendenti e clienti allo stesso tempo. L'obiettivo é quello di operare con giustizia, anche nel contesto di un mercato competitivo e con leggi obsolete, cercando la prosperità dell'impresa e quella dei lavoratori e senza apportare danno all'ambiente. Come far quadrare il cerchio? Guilherme spiega che hanno abolito la gerarchia interna, dando autonomia ai dipendenti di scegliere modi e tempi di lavoro, assegnando salari più alti rispetto a quelli ( troppo bassi) del mercato, e riducendo il divario salariale interno che invece nelle imprese moderne é salito alle stelle. Oltre alla sicurezza materiale, si cerca anche il benessere emotivo di chi lavora nell'impresa, attraverso la fiducia e la cura reciproca. "Diventiamo amici con i colleghi, e cerchiamo di realizzare i sogni individuali e collettivi. Amiamo quello che facciamo e facciamo quello che amiamo ", dice Guilherme. Questo modello di impresa "con anima", ispirato al "B Corporation", viene ora diffuso in altre aziende. E allo stesso tempo, Guilherme e i suoi partner vogliono incoraggiare gli adolescenti che ancora non sanno cosa fare con la loro vita dando loro corsi di "economia collaborativa".

Mentre arriva una delegazione di africani dal Kenya, lasciamo Sinal do Vale con la sensazione che, se è vero che nel mondo ci sono enormi problemi, esiste anche un'enorme potenziale di creativitá per affrontarli. Osserviamo come possono emergere esperienze intelligenti e creative anche in un deserto, una montagna, una foresta, una periferia urbana, una classe o un laboratorio di una qualsiasi cittá del mondo; grazie a internet possono collegarsi, espandersi e fondersi con grandi correnti di trasformazione che tendono a un mondo piú sano e più giusto. E tutti siamo invitati a questa festa di creativitá, con i nostri talenti e abilitá.

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