SERVIZI CO...PAGO A BARCELLONA

Cronache fuori onda di Gisella Evangelisti

Anche qui arriva di sbieco l'onda polare, imbiancando qualche tetto in Catalogna, ma fermandosi prima di coprire  Barcellona. Intanto hanno chiuso le scuole,

Oltre l’Occupy Wall Street

{jcomments on}Le due Italie

Lettera aperta n° 3- di Luca Villanova

Molte migliaia di persone in Europa non si limitano a concepire la loro partecipazione civica e a realizzare il proprio agire politico nei pochi spazi “ufficiali” loro concessi “dall’alto” ( elezioni, referendum, manifestazioni di piazza, stampa, media, ecc.) ma si danno da fare “ dal basso”, cioè mettono in gioco la loro capacità d’innovazione e le loro competenze, e verificano quotidianamente, “ in rete territoriale”, forme associative che leniscono in parte i problemi e, nello stesso tempo, esplorano uno stile di vita più sobrio con evidenti valenze politiche.

In Francia la chiamano économie solidaire, in Inghilterra social economy, in Germania Solidarökonomie. In Italia la prassi e l’autorevolezza delle cifre la definiscono “altra economia.

Sono istituti bancari e creditizi, associazioni, cooperative tradizionali o cooperative sociali, ong, onlus, che hanno lavorato negli ultimi 25/30 anni perché il tempo volontario e quello professionale si potessero avvicinare al punto da quasi coincidere, in agricoltura (biologica), nel commercio (equo), nel turismo (responsabile), nella finanza (etica).

Non pretendono di isolarsi in atolli autarchici, solo di autodifendersi “ricercando insieme ” un modello più adeguato al momento di

{jcomments on}“ Occupy Wall Street ”, partendo dal territorio dove esercito il mio essere “ cittadino”

Le due Italie

Lettera aperta n° 2 -  di Luca Villanova

Negli appunti precedenti, ho ripreso in fondo l’indovinata denominazione del blog “PARTECIPAGIRE” per sottolineare che il nostro impegno politico non deve limitarsi allo sdegno e all’insostituibile lotta democratica per rinnovare l’” Italia ufficiale”, quella dell’Alto, ma che deve contemporaneamente tradursi anche in un “ AGIRE”, nel basso, nella quotidianità, inventando un modello di vita più appropriato e ricercando competenze pertinenti. Accennavo, quindi, alla rete complessa dell’associazionismo che nel suo corpo trainante non si identifica certo con lo spontaneismo ma con una forma di fare economia politica.

Cominciamo da uno dei nodi di questa rete. Nodo molto alla moda. Siamo tutti d’accordo nel partecipare alle prossime “ Occupy Wall Street ” contro le malefatte delle banche. Ma aspettando che cada Wall Street, oltre a denunciare e a denunciare, cosa si può fare?

Se mettiamo qualche nostro piccolo risparmio nelle voragini delle banche, perdiamo il controllo sul suo uso, su cosa va a finanziare, con chi si va ad alleare, chi beneficerà, chi danneggerà.

Si può ipotizzare qualche “ tentativo” di alternativa a questa situazione?

LE DUE ITALIE

lettera aperta n° 1 - di Luca Villanova

Caro amico, il lavoro mi ha portato lontano dall’ Italia per 25 anni. Una volta tornato, mi sono ritrovato in un paese totalmente diverso e, nella speranza di capirci qualcosa, altro non mi è restato che riprendere a “ studiare”. Un po’ alla volta mi sono reso conto che esistono due Italie; la prima è quella “ ufficiale”, quella “ dall’alto”, quella che compare nelle televisioni e giornali. Non vale la pena dilungarsi sull’indegnità di questa dimensione italiana, soprattutto perché non rappresenta niente di nuovo.

Certamente molto minoritaria, esiste però anche un’Italia parallela,  “ carsica” ( grotte e cunicoli in sotterranea connessione dove rigagnoli e fiumi scorrono segreti e ogni tanto riemergono )  che, oltre ad essere consapevole e “ indignata”per quanto succede “ in alto” e pronta a intervenire attraverso i pochi strumenti a disposizione ( manifestazioni, raccolta firme, elezioni, referendum, ecc.), cerca qualcosa di nuovo, mettendosi in rete e sviluppando un tessuto di relazioni interpersonali e interistituzionali che, in fondo, implicano un modello di vita che ha alcune valenze politiche.

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