LA MORTE APPARENTE DEL GLOBALISMO
IL 75mo DELL’ONU
di Americo Placido
Dicono che Friedman è stato l’economista più influente dell’epoca contemporanea, forse secondo solo a Keynes. Trent’anni fa la crisi ideologica provocata dalla caduta del muro di Berlino e l’evidenza che il comunismo era morto e defunto (se mai fosse stato comunismo quello vissuto nell’Unione Sovietica) ha creato il vuoto necessario al dilagare del globalismo. E’ stato un fenomeno impressionante non tanto nel pensiero di Destra, tradizionalmente liberista, che però ha saputo riempire con ingordigia gli spazi che si erano aperti, ma nel pensiero e nelle politiche della Sinistra, incapace di articolare analisi e proposte atte a riformulare la critica all’economia capitalista e a recuperare lo spirito di un socialismo realistico in grado di capire un mondo profondamente cambiato, rispetto a quello industriale del secolo 20.