Recensione di Aurelia Porvenir

libri - INCIPIT MON AMOUR

“Zero Gravity” (Ed. La Nave di Teseo, 2022)

               di Woody Allen

“Chiunque abbia gettato un fiammifero acceso nella stiva di una nave carica di munizioni può confermare che da un gesto insignificante possono scatenarsi decine di migliaia di decibel. Di fatto, per innescare lo tsunami che ha travolto la mia vita poche settimana fa è bastato un sintetico bigliettino fatto scivolare sotto la porta di casa nostra…”

Poche settimana fa? Ma come, Nave di Teseo! Un refuso dopo appena cinque righe dall’inizio? Proprio nell’incipit?

Hmm….. Ok, andiamo avanti. È l’inizio del primo dei 19 brevi racconti raccolti in Zero Gravity, l’ultima fatica letteraria di Woody Allen per ingannare il tempo mentre cerca di trovare (ma incredibilmente non li trova) i soldi per girare il suo cinquantesimo e pare ultimo film.

Recensione di Aurelia Porvenir

libri - INCIPIT MON AMOUR

"Annientare" (Ed. La Nave di Teseo, 2022)

                                        di Michel Houellebecq

 

Certi lunedì di fine novembre o di inizio dicembre, soprattutto se sei scapolo, hai la sensazione di essere nel braccio della morte. Le vacanze estive non sono che un ricordo sbiadito, l’anno nuovo è ancora lontano; la prossimità del nulla è insolita.

Lunedì 23 novembre  Bastien Doutremont decise di andare al lavoro in metropolitana…

Inizia così l’ultimo romanzo di Michel Houellebecq, un poderoso volume edito in Italia da La nave di Teseo.

Sono molto sensibile agli incipit. Da quelle poche righe iniziali capisco, o credo di capire, se il libro mi piacerà o meno. Certo mi è capitato di ricredermi. E un libro che pensavo mi sarebbe piaciuto poi mi ha deluso. O un altro che all’inizio mi respingeva tanto da abbandonarlo dopo poche righe poi, ripreso in mano dietro la spinta di amici o di abili recensori, ha finito per catturarmi. Ma queste sono le eccezioni.

Un incipit per essere accattivante non deve essere frettoloso ma neanche prolisso; deve essere  ben scritto ma non pedante; non deve essere astruso ma, sì, un po’ misterioso.

Come va con l’incipit di “Annientare”?

 

Recensione di Luciano Carpo

libri

"C'ero anch'io su quel treno" (Ed. Solferino, 2021)

La vera storia dei bambini che unirono l'Italia

Com’era l’Italia appena uscita dalla catastrofe del fascismo e della seconda guerra mondiale, ma anche con tanti valori e capacità organizzativa per inventarsi una ricostruzione democratica e solidale?

Giovanni Rinaldi cerca una risposta viaggiando dalle Puglie per l’Italia, raccogliendo le testimonianze dirette di ottantenni che, quando erano bambini nell’Italia postbellica, hanno vissuto una singolare esperienza.

Bambini soprattutto del Centro-Sud povero( Napoli, Sardegna) o segnato da bombardamenti (Cassino) o da violenze sociali (San Severo).

Un’Italia in povertà assoluta. Fame nera. Infanzia abbandonata o in precarie condizioni.

“I bambini affamati erano tanti. Cominciava il tempo umido e freddo e non c’era carbone. I casi pietosi erano molti, moltissimi. Bambini che dormivano in casse di segatura per avere meno freddo, senza lenzuola e senza coperte. Bambini rimasti soli o con parenti anziani che non avevano la forza e i mezzi per curarsi di loro”.

COMMENTI IN SERIE

KATLA- Niente male: 7/10 - Netflix- 1 stagione – 8 episodi - Produzione Islanda - Commento di P.B.

Se voleste andare in Islanda ma non avete vacanze o soldi sufficienti, guardatevi questa serie. La prima che vedo di produzione islandese. Devo dire che mi è parsa niente male nel suo genere. Già; il suo genere. Non è tanto facile classificarla. Certamente ha una trama poliziesca intricata e inaspettata. Certo è una fiction con molta fantasia (improbabile com’è giusto che sia).

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