di Marco Borsotti
di Marco Borsotti
a cura di Gisella Evangelisti
di Gisella Evangelisti
"Vale piú accendere una candela che continuare a lamentarsi del buio" [proverbio diffuso in tanti paesi]
Questo articolo è l'introduzione dello studio condotto da Luciano Carpo assieme a Gisella Evangelisti sul tema dell'emigrazione e i suoi stereotipi. Chi avesse interesse a leggerlo lo può scaricare in versione word oppure e.book dall'area download di questo sito. |
della Redazione di Partecipagire
WE ARE AT WAR 'What I want to tell the French is that we are at war and we are at war because the measures that we will take will be exceptional'. [English version-read more] |
ONU PERCHE' ?
di Massimo D’Angelo
ONU: NAZIONI UNITE ?
di Paolo Basurto
Il 24 ottobre si è celebrata la nascita delle Nazioni Unite. Dal 1945 ad oggi il cammino è stato lungo e difficile e non tutti sono disposti a considerarlo un percorso di successi. Giulio Meotti sul Foglio saluta la ricorrenza valutando l'esperienza dell'ONU come totalmente fallimentare. Cito il suo articolo, perché tra i non pochi detrattori, Meotti è forse un campione. Il suo è uno scritto lungo e pesante. La motivazione sionista che alimenta tanta negatività è evidente e toglie molta credibilità alle sue tesi distruttive, tuttavia vale la pena dare una lettura a ciò che ha scritto per questa occasione, perchè è un vero e proprio compendio planetario delle critiche più feroci e ricorrenti rivolte al sistema delle Nazioni Unite. Sono tutte infondate queste critiche? Ne prendo una, che è anche la più frequente: l'ONU è una mostruosa burocrazia, superpagata e inefficiente. Ebbene, l'Onu è cresciuta da 51 paesi nel 1945 agli attuali 193 Stati membri e ha più di 30 fondi, programmi e agenzie specializzate. E' la prima organizzazione internazionale capace di riunire in un'assemblea, ogni anno, i capi di Stato di tutto il Mondo. L'Agenda di questa Assemblea è frutto di negoziati e compromessi ma è stata in grado di produrre una Dichiarazione sui Diritti Umani che ancora oggi ne costituisce la Carta fondamentale ed è punto di riferimento per un giudizio sull'operato politico dei governi. Ma non è stato che il primo importante risultato. La Convenzione sui diritti dei rifugiati e la creazione dell'Alto Commissariato per i rifugiati è degli anni '50. Dello stesso periodo è la Commissione per il disarmo universale (utopia ma non tanto e comunque la prima nella storia). L'Agenzia per il controllo dell'uso dell'energia nucleare (l'unica ad avere avuto il coraggio di sconfessare gli USA sul possesso da parte dell'Iraq di bombe atomiche), è un'istanza spesso strumentalizzata ma valida. La fine del colonialismo si prepara all'ONU, così anche le principali strategie per lottare contro la povertà a livello mondiale e forgiare obbiettivi di sviluppo e di solidarietà a livello planetario. La Convenzione sui Diritti dell'Infanzia, adottata dal mondo intero (eccetto gli USA) è forse la più completa ed efficace arma giuridica tecnica e politica esistente nella Comunità internazionale per la difesa dei Diritti dell'Uomo. Per la prima volta nella storia dell'Umanità esiste la potenziale disponibilità di alimenti per l'intera popolazione; tutti ammettono che il ruolo della FAO nel conseguire questo risultato non sia stato secondario. La prima Conferenza sulla condizione della Donna è promossa dall'ONU nel '72. L'impegno dell'ONU spazia dai problemi dell' urbanizzazione a quelli dell' ambiente, da quelli della salute alla regolamentazione dei diritti sul mare. La poliomelite scompare dal pianeta grazie agli interventi coordinati dall'OMS, gli obbiettivi del millennio per il 2000 producono statistiche puntuali sui problemi cruciali che affliggono l'umanità e consentono di misurare lo sforzo reale che il mondo dei ricchi dovrebbe fare in favore di quello dei poveri.
IMPULSA
Gli iscritti alla nuova formazione politica spagnola di Podemos (come me) hanno avuto il piacere, nelle prime settimane di ottobre, di votare ancora una volta per un'iniziativa molto interessante chiamata IMPULSA. Un'iniziativa emersa dalla base e accolta molto favorevolmente dal Consiglio di Coordinamento del Movimento eletto, dopo un processo di alcuni mesi, all'inizio di quest'anno. Podemos ha avuto finora una traiettoria fulminante e dopo essere riuscito a far eleggere già al suo esordio politico, un buon gruppo di deputati al Parlamento Europeo, è anche riuscito ad ottenere, nelle amministrative della scorsa primavera, consiglieri comunali e regionali che ne fanno oggi se non la prima, la seconda (ma di poco) forza politica del Paese. Tutti i rappresentanti di Podemos, che ricoprono incarichi pubblici (attualmente sono 187) per decisione contenuta nello Statuto approvato dalla base, non possono trattenere per sé più di una parte delle loro remunerazioni corrispondente a tre volte il salario minimo previsto attualmente per legge (750 euro mensili). Le eccedenze vanno a costituire un Fondo comune che si è deciso di destinare a progetti sociali ben specificati e presentati o avallati dai Circoli di base, cioè dalla struttura primaria del Movimento. Un documento dettagliato messo a punto dalle commissioni tecniche in cui si struttura il Consiglio e da altri gruppi di esperti organizzati dai Circoli di base, descrive le caratteristiche dei progetti e la metodologia adottata per pervenire ad una rapida selezione con la partecipazione più ampia possibile di iscritti.
DEMOCRAZIA INTELLIGENTE
Personalismo, comunita’, trascendenza
di Paolo Basurto
Carlo Marx sosteneva che in una società giusta, a ciascuno sarebbe stato dato il necessario ma ciascuno avrebbe dovuto dare tutto quanto avrebbe potuto. Utopia utopia! Però era un concetto molto interessante dell'eguaglianza sociale. Un' eguaglianza proporzionale totalmente simmetrica al principio di giustizia basata sul merito, cioè che premia il migliore, il più bravo, capace, intelligente, dotato, insomma quello che ha di più; il che alla fine, significa: il più forte. Che c'è di male nel premiare il più forte? Una sana selezione naturale è nell'ordine delle cose. I più deboli vanno certamente aiutati nella misura del possibile e una caritatevole generosità può evitare gli eccessi di un'organizzazione sociale troppo egoista e salvare individui solo temporaneamente o apparentemente incapaci di svolgere una fruttuosa e competitiva attività produttiva. Tuttavia guai a cadere in un pietoso e diseducativo assistenzialismo; ciò potrebbe favorire il parassitismo sociale e creare zavorre insopportabili per chi giustamente si attende una remunerazione proporzionata alla sua capacità di produrre ricchezza e adeguata al potere che gliene deve derivare.
Due visioni opposte dunque. La prima avrebbe incontrato la sua piena smentita nell'evidente fiasco dell'esperienza comunista dell'Unione Sovietica. Fiasco che rimane ancora oggi indiscutibile anche se tutti sappiamo che quella dell'URSS non fu l'incarnazione dell'ideologia comunista ma l'abuso autoritario delle gravi fragilità del sistema di avvio del comunismo attraverso la fase violenta, e suppostamente purificatrice, della dittatura del proletariato.
UN NUOVO GENOCIDIO IN EUROPA
Le ondate di persone alla ricerca di un futuro migliore
di Marco Borsotti
A NEW GENOCIDE IN EUROPE
The waves of people looking for a better future Twenty years ago, but perhaps even more recently, who [read more] |
libri
a cura di Andreina Russo
IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE
di Fernando Pessoa
Voi l’avrete certo già letto ma io no, e mio figlio Federico mi ha giustamente rimproverato. Perché Il libro dell’inquietudine di Pessoa è un capolavoro. Mi è capitato sotto gli occhi all’improvviso, da Feltrinelli: mi hanno attirato quel cappello pieno di mare e la parola inquietitudine, che è la mia più assidua compagna di vita. L’ho letto in modo frammentato nel corso di questa lunga estate, così come il testo, fatto di frammenti aguzzi, richiedeva. Pessoa è un mostro sacro della letteratura europea e fargli una recensione dopo circa ottant’anni che ha scritto il libro sarebbe ridicolo. Però so che non tutti conoscono quest’opera e ad alcuni che l’hanno letta sembra addirittura indigesta, perciò ho pensato che condividere i miei sentimenti avrebbe potuto interessare qualcuno.
critic Globus
di Elena Basurto
Si sta svolgendo in questi mesi a Roma, dentro il Colosseo, la mostra “Terrantica. Volti, miti e immagini della terra nel mondo antico”, che contiene interessanti reperti che illustrano il rapporto fra l’uomo e la terra, accompagnati da fotografie.
Il percorso si conclude con un installazione a forma di uovo che invita i visitatori a declinare la riflessione sui temi posti dalla mostra in chiave più personale. Il progetto si chiama critic Globus ed è costituito da questa struttura ovoidale di legno e terra cruda, capace di accogliere anche 2 o 3 persone, con dentro una webcam ed uno schermo interattivo che propone 3 domande:
- Cos’è per te la Terra?
- Come immagini il futuro del pianeta Terra?
- Registra una ninna nanna, una poesia o una filastrocca della tua terra.
Le video-testimonianze lasciate dalle persone vengono poi trasmesse in un monitor installato accanto alla struttura e sul canale youtube dell’iniziativa.
LE VERGOGNE EUROPEE
di Marco Borsotti
In molti abbiamo seguito con interesse e, mi permetto scrivere, trepidazione l'evolversi della vicenda greca a partire dal risultato del voto di fine gennaio di quest'anno con la vittoria prevista della coalizione di sinistra di Syriza. Il perché di tanto interesse risiedeva tutto nel fatto che i vincitori del voto avevano presentato un chiaro programma elettorale ai cittadini greci: se avessero vinto avrebbero posto fine alle politiche d'austerità economica che dal 2010 erano state imposte al paese da un gruppo d'istituzioni che rappresentavano gli interessi dei creditori della Grecia. Queste istituzioni, conosciute come la Troika, erano il Fondo Monetario Internazionale (IMF), la Commissione Europea (EU)e la Banca Centrale Europea (BCE). Per chi non fosse al tanto della questione, tratterò di riassumere in poche frasi come si fosse giunti a questa situazione.
OXI !
Dalla Grecia una lezione di democrazia
di Marco Borsotti
Tra le tante cose lette in rete subito dopo aver conosciuto l'esito del referendum di domenica 5 luglio, mi ha colpito in modo particolare il testo del discorso che Pericle avrebbe diretto ai suoi concittadini chiamati a dimostrare nei fatti in che cosa si basasse la forza delle loro istituzioni riportato da Tucidide nel secondo libro delle Storie. Lo cito a seguito perché mi pare che questo discorso abbia valore ancora oggi, oserei dire, ancora di più oggi alla luce di quanto successo dopo il voto in Grecia di fine gennaio per il rinnovo del Parlamento e le vicende dei negoziati tra il nuovo esecutivo greco espressione di quel voto ed i rappresentanti della BCE, del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione Europea e come risposta all'insultante intervento in Aula al Parlamento europeo di ieri del Presidente della Commissione Juncker.
“ Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.