DEMOCRAZIE DISFUNZIONALI

Le Riforme secondo David Walker

di James Himes

[traduzione e sottotitoli di Elena Basurto]

David Walker , è stato Comptroller General degli USA dal 1998 al 2008. Ha avuto una lunga e brillante carriera come funzionario pubblico ed esperto di problemi fiscali e di bilancio. Secondo Tom Friedman, Walker dovrebbe essere il moderatore che garantisce la correttezza in una serie di dibattiti tra la Destra e la Sinistra sulle politiche fiscali, durante la Campagna elettorale. Sa dunque il fatto suo quando dice che per ridurre il deficit non bastano riforme fiscali ma sono necessarie anche quelle politiche. In varie sue conferenze insiste su questo tema e , uno dei punti che preferibilmente indica come assai significativo, è il disastroso{jcomments on} risultato della natura non-competitiva di praticamente tutti i seggi del la Camera dei Rappresentanti, eccetto forse una minoranza di 71. Secondo  Walker l'attuale impasse politica che gli USA soffrono è da attribuirsi in gran parte alla leadership e alla dialettica aggressiva sia di Obama che di Romney e, visto che non c'è da aspettarsi molte iniziative da parte del Congresso prima di Novembre, sostiene che l'unico a poter promuovere una vera riforma politica sia il "popolo" ("Noi il popolo" come recita con enfasi la Costituzione). Walker non critica solo l'incapacità del Congresso di uscire

{jcomments on}UNA CRISI E ALCUNE RISPOSTE

di Gisella Evangelisti

L’ultimo sabato di gennaio, un giorno freddo e piovoso anche a Barcellona, migliaia di persone sono scese di nuovo in strada, per protestare contro i tagli al welfare, una politica che la Commissione Ecclesiale “Justicia y

{jcomments on}‘IO TI ODIO !

riflessione breve sulla violenza

di Paolo Basurto

‘La situazione dell’umanità, oggi, è troppo seria, per consentirci di dar retta ai demagoghi –soprattutto quelli che sono attratti dalla distruzione- o ai leaders che usano soltanto il cervello, perché il loro cuore ormai si è indurito. Il pensiero critico e radicale darà i suoi frutti soltanto quando si unirà alla più preziosa qualità umana: l’amore per la vita.” [E.Fromm, Anatomia della distruttività umana]

Certo, ‘Io ti Odio’ è un brutto titolo. Parole

{jcomments on}LE DIECI DOMANDE CHE VORREI FARE A BEPPE GRILLO

di Augusto Merletti

Premessa: voglio bene a Beppe Grillo.
Pur essendo quasi coetanei siamo diversissimi per indole e per formazione ma condividiamo insieme l’esperienza di essere cresciuti ed ormai quasi invecchiati in una Italia che si è trasformata in una

ABBIAMO QUELLO CHE SI MERITANO
Debito e manovra

di Paolo Basurto

'Dobbiamo' pagare il debito. 'I mercati' hanno risposto bene....
Mai come in questi ultimi tempi siamo stati sommersi, senza reagire, dall'anonimia di parole come queste. Possibile che non si riesca a sapere chi ha fatto questo debito in dettaglio, e per cosa ?

{jcomments on}ANALIZZARE IL DEBITO NON È UNO SCHERZO


di Massimo D’Angelo (dagli USA)

Il debito pubblico è quello accumulato dallo Stato italiano (in senso lato, cioè compresi gli enti locali) nel corso di decenni.  Come tutti i debiti, bisogna pagarci gli interessi (che pesano sulla spesa corrente) e

Educazione alla Partecipazione

di Andreina Russo

{jcomments on}Partecipare”: la parola magica attorno alla quale ruota interamente questo sito, curato da persone ideologicamente diverse tra loro, ma  che hanno in comune il fatto di essere “visionarie”, non nel  comune senso negativo, ma nel senso di essere “capaci di visioni”, di riuscire ad intravedere, pur tra le foschie della distanza, la realizzazione di prospettive future che al momento paiono ai più utopiche. La natura umana infatti sembra attraverso i millenni rimanere sempre la stessa, con la sua avidità, l’ansia del successo attraverso la sopraffazione sugli altri, l’individualismo più bieco. Eppure, nonostante questa base genetica, gli uomini hanno camminato nel tempo e sono cresciuti, hanno accumulato esperienze e dolori, hanno  provato, sulla propria pelle, le conseguenze negative della ferocia  e della lotta reciproca, e pian piano, a passetti traballanti di bambino, sono cambiati, hanno mitigato i loro istinti, hanno imparato la difficile arte del vivere insieme sulla base di compromessi condivisi, hanno rinunciato alla realizzazione totale ed esclusiva del proprio io per raggiungere, faticosamente, tra mille contraddizioni, seguendo una strada che li ha visti spesso retrocedere fino alla barbarie dell’inizio e poi riprendere lentamente il percorso iniziato, la fase in cui oggi si trovano.

Sulla democrazia negli organismi internazionali

Partendo da esperienze personali, che mi hanno portato a lavorare per tanti anni presso organizzazioni internazionali del sistema delle Nazioni Unite, mi è venuto spontaneo chiedermi sul significato di democrazia quando portiamo questo concetto nell’ambito di quelle organizzazioni.  Sono le Nazioni Unite democratiche? Sono democratiche le sue agenzie come l’UNICEF, la FAO, l’UNDP, l’OMS?  E cosa si può dire della democraticità della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale? O dell’OCSE?

Ovviamente, il concetto di democrazia si applica al governo di un popolo, e trasferirlo agli organismi internazionali sembra una forzatura.  Eppure, se prendiamo le prime righe della Carta delle Nazioni Unite, cominciano con l’espressione “We the peoples of the United Nations determined…” Noi, i popoli delle Nazioni Unite determinati a…).

DESIGN BY WEB-KOMP