Pirati in Germania

vento in poppa per il giovane movimento. Meglio del Movimento 5 Stelle?

di Andreina Russo{jcomments on}

Partiamo dai numeri, che ci mostrano con pochi segni una realtà articolata. La Germania, con i suoi 82 milioni di abitanti, è oggi il paese più popoloso d’Europa e molti dei  sedici stati[1] che la compongono hanno una popolazione paragonabile a quella di numerose nazioni europee. Qualche esempio:

Stati  Europa

Popolazione

Stati  Germania Federale

Popolazione

Svizzera

7.500.000

Berlino

3.400.000

Austria, Bulgaria

8.000.000

Saarland

1.000.000

Svezia

9.000.000

Schleswig - Holstein

2.800.000

Grecia, Portogallo

11.000.000

Nordreno - Westfalia

18.000.000

Paesi Bassi

16.500.000

Bassa Sassonia

8.000.000

Tale realtà[2] incide ovviamente anche sulla composizione del parlamento europeo che, eletto dal 1979 a

suffragio universale, comprende, dal 2007, 785 membri, così ripartiti tra i 27 paesi membri:

paese/  paesi

Deputati

GERMANIA

99

FRANCIA, REGNO UNITO, ITALIA (ciascuno)

78

SPAGNA, POLONIA (ciascuno)

54

ROMANIA

35

PAESI BASSI

27

GRECIA, PORTOGALLO, BELGIO, REP. CECA, UNGHERIA (ciascuno)

24

SVEZIA

19

BULGARIA, AUSTRIA  (ciascuno)

18

FINLANDIA, DANIMARCA, SLOVACCHIA  (ciascuno)

14

IRLANDA, LITUANIA  (ciascuno)

13

LETTONIA

9

SLOVENIA

7

CIPRO, ESTONIA, LUSSEMBURGO  (ciascuno)

6

MALTA

5

I dati qui sopra riportati ci dimostrano la necessità di seguire da vicino gli eventi politici tedeschi, sia per le dinamiche interne che per quelle che coinvolgono tutta l’Unione.

I Länder elencati nella prima tabella non sono stati scelti a caso: nei primi quattro si sono svolte, tra settembre 2011 e maggio 2012, le elezioni regionali, che si faranno fra qualche mese anche nel quinto, la Bassa Sassonia, prima del grande appuntamento per l’elezione del Bundestag (Parlamento Federale) fissato per la fine del 2013.

Il fenomeno più sorprendente delle elezioni regionali nei quattro länder è stato sicuramente l’ascesa del Partito dei Pirati, la giovane formazione diffusasi in Germania  dal 2006 su esempio della Svezia, dove essa è nata nel 2001[3]. A Berlino, nel Saarland, nello Schleswig-Holstein  e nel popolosissimo Nordreno-Westfalia dunque i Pirati hanno conquistato, mediamente, l’8% dei voti, superando ogni previsione non solo degli osservatori politici ma anche degli stessi membri di quello che in origine veniva definito il partito degli hacker, per aver dato voce alle istanze di libertà di comunicazione nella rete emerse prepotentemente soprattutto nel mondo giovanile.

Attraverso un’attenta analisi Rick Falkvinge, fondatore del Partito dei Pirati svedese, ha individuato cinque ragioni del successo dei Pirati tedeschi:

  1. mentre la maggior parte dei Partiti dei Pirati fuori della Germania ha esordito come un progetto-internet dal motto spavaldo “Cambieremo il mondo nel prossimo week-end”, i tedeschi sapevano che avrebbero avuto bisogno di tempo per la loro affermazione, ed hanno investito molto presto nella creazione di una struttura organizzata.
  2. Mentre i Pirati svedesi entravano nel parlamento europeo  e acquistavano visibilità nei media di tutto il mondo, i tedeschi sono stati capaci di sfruttare l’occasione giusta nel loro paese quando un ministro locale ha proposto di adottare una forma di censura per la rete. I Pirati hanno reagito con grande energia sensibilizzando capillarmente la gente su questo tema e il governo ha poi ritirato la proposta, mentre il partito faceva incetta di una gran numero di nuovi adepti.
  3. Avendo conquistato l’1%  nelle elezioni europee e il 2% in quelle federali 2009, i Pirati si sono assicurati un considerevole finanziamento governativo (previsto per tutte le forze politiche che superano lo 0,5 %). Questo ha permesso loro di acquistare l’aspetto di partito politico consolidato (in giro per le strade i loro posters e striscioni sono dappertutto). Tutto questo può apparire  simile ai vecchi partiti, eppure veicola un messaggio nuovo. La chiave è: esso appare eleggibile.
  4. Il Partito dei Pirati molto precocemente ha cominciato ad allargare la sua piattaforma. In Svezia, essi avevano imparato la dura lezione che non abbastanza gente voterà per il parlamento nazionale un partito con una piattaforma ristretta. La Piratenpartei ha dimostrato la capacità di elaborare un programma politico ampio, che va al di là delle questioni legate al nome stesso del partito: la gente lo voterà solo se saprà occuparsi di tutti gli aspetti della vita del paese.
  5. Il boom del Partito dei Pirati tedesco è avvenuto anzitutto a Berlino, una location perfetta  per questo evento, con le sue caratteristiche di melting-pot tra l’Europa dell’Est e la progressista Europa dell’ovest, con in più quel tanto  di progressismo politico insito nella cultura stessa della città. Ma quel successo ha cambiato le regole del gioco: da quel momento  i Pirati hanno saputo gestire così bene l’attenzione dei media  che sono riusciti a trasformare i voti berlinesi progressisti in quelli del tradizionalista e industriale Saarland, poi, una volta entrati nella corrente, hanno ripetuto l’exploit anche negli altri stati.

Altri osservatori hanno evidenziato ulteriori cause del successo dei Pirati in Germania, ad esempio la memoria collettiva ancora viva dei governi nazista e comunista e la conseguente preoccupazione di veder rinascere un sistema basato sulla sorveglianza delle opinioni e delle comunicazioni, oppure il genuino rispetto dei tedeschi nei confronti del sapere in generale e dell’ingegneria in particolare, che li porta automaticamente ad apprezzare la competenza tecnica dei Pirati, quasi tutti esperti informatici.

Ma conquistare seggi è soltanto il primo passo: ora occorre valutare che cosa realmente i Pirati stiano facendo all’interno dei parlamenti regionali e quali risultati si possano già intravedere.

Ovviamente l’unico osservatorio utile al momento è quello di Berlino, dove son passati ormai otto mesi dall’insediamento dei nuovi membri. Un articolo del Tagesspiel a firma di Karin Christmann e di Johannes Schneider cerca di tracciare un bilancio provvisorio e di individuare i problemi che sono sorti nel momento in cui i Pirati sono passati dalla propaganda alla concreta azione politica. In generale essi, che nascevano come tipi-da-computer, esotici, ribelli e che sembravano una truppa sciolta, tenuta insieme solo dalla rete, si sono molto impegnati a lavorare seriamente sui contenuti e si concentrano su temi e decisioni di grande attualità, ma non sono riusciti finora ad organizzare una forte opposizione, sebbene abbiano fatto ricorso anche a forme inusuali (per la Germania) di dissenso come l’agitare le loro bandiere nell’aula parlamentare.

Gli altri partiti li hanno accolti molto correttamente, ed è interessante notare come anch'essi abbiano iniziato a parlare sempre più spesso di trasparenza, forse, più che per reale convinzione, per la constatazione dell’appeal che questa magica parola acquista sempre più presso il pubblico degli elettori.

Ma i Pirati sono davvero così trasparenti quanto volevano essere? All’inizio hanno pubblicato per iscritto in  rete ogni singolo dibattito svoltosi all’interno del gruppo parlamentare sulle decisioni da prendere, perché  fosse noto a tutti i membri e simpatizzanti del partito, ma ben presto hanno dovuto constatare che ciò richiedeva un lavoro ed un numero di addetti  enorme ed hanno ripiegato spesso su estemporanee consultazioni telefoniche. Quanto alla qualità della trasparenza,   risulta che a volte dettagli non importanti vengano rapidamente ed efficacemente resi noti attraverso canali come Twitter, Piratenpad o il blog del gruppo parlamentare, mentre decisioni importanti, come ad esempio la distribuzione degli incarichi, vengono volentieri regolate sottobanco. Qualche disagio viene loro dal fatto che quando tutti sono informati di tutto c’è sempre qualcuno che non è d’accordo, e questo disturba la discussione e la decisione. Anche nei riguardi dei giornalisti appaiono molto “abbottonati”, soprattutto quando si tratta di temi per cui essi hanno fatto involontariamente troppo parlare di sé. A questo proposito c’è da dire che in pochi mesi i Pirati berlinesi hanno offerto al pubblico una serie di piccoli scandali, da foto imbarazzanti a parenti assunti come collaboratori personali di deputati ed uno scivolone proprio su uno dei loro temi centrali, quello della protezione dei dati personali: attraverso una lista contenuta in una  lettera circolare 252 aspiranti hanno appreso chi era ancora in corsa per una posizione nel gruppo parlamentare. Attraverso la rete queste e altre storie si diffondono rapidissimamente e continueranno ad interessare fortemente i media e il pubblico fintanto che si faranno attendere iniziative sostanziali da parte dei Pirati.

Quanto al lavoro di gruppo, non si può dire che i quindici deputati  che all’improvviso si sono trovati insieme sotto i riflettori si piacciano a vicenda, in alcuni casi neanche un po’. I Pirati amano parlarne spesso (“ fare politica senza aver riguardi per le rispettive animosità”), ma hanno presto capito che non è così semplice. E questioni come quella a chi spetta quale ufficio (più o meno bello!) provocano grossi litigi. Alla fine hanno ingaggiato dei mediatori psicologici per una spesa di  8000 euro, guadagnandosi così il sarcasmo generale.

Un’ altra questione che si pone da più parti è quella che riguarda la linea morale del partito. Certamente limitative sono le definizioni di “ partito monotematico” o “ partito di Internet”, ma certo i Pirati berlinesi non hanno dimostrato recentemente di avere una linea decisa riguardo a temi che sono loro lontani, al di fuori della politica della rete. In effetti all’inizio di dicembre scorso il gruppo dirigente del Partito ha preso ufficialmente posizione contro l’estremismo di destra, ma certamente in altri casi il partito, sotto la copertura  di un obbligo di libertà enfaticamente difeso, dà spazio ad ogni tipo di oscurantismo. Imbarazzante per molti è stato recentemente il cosiddetto “affare Esogate” su un tema sanitario. La portavoce del gruppo parlamentare Daniela Scherler aveva espresso in un libro curiose opinioni, come quella che per un malato di AIDS sarebbe “ in primo piano  la disponibilità a darsi ad ogni esperienza della vita, compreso il suo lato oscuro”. Quasi altrettanto ha disturbato molta gente come l’affare è stato trattato dal gruppo parlamentare: mentre il suo Presidente Andreas Baum taceva, il capo degli affari parlamentari Martin Delius ha fatto sapere attraverso il blog del gruppo che “non è compito del gruppo berlinese  esprimere giudizi morali su persone, punti di vista, o attività extraprofessionali di altri”. In che misura in futuro –concludono i giornalisti del Tagesspiel  - si potrà fare politica là dove si abdica alla responsabilità morale diventerà probabilmente l’anno prossimo uno dei problemi più appassionanti  e dibattuti, perché riguarderà la generale visione del mondo del Partito dei Pirati.

Alla luce di quanto esposto qui sopra, pur nelle differenze sostanziali che li dividono, e nonostante quelle che  fanno del mondo politico tedesco ed italiano due universi opposti, ci viene spontaneo confrontare il Partito dei Pirati con il Movimento 5 Stelle, sia per ragioni “anagrafiche”, sia perché entrambi nascono da una protesta nei riguardi della società e del tradizionale modo di fare politica nei rispettivi paesi.

Il movimento italiano presenta però caratteristiche di maggiore virulenza, dovute da un lato ai gravi fenomeni di corruzione, di vicinanza alla criminalità organizzata, di dipendenza dai poteri forti che affliggono il panorama politico italiano, dall’altro alle caratteristiche umane e professionali di Beppe Grillo, creatore e in qualche maniera “padrone” del Movimento stesso, almeno fino a quando l’intelligenza e la passione civile, che lo hanno portato ad affondare la sua critica come un bisturi nei tessuti marci della politica italiana, gli suggeriranno di dare spazio ed autonomia ai tanti rappresentanti del Movimento desiderosi di passare, come dice Pizzarotti, dalle proteste alle proposte.


[1] (Land sing., Länder plur.; pronuncia Lant, Lender)

[2] Fonte dati tabelle: Calendario Atlante De Agostini 2012 (arrotondamento a cura della redattrice)

[3] (vedi in questo sito “Venti nuovi gonfiano la Germania”).

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