IL SOGNO DI LETIZIA

 di Gisella Evangelisti

Stamani Letizia, 94 anni, amica carissima che gira sempre con capelli freschi di parrucchiera, un bastoncino e una borsa  nera stile regina Elisabetta, anni  ‘60,  ci racconta il suo ultimo sogno.

“ Mi sono svegliata proprio allegra, stamani. Ero in un bel palazzo, vestita con una tunica bianca con elementi verdi. Ero una mondana...”

“Ossia una signora di mondo, dell’alta societá...?”

“No no, proprio mondana...”

“Ossia, prostituta?”

“Appunto, ci sono cose che non ho provato, neanche una volta, anzi neanche visto ad occhio nudo, un maschio che sia uno.”

“Ah, capisco, anche  Catherine Deneuve interpretó “Belle de jour”, per curiositá. Ed era diventata un’artista nel settore, dicono. Allora  dobbiamo provvedere...”

 E immaginiamo una scena del “dopo vita”, come si dice adesso.

CONVERSANDO CON LOS CUADROS DE

MARTHA CASTELLANOS

                                                                                                                                                   di P.B. [ vers. it.]

 

             IR Y VENIR

Un dejarse fluir por el rio de la vida,

Por el deseo de amar y ser querida

Por el deseo de vivir, sin ser sometida

 

No es una entrevista, pero una conversación-encuentro con un cuadro. Lo miro con intensidad. Es una pareja. Una pareja fusionada en una atmosfera mitológica. Una sola persona con dos figuras. Dos caras que se sugieren recíprocamente. Cuatro brazos que agitan volúmenes etéreos, posiblemente almas. El ambigüedad de el, sus ojos húmedos y tristes y sin embargo enérgicos, se casa con la tenacidad de ella, decidida a quedarse en la fuerza de un azul que se colora justo de verticales rayas amarillas. Frente a ellos la impalpabilidad del misterio, la frustración del deseo que se escapa, la ternura que rechaza de ser debilidad sino placer y libertad. El color amarillo de él es pálido y se esfuma, dominado por lo de ella. Permanece su racionalidad. Una cabeza bien hecha, arrepentida por haber perdido su batalla. Onírico. Místico. Un llamado fuerte que nos recuerda las atmosferas de sueño de un De Chirico enamorado de lo clásico.

A COLLOQUIO CON I QUADRI DI MARTHA CASTELLANOS

di P.B.         [vers. spagn.]

                       IR Y VENIR

Un dejarse fluir por el rio de la vida

Por el deseo de amar y ser querida

Por el deseo de vivir, sin ser sometida

 Non è un’intervista ma un incontro-colloquio con un quadro. Lo guardo con intensità. E’ una coppia. Una coppia fusa in un’atmosfera mitologica. Una sola persona ma due figure. Due visi che si suggeriscono reciprocamente. Quattro braccia che agitano volumi eterei, forse anime. L’ambiguità di lui, i suoi occhi umidi e tristi eppure energici, si sposa con la tenacia di lei, decisa a rimanere nella forza di un blu che appena si colora di verticali strisce gialle. Di fronte a loro l’impalpabilità del mistero, la frustrazione del desiderio che sfugge, la tenerezza che non vuole essere debolezza ma piacere e libertà. Il colore giallo di lui è pallido e si sfuma dominato da quello di lei. Rimane la sua razionalità. Una testa ben fatta, rammaricata di aver perso la battaglia. Onirico. Mistico. Un richiamo forte alle atmosfere di sogno di un De Chirico classicamente innamorato.

IVANA NOMADE DIGITALE

Fra il Dentro e il Fuori. E la scoperta del Cerchio.

Incursione di Gisella Evangelisti nella biografia di Ivana Pinna

Se il buon giorno si vede dal mattino, qualche flash recuperato dalle vaghezze della mia infanzia vi dará un’idea delle precoci lotte di una bimba contro i limiti e confini del suo mondo. Eccomi a un anno alzandomi dal lettino di notte, per andare in bagno, da sola al buio. Eccomi imprigionata con altri due fratelli piú piccoli dentro un box di 1 metro e mezzo quadrato, una specie di recinto utilizzato da mia madre nel tentativo di tenerci per un po’ zitti e buoni. Ma ecco un piede (il mio) che martella a calci il portoncino di casa, per inseguire lá fuori mia madre, e si ferma solo quando vi appare un grosso buco.

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