ITALY - Racconti

L’Italia è un Paese di contraddizioni, di aspirazioni ambiziose e debolezze secolari, di inefficienze strutturali ed   eroismi individuali che in parte le compensano, di spirito di sacrificio ed egoismi colossali, di aggressività feroce e di calore umano che ancora ogni tanto affiora tra la gente, pur disincantata e stanca di dover lottare ogni giorno per traguardi da tempo raggiunti in altri Paesi, cui il nostro si confronta sempre più a fatica. E’ un Paese che spesso sembra definitivamente allo sbando, in preda a correnti sempre più forti e contrastanti che lo sballottano  e gli fanno perdere la rotta. Dove stiamo andando?  Questi brevi racconti vogliono fotografare l’Italia attraverso gli occhi di cittadini qualsiasi, alle prese ogni giorno con le difficoltà del vivere, che affrontano situazioni in cui sono pochissime le certezze cui appigliarsi e il caso, o il capriccio individuale, determinano l’andamento delle cose.   In questo inarrestabile turbine dantesco ogni tanto uno sprazzo di luce, una persona, un gruppo di persone che fanno, che fanno bene, che fanno più di quanto sia loro richiesto, che fanno con passione ed intelligenza.  Questa serie di brevi racconti, cui ogni lettore può contribuire, vogliono descrivere il buio e trovare la speranza qua e là, dove brillano le luci.

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ITALY  n° 1da Andreina Russo

Luglio, a Roma. L’anziana signora ringrazia iddio che le ha fatto trovare un garage a due passi dall’ingresso del Municipio, sulla circonvallazione intasata di traffico. Entra solo col muso della macchina ma si ferma perché vede solo buio, in contrasto con la luce splendente del mattino estivo. Dal buio emerge una voce allarmata che chiede “Ehi! Dove va? Non può entrare!” Vede l’uomo emergere alla luce, vicino al finestrino, uno slavo alto, capelli chiarissimi: “Signora solo noi possiamo fare manovra dentro  garage.” “Meglio, pensa lei, tanto più che pago 2.50 l’ora per andare a prendere dei certificati! Menomale che vado solo a ritirare e non a chiederli.”

"IL DEBITO GRECO È IN BUONA PARTE ILLEGALE, ILLEGITTIMO E ODIOSO"

Queste le conclusioni principali del Rapporto, commissionato lo scorso aprile dal Presidente del Parlamento greco, coordinato dall'economista francese E. Toussaint e reso pubblico il 17 giugno.

Il Rapporto sostiene che l'attuale Governo greco è moralmente e giuridicamente legittimato a non riconoscere tutti i suoi obblighi di debitore a causa:

  • della cattiva fede delle istituzioni creditrici che hanno costretto la Grecia a violare la legge nazionale e gli impegni internazionali derivanti dai diritti dell'uomo;
  • della supremazia dei diritti umani sugli accordi che i precedenti governi greci hanno firmato con gli attuali creditori;
  • della coercizione esercitata sulle autorità greche;
  • delle clausole abusive che violano in modo flagrante la sovranità greca e la sua stessa Costituzione;
  • del diritto che ogni Stato ha, secondo le norme e le consuetudini internazionali, di adottare misure per contrastare atti illegali che limitano la sua sovranità e autodeterminazione economica, nonché i diritti umani fondamentali.

Una prima sintesi delle conclusioni del rapporto è leggibile qui.

Non sono poche le istituzioni volontarie che si stanno mobilitando in favore della Grecia e tra queste merita di essere ricordata quella fondata dallo stesso Toussaint il CAC (Collettivo per un Audit Citoyen de la dette publique), che da tempo sostiene e prova che buona parte dei debiti sovrani sono frutto di corruzione, inganno e altre pratiche illecite da parte delle istituzioni bancarie private e internazionali e della collusione con molti esponenti della classe politica.

SUGAR BABY

O LA MASCHERA DELLA PROSTITUZIONE DOLCIFICATA

di Gisella Evangelisti

A chi non piace un po’  di dolcezza in questo mondo crudele?

Così ha pensato dieci anni Brandon fa Wade, un ragazzo di Singapore, figlio di cinesi, che studiando giorno e notte, sotto lo sguardo severo di una "mamma tigre", che lo batteva con una canna quando si distraeva, riuscì a entrare nell'università più prestigiosa e selettiva al mondo, il MIT ( Massachusetts Institute of Technology) di Boston, un insieme di edifici dedicati alla ricerca scientifica e tecnologica  "a favore dell'umanità". Così, almeno, recita l'iscrizione sull'edificio centrale, solenne come un antico tempio, dove passano in riverente silenzio colonne compatte di giovani visitatori asiatici, i futuri sacerdoti in Scienza e Business. Nel MIT riescono ad entrare solo i primi tra i primi delle migliaia di studenti che ne fanno richiesta, e da lì sono usciti 78 premi Nobel, e 57 premi nazionali per la scienza. Il MIT detiene anche il record di suicidi fra studenti, in quanto i primi tra i primi non sempre si rassegnano ad arrivare secondi.

Nonostante il suo successo accademico, Brandon Wade con la sua faccia anonima non riusciva a farsi notare dalle ragazze. Ricevette il suo primo bacio a ventun anni, e si convinse che se l'amore romantico è possibile tra giovani poveri e idealisti, tra gli adulti funziona la dura legge del denaro. A un certo punto, dopo vari tentativi falliti di business, si lanciò nell'avventura che lo rese ricco e famoso: una web per mettere in contatto ragazze attraenti e squattrinate con uomini di successo nel mondo degli affari, che, anche senza particolari doti fisiche, avessero il fascino discreto di un portafogli gonfio.

Sempre più scienziati e ricercatori su temi ambientali si rendono consapevoli che è la stessa esistenza della nostra specie che è in pericolo

L'ECO-RIVOLUZIONE DI NAOMI KLEIN

di Gisella Evangelisti

Il cambio climatico, con il conseguente aumento di uragani, tanto in numero che in intensità, è ormai alle porte di casa. Non è aumentata solo la temperatura del Pacifico, provocando il terribile tifone che ha flagellato le Filippine, ma anche quella del Mediterraneo si sta elevando. Una prova l'ha data il ciclone Cleopatra, che ha devastato varie regioni della Sardegna, (quelle dove è stato consentito di costruire persino sulle rive dei fiumi, contravvenendo a semplici regole di buon senso), dando così un severo avvertimento a tutti quelli che vivono attorno al Mare Nostrum.

Tuttavia, al vertice delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico tenutosi recentemente a Varsavia, i rappresentanti dei paesi sviluppati non sono stati capaci di offrire nessuna misura concreta per ridurre le emissioni, al contrario hanno solo cantato un inno alla produzione di carbone "pulito". A questo punto le ONG ambientali hanno preferito lasciare il vertice, sostenendo che si trattava di una farsa, e che avrebbero potuto usare meglio il loro tempo dedicandosi a informare l'opinione pubblica. Le previsioni sono pessime. Le emissioni di anidride carbonica dovute alla produzione di energia, secondo la IEA (International Energy Agency) crescerà del 20% entro il 2035, aumentando la temperatura globale di  3,6 gradi, ben al di sopra dell'obiettivo dei 2 gradi, che era stato deciso a livello internazionale. Stati Uniti, Canada, Giappone, (che continua a regalarci l'acqua radioattiva che dalla centrale di Fukushima finisce nell'oceano), Australia e Nuova Zelanda si sono rifiutati di contribuire ai costi per ridurre le emissioni.

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