VENTI NUOVI GONFIANO LA GERMANIA
di Andreina Russo
Nel settembre scorso alle elezioni del consiglio comunale di Berlino un risultato che ha sorpreso anche i più attenti osservatori è stato l’incredibile successo della Piratenartei, il Partito dei pirati che, nato in Svezia nei primi anni del nostro secolo, approda in Germania nel 2006 e si diffonde rapidamente su tutto il territorio nazionale. Ma il risultato berlinese, vicino al 10%, è un fenomeno inaspettato per gli stessi membri del giovane partito, al punto tale che alcuni dei seggi conquistati non solo a Berlino centro, ma anche nelle circoscrizioni più periferiche, non possono venire coperti per esaurimento delle scarne liste di candidati presentate.
Per capire meglio il fenomeno e coglierne gli aspetti più innovatori e le analogie con fenomeni emergenti nel mondo politico italiano, ho pensato di fornire anzitutto, in questa prima parte, i dati essenziali che possono fornirci un quadro chiaro del fenomeno, sia in termini numerici che attraverso la traduzione (delle cui eventuali inesattezze chiedo preventivamente scusa) dei principi generali dell’interessante programma del partito. Esso si presta a numerose osservazioni che svilupperò nella seconda parte di questo lavoro, che sarà pubblicato prossimamente.