OLTRE IL CHECK-POINT, L'IMMAGINAZIONE VOLA
di Gisella Evangelisti
Se Giuseppe e Maria, rifugiati in fuga dalla strage di bimbi proclamata dal re Erode nel secolo 1, fossero sbalzati col loro asinello nella Betlemme del secolo xxI, scoprirebbero che l'unico giorno per non essere schiacciati in una calca disumana nel check point n.300, fra Gerusalemme e Betlemme, sarebbe il sabato, quando ci sono quasi solo turisti. “Scusa Maria., non c'era questo dettaglio in Google Map”, le direbbe dispiaciuto Giuseppe. “Pazienza”, risponderá debolmente Maria, che sente giá arrivare le doglie del parto. “Ma adesso come facciamo”?
Amos Oz
Sono le 3 e mezzo di mattina e la fila dei lavoratori palestinesi che devono passare il check point per andare a lavorare a Gerusalemme é giá lunga, e diventa un fiume vertiginoso per due ore.