Grillo: "DATECI UNA MANO!"

M5S tra comunicati politici e Codici di comportamento

di P.B.

Tutti hanno commentato il voto alle Regionali siciliane. Un boom! Ormai anche i meno informati lo sanno. Il M5S in Sicilia è il primo partito in numero di seggi e di voti: 15 seggi contro i 14 del Pd ed i 12 del Pdl.  Più di 285 mila voti. L'unica forza politica che segna un incremento (appena il 512% sul 2008, quando riuscì a raccoglierne solo 47mila). Se Cancelleri, il candidato Presidente, è arrivato terzo e non primo è stato solo per effetto delle alleanze alle quali il M5S tenacemente resiste. Resistenza che gioverà moltissimo all'immagine quando ci saranno le elezioni nazionali.

Grillo non sta nella pelle e così i suoi fan più affezionati. Ma tutti coloro che in un modo o nell'altro hanno seguito

quest'evoluzione rapidissima e incredibile, con simpatia e obiettività, sono scossi e ammirati da questo successo.

 

E' stata senza dubbio vinta una scommessa audacissima che aveva per posta un buon risultato, utile per le altre elezioni. Però nemmeno lui, Grillo, il Capo politico -come ormai si definisce- si sarebbe aspettato che il risultato sarebbe stato così rotondo e sorprendente. Il M5S condizionerà in modo determinante la vita della politica siciliana e staremo a vedere come se la caverà il Governo regionale di fronte ad un'opposizione che, a parte il suo Programma, carico di sogni come ogni altro programma ha invece una strategia politica ben precisa: il fiato sul collo della Giunta. Non gliene faranno passare una, per quanto sottobanco vorranno mantenerla. E anche questo, merita un augurio sincero e di cuore. Perché la Sicilia non è terra da scherzare quando si tratta di mettere alla luce del Sole tutto, ma proprio tutto. Si può rischiare di brutto.

E non si può dire che non sia stato un risultato conquistato con sudore. Certo, alle comunali di Palermo dell'anno scorso il M5S non era andato oltre il 4%. Un avanzamento così travolgente era assai difficile da prevedere. Certo, l'incredibile inettitudine dei partiti tradizionali andati alle elezioni dopo vergognose diatribe interne e con candidati semplicemente impresentabili, ha creato un clima assai favorevole al fronte dei 5 Stelle, che si presentano come l'unica alternativa, con facce nuove e pulite e gente giovane ed energica. Ma tutto questo non toglie lo sforzo sovrumano di Grillo che in meno di un mese si è girato la Sicilia in lungo e in largo cacciando i suoi urli di battaglia così a piena voce da perderla alla fine. Lo ha potuto fare perché i grillini siculi, pochi o molti che siano chi lo sa? sono riusciti a creare una rete che in qualche modo ha funzionato. Hanno persino messo in opera questo famoso metodo Liquid Feed back che ha permesso a loro e a Grillo di poter dire, con un po' di esagerazione: il nostro programma è stato fatto con la gente, con la loro partecipazione (anche se questa partecipazione era per forza di cose limitata a chi non solo avesse il computer ma avesse veramente capito qualcosa di questo sistema).

Insomma non si deve negare che quanto accaduto in Sicilia è una grande vittoria del M5S, un gran successo personale di Grillo, e un terremoto per l'incancrenita e corrotta casta politica siciliana che è riuscita assai male a contenere gli effetti della disfatta evitando (purtroppo) di scomparire del tutto.

Adesso si apre l'arena delle elezioni 2013: comunali regionali nazionali. I Grillini parteciperanno ovunque. Grillo esulta e, sopraffatto dalla sua stessa natura, comincia ad emanare editti di battaglia, di chiamate a raccolta, di regole che saltano fuori all'improvviso frutto del suo impeto innegabilmente paternalista. Nella generale esaltazione i blog traboccano di 'grazie' come tanti baciamano alla statua del Santo e le preoccupazioni, che pure non pochi hanno nel Movimento, che questo crescente egocentrismo del Capo politico rischi di soffocare la sua stessa creatura, scompaiono sotto gli insulti e le derisioni dei soliti fanatici elettronici.

'I Want You!' dice Grillo da una vignetta del suo blog che mette la sua testa ricciuta  e eternamente arrabbiata sulla famosa silhouette dello Zio Sam che l'US Army utilizza per reclutare volontari. Poi, quasi umilmente e forse emozionato, spiega con un po' di disordine: "Signori stiamo per affrontare qualche cosa di straordinario,[....], elezioni via Web [...] Sarà un cambiamento epocale, duro, sbaglieremo, sbaglierò, mi accuserete di qualsiasi cosa, non lo so. [...]quindi dateci una mano piuttosto che martellarci, a me e a Casaleggio, di darci delle martellate in testa, dateci consigli, una mano, abbiamo bisogno tutti uno dell’altro. Grazie." [link]

Ci si potrebbe anche commuovere, ma per tutti coloro, e sono centinaia, che questa mano gliela hanno ripetutamente offerta sentendosi prima ignorati e poi rifiutati e misconosciuti come fantomatici cittadini non autorizzati nemmeno a riunirsi e a pensare con la propria testa, questo invito deve provocare più rabbia che commozione. Si può capire. Si può capire benissimo. Anche senza prevedere l'imprevedibile, e cioè l'avvitamento repentino del vecchio sistema  verso un fragoroso schianto. Perché era facile individuare il problema principale del M5S nella mancanza di un'organizzazione, coerente ai suoi principi di rifiuto delle strutture piramidali e gerarchiche.

In questo senso le parole di Grillo sono trasparenti. Lasciano vedere con chiarezza la consapevolezza, finalmente, di un'impreparazione grave che rischia di mandare in frantumi le ragioni stesse per le quali il Movimento è nato: la partecipazione.

Sul Sito del M5S sono apparsi da pochi giorni dei documenti importanti, perché pretendono regolare la presenza attiva del Movimento alle elezioni e alla vita politica istituzionale.[link] [1] Vi sono scritte le regole per candidarsi e per poter votare i candidati, nonché un articolato codice di comportamento per gli eletti. Dopo tanto rifiutare, in nome di un'anarchia irrazionale, norme essenziali per definire procedure essenziali ecco che queste norme vengono formulate e imposte, senza dibattito e, soprattutto, senza nessuna partecipazione decisionale interna.

"Ma che ti importa?", mi diceva una grillina felice, troppo felice per potere scorgere la deriva autoritaria del suo Movimento. "Che t'importa? Quello che conta è che queste norme ci siano e siano buone. Ti sembrano sbagliate? Io credo in Grillo."

Il bello è che io non credo in Grillo e mi dà anche ai nervi che ci si esprima in termini fideistici in politica, però a onor del vero quello che c'è scritto in quei documenti regolatori, non è affatto da buttar via. Anzi molte cose sono assai interessanti ed astute.

Intanto viene attraversato il Rubicone e si sancisce in modo che non sarà facilmente revocabile il diritto che avranno tutti gli iscritti di scegliere con il loro voto chi saranno i candidati sul Sito 5 Stelle. E' la prima volta che i militanti votano qualcosa. Si può sperare che il ghiaccio sia rotto.

Poi, certo, il metodo con cui si formerà la lista dei possibili candidati è molto discutibile e assolutamente arbitrario. Possibili candidati saranno solo coloro che hanno già partecipato, in una Lista civica del Movimento, a precedenti elezioni comunali o regionali, ma non sono stati eletti. Un omaggio a quelli della prima ora, dice Grillo. Ma la cosa appare abbastanza ridicola e inaffidabile circa la qualità di queste persone. E'  piuttosto evidente invece l'astuzia che cerca di spegnere alla radice ogni competizione interna che, in mancanza di regole chiare, ha sempre portato, nel passato, a conflitti sanguinosi. Si può capire; è un modo per uscire in fretta da un'impasse fatale.

Ma il documento più interessante è quello che contiene il Codice di Comportamento degli Eletti. Qui mi è davvero difficile trovare qualcosa sulla quale non sia in pieno accordo. Gli eletti del 5 Stelle formeranno un Gruppo parlamentare sia alla Camera che al Senato, ma decideranno come votare dopo essersi riuniti congiuntamente e aver preso una decisione a maggioranza.  Renderanno conto quotidianamente del loro operato parlamentare attraverso un video pubblicato sul canale You tube del M5S. I Capigruppo e i Portavoce svolgeranno le loro funzioni a turno, con una rotazione trimestrale. Obbligo di dimissioni in caso di condanna anche se di solo I° grado. Obbligo di trattenere solo 5.000 euro lordi dagli emolumenti percepiti in quanto parlamentari, versando le differenze allo Stato. Obbligo di portare in aula tutte le Leggi originate dal Portale web del Movimento. I Talk Show andranno evitati e il contatto con gli elettori si terrà soprattutto attraverso il Sito web (che a questo punto diverrà forse un po' caotico, ma col tempo è lecito sperare che funzioni adeguatamente). Finalmente, ciliegina sulla torta, rinuncia al titolo di 'Onorevole', che andrà sostituito da quello più rivoluzionario di 'Cittadino'. Ma la cosa migliore, dal mio punto di vista, è nella premessa del Codice dove viene testualmente detto: " L’obiettivo principale dei parlamentari eletti è l’attuazione del Programma del M5S, in particolare per i principi della democrazia diretta come il referendum propositivo senza quorum,  l’obbligatorietà della discussione parlamentare con voto palese delle proposte di legge popolare e l’elezione diretta del parlamentare."

Naturalmente non ne ho fatto che un sunto superficiale e penso davvero che valga la pena leggerlo. Finora mi risulta che solo l'Unità lo abbia citato e addirittura pubblicato integralmente.

E' davvero un peccato che questo Codice non sia stato posto a votazione all'interno del Movimento. Sono sicuro che avrebbe raccolto l'unanimità; con qualche ritocco, magari, che avrebbe potuto renderlo ancora migliore. Invece è caduto dall'alto e questo purtroppo lo macchia in modo indelebile. Tuttavia apre il cuore alla speranza, perché l'impegno ad utilizzare metodi di democrazia aperta è ormai abbastanza certo.

Sarà davvero possibile dare una mano, come chiede Grillo, e fare in modo che la strada appena intrapresa in modo improvvisato possa delinearsi sempre più chiaramente con l'apporto di chi vorrà partecipare?

Se un passo decisivo è stato fatto molto si deve alle proteste coraggiose dei dissenzienti che hanno preferito non lasciare il Movimento e continuare la loro battaglia per la conquista di uno spazio interno di dissenso. Purtroppo, però, i militanti delusi non mancano, come dimostra questo bel video di Andrea Rossi.(link) {jcomments on}


[1] REGOLE PER CANDIDARSI 2013 (link);  CODICE DI COMPORTAMENTO ELETTI (link)

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