Capire l'Italia dal rapporto ISTAT

VOCE AI NUMERI

Lo scorso undici febbraio, l'ISTAT ha pubblicato la sesta edizione del rapporto: “Noi Italia”. Questo rapporto, come scritto nella nota per la stampa, presenta cento statistiche per capire il paese in cui viviamo, obiettivo di certo molto ambizioso, ma non per questo non raggiungibile quando nel farlo si lascia la parola ai numeri limitando i testi scritti a poche parole di commento per aiutare il lettore nel destreggiarsi tra numeri e tabelle. Il testo del rapporto si trova facilmente in rete http://www.istat.it/it/archivio/111872 dove suddivisi in diciannove settori sono raccolti centoventi indicatori che presentano diversi aspetti della realtà economica, sociale, culturale, ambientale, lavorativa, finanziaria del paese. Le tabelle permettono un raffronto dei dati sia a livello interno, con statistiche separate per le varie zone in cui é suddivisa la penisola, ma anche a livello europeo con le statistiche di tutti i ventotto membri dell'Unione. I dati si possono navigare, bella quest'espressione marinara applicata all'informatica, in maniera dinamica permettendo all'utente molte varianti di raffronto che permettono al lettore curioso di formarsi un'opinione propria ed informata su quanto accade. Per esempio, considerato che il raffronto con il resto d'Europa permette confrontarsi con realtà abbastanza omogenee con quella italiana, emerge subito se i dati relativi all'Italia sono in linea con la media dei ventotto, oppure sono superiori o inferiori e di quanto. L'Italia rimane pur sempre nel novero dei quindici paesi con il prodotto nazionale lordo maggiore nel mondo, quindi può risultare utile vedere i risultati in quei paesi europei vicini al nostro per dimensione delle loro economie e poi rapportarli con quanto sta succedendo da noi per capire se ci si stia muovendo nella giusta direzione.Le tabelle permettono anche di analizzare le ahimè grandi differenze regionali interne, varianti che continuano a presentare la realtà di un territorio nazionale dove il trovarsi in una regione del paese piuttosto che in un'altra può rappresentare una grande differenza per esempio nell'accesso ai servizi sanitari od ad un impiego. I raffronti sono molto interessanti e facili da fare anche perché le note e le brevi parole di presentazione dei vari indicatori sono utili per permettere a tutti di rendersi conto della realtà. Nel curare questa pubblicazione, l'ISTAT si conferma un servizio molto utile per i cittadini, un vero servizio pubblico. Stupisce come, con tale dovizia d'informazioni a disposizione, gli organi di stampa e gran parte delle organizzazioni politiche e sociali che operano nella penisola siano al minimo alquanto disinformate su quanto succede nella realtà o, temo, vogliano diffondere una visione distorta delle cose perché questa serve ai loro scopi ed agli interessi di chi li controlla. Per questo, il mio invito a tutti perché vogliano confrontare quanto leggono, ascoltano o vedono con questi numeri che certamente sono più difficili da manipolare. [M.Borsotti]

{jcomments on}


DESIGN BY WEB-KOMP