Pubblichiamo volentieri lo scambio di lettere avvenuto tra Silvana Denicolò, attualmente Consigliere nella Regione Lazio per il Movimento 5 Stelle e Paolo Basurto, autore dell'articolo "CASALEGGIO, CHI"
CHE DELUSIONE !
La risposta di P.Basurto
Silvana, mi ha fatto moltissimo piacere ricevere la tua lettera, certo non per l’evidente differenza di valutazioni che abbiamo sul M5S (anche se non c’è nulla di male in questo) ma per il riemergere di un’amicizia e di una simpatia che credevo perse. Ho sempre avuto pieno rispetto delle tue opinioni, appassionate ma anche piene di buon senso. Ma ‘rispetto’ non significa necessariamente condivisione e poiché tu mi chiedi un feedback cercherò di puntualizzare il mio punto di vista aiutato dall’elenco delle tue ragioni.
Mi spiace aver dato l’impressione di essere tanto arrogante da presumere di scrivere la Storia e non lamiastoria, come invece mi sembra naturale che sia quando firmo le mie idee e le sostengo con la mia esperienza, il mio studio o la mia analisi. Tuttavia ammetto che nel caso del M5S (al quale ho dedicato molto del mio tempo) condivido con te un’emozione: la delusione (anche se la tua e la mia sono di campo opposto naturalmente). Scopro così che la mia delusione è un sentimento che può, se non confondermi, almeno accentuare inutilmente i toni delle mie affermazioni. Me ne dispiace e lo terrò ben presente in futuro.
Sono sicuro che tu abbia sperimentato piena libertà nell’esercizio delle tue funzioni istituzionali. Ma non chiamerei questo ‘autonomia’. Né Grillo, né Casaleggio, né loStaff dei fondatori hanno mai interferito nel tuo lavoro –tu dici. Ti credo e se non hanno interferito è solo perché questa interferenza non c’è stata; ma avrebbe potuto esserci. Questa sola possibilità è per me sufficiente per denunciare una dipendenza gerarchica (molte volte ripetuta nei fatti e nelle parole) indiscutibile e pericolosa assai per qualsiasi movimento politico che pretenda legittimarsi con la partecipazione dei cittadini. L’ assenza di una possibilità di dissenso non manipolabile ed espresso nei processi di decisione ha completamente snaturato la proposta iniziale del M5S.
Come ho già scritto nel mio articolo su Casaleggio, è a lui e a Grillo che attribuisco la responsabilità di questo rapido processo di trasformazione di un Movimento che avrebbe dovuto alimentarsi dalla base, e che invece è divenuto un partito politico personale e fortemente autoritario.
Che tu sia una persona onesta e limpida, non ho dubbi perché ti conosco. Ma questo non è sufficiente a creare la garanzia del controllo da parte dei cittadini, di tutti i cittadini e non solo di quelli che ti hanno eletto, sull’operato tuo e dei tuoi colleghi. L’aver portato il M5S ad essere la prima forza politica di opposizione raccattando un consenso di rabbie e frustrazioni a destra e a sinistra senza una valida proposta di riforma istituzionale verso una vera democrazia partecipata e il più possibile diretta, non merita né elogi né epitaffi. Si è trattato di un’occasione perduta, intenzionalmente e colpevolmente.
Non so quante siano le persone valide e capaci di tener testa alCapo Politico, come Grillo si è autodefinito, rimaste o arrivate in buona fede al Movimento. Ma la mia unica speranza è che siano sufficienti, lo voglia o no il fondatore, a riaccendere l’intelligenza della proposta iniziale, per sperimentarla adeguatamente e definirla operativamente, (che splendida occasione sarebbe per mobilitare la partecipazione in questo paese depresso dall’impotenza). Il grande problema dell’Italia non è la corruzione o l’incapacità della classe dirigente, ma è ilsistemache tutto questo produce in modo incontrollabile. Questo sistema divorerà anche il M5S, se non verrà cambiato.
Spero di non essermi noiosamente ripetuto. Naturalmente non pretendo di averti convinto in qualcosa. Apprezzo invece moltissimo il confronto con le tue opinioni.
Con sincera amicizia,
Paolo