“SPERARE PER IL MEGLIO E PREPARARSI AL PEGGIO”

James Himes, deputato democratico rieletto, nonostante il controllo quasi totale del Congresso e del Senato sia rimasto repubblicano, ha inviato questa lettera a noi e ai suoi sostenitori. E’ interessante. E’ una lettera dal Fronte, nella quale la tenace speranza di recupero del consenso popolare non riesce a nascondere né la sorpresa e la delusione, né la preoccupazione seria di una grave involuzione istituzionale.
La più grande democrazia del mondo non è meno fragile delle altre. L’Europa potrebbe trarne qualche insegnamento. Perlomeno dovrebbe avere l’intelligenza di non farsi rappresentare dall’esultanza di una Le Pen, di un Grillo o di un Orban, orribilmente in sintonia con i peggiori sentimenti di un Trump.           [Orig. ingl. qui]

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   "Mentre rifletto sulla mia rielezione della scorsa notte, voglio ringraziarvi per gli sforzi incredibili che avete fatto per me. Il vostro aiuto e la vostra fede in me mi commuovono.

Come ognuno di voi, anche io sono sbalordito dal fatto che Hillary Clinton abbia perso. Tutti noi avevamo un enorme investimento emotivo nel vederla diventare presidente. E' difficile pensare a questo momento attraverso la foschia di shock e stanchezza che stiamo sentendo tutti, ma voglio condividere alcune cose di cui sono certo.

Qualunque sia il risultato e quello che verrà dopo, non possiamo abbandonarci alla disperazione e amarezza. Questa è stata una campagna elettorale orribile in cui Donald Trump ha interpretato i peggiori istinti degli americani ansiosi. Dobbiamo essere forti contro la retorica divisionista scatenata dalla sua campagna, rimanere fedeli ai nostri valori pluralistici, e dobbiamo comunicare con coloro che temono veramente per la loro sicurezza dopo una campagna demagogica - le comunità di immigrati, musulmani, persone di colore, le donne, chiunque abbia sentito l'oppressione - per far loro sapere che ci batteremo per difendere i loro diritti e le loro libertà, e che noi li consideriamo come americani.

Nonostante ciò che stiamo sentendo come un cataclisma, gli americani sono fondamentalmente persone gentili e di buon senso. Se la nostra storia passata ci può fare da guida, vediamo che la paura e la retorica dell'odio ci possono macchiare, ma il segno svanirà. La decenza prevale sempre. Noi - ciascuno di noi - abbiamo l'obbligo di garantire che ciò accada.

Il momento più scoraggiante nei primi mesi della presidenza di Obama è stata la dichiarazione di Mitch McConnell in cui diceva che il suo obiettivo principale era quello di far sì che Obama avesse un solo mandato. Non voglio imitarlo in quella cinica abnegazione del dovere. Io continuerò a rappresentare e sostenere il popolo del Connecticut, e aiutare questo paese in modo positivo, costruttivo e decente. Se noi e gli altri facciamo altrettanto, vinciamo tutti. Può essere banale, ma penso che il modo giusto di pensare a questo momento sia quello di (con attenzione e prudenza) sperare per il meglio e prepararsi al peggio.

C'è sempre una differenza tra come un candidato fa campagna elettorale e come governa. Il discorso del neo-eletto Presidente ieri sera ha offerto piccoli spiragli di incoraggiamento sulla riconciliazione, le opportunità economiche, e le infrastrutture. Se può seriamente perseguire questi obiettivi, possiamo lavorare con Trump in tutte queste aree e forse di più. D'altra parte, se il nuovo presidente è ciò che sembrava essere durante la campagna - una minaccia autocratica pericolosa per la nazione - il nostro lavoro è più importante che mai. No, non faremo il lavoro appagante di portare avanti un programma progressista con un Presidente Clinton. Ma saremo impegnati in qualcosa di ancora più importante: la difesa delle istituzioni di base che definiscono la nostra democrazia: il Congresso, una stampa libera, una magistratura indipendente e la decenza di base, solo per citarne alcuni. In questa lotta, saremo raggiunti da svariati repubblicani. E' una lotta che definisce una vita e piega la storia. Sono più che disposto a farlo, e spero lo siate anche voi.

Infine, seguirà molta "auto-analisi" nelle prossime settimane e mesi. Questo è buono e giusto, e mentre noi abbiamo perso, penso che i repubblicani hanno tanto o più di noi da analizzare. A un certo punto, Trump fallirà; non potrà in nessun modo compiere tante delle molte promesse contraddittorie che ha fatto. Darà la colpa ai leader repubblicani che non lo hanno appoggiato. E la situazione diventerà molto brutta.

Una cosa la so per certo. Se ci allontaniamo invece di capire i milioni di americani che hanno votato per Donald Trump, perpetueremo proprio il problema che dobbiamo risolvere. Invece, possiamo costruire una coalizione ottimistica di membri del sindacato e di piccoli imprenditori, di operai bianchi e di professori neri del nord-est, di attivisti gay e di cristiani del sud, per dirne alcuni. Impegnativo, sì. Impossibile? No.

Grazie per essere nella nostra squadra, e già vedo il lavoro che faremo e le lotte che combatteremo insieme."

                                                                                                                                                                               Jim Himes

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