Sabato 17 settembre la RCI –Rete Civica Italiana, ha riunito molti rappresentanti di liste civiche a Cadorago, vicino Como.

Non si è trattato di una partecipazione massiva ma una quarantina di persone, provenienti da Liste Civiche e altre Organizzazioni di sostegno alla partecipazione politica diretta, hanno dato un contributo molto interessante ai temi in discussione.

La RCI non ha molto tempo di vita alle spalle ma sembra avere imboccato subito una direzione operativa destinata ad avere successo.

Attualmente è l’unica entità italiana che si propone di stabilire un collegamento fruttuoso tra le Liste Civiche, costituite e costituende, cercando sia di rendere condivisibile sia di stimolare ulteriormente la realtà ricca di risorse umane e dinamismo spontaneo, che caratterizza il Mondo delle Liste Civiche autentiche (cioè, nate per differenziarsi dai partiti tradizionali e dei quali rifiutano di divenire strumenti più o meno impliciti).

 

Una visita al sito, molto articolato, della RCI può completare le informazioni sulla struttura e i settori di azione (http://retecivicaitaliana.it/ ).

Tra gli argomenti discussi alcuni sono apparsi subito di particolare interesse per tutti.

La manovra economica è stata oggetto di analisi critica di un Gruppo di studio –in gran parte economisti- che da nove anni pubblica rapporti e studi, sui temi più scottanti dell’economia e della finanza. Il Gruppo, che significativamente si chiama ‘sbilanciamoci’, ha naturalmente un sito, molto ben fatto e che vale assolutamente la pena di visitare (http://www.sbilanciamoci.org/ ).

Tutti gli anni, ‘sbilanciamoci’ si è occupato di esaminare la Legge Finanziaria che articola il Bilancio annuale del Paese. Quest’anno sappiamo tutti quanto la crisi abbia turbato la formulazione e l’approvazione di questa Legge, cambiata in corso d’opera numerose volte fino a concretarsi in quella che è stata, a ragione, chiamata la Manovra più massacrante degli ultimi trent’anni.

sbilanciamoci’ ha deciso di fare qualcosa di più di un’ analisi critica e ha cominciato a strutturare una possibile ‘contromanovra’ per dimostrare, cifre alla mano come il ‘massacro’ avrebbe potuto essere evitato (e potrebbe ancora essere mitigato).

La Rete Civica Italiana contribuirà a diffondere questo documento, con l’intento di renderlo strumento efficace di lotta ‘dal basso’ e contemporaneamente per offrire a tutti coloro che ne hanno la capacità, la possibilità di partecipare al miglioramento della controproposta con suggerimenti puntuali e concreti.

Non ci vuole una Sibilla, per prevedere che le misure violente decise dal Governo, senza nemmeno un simulacro di dibattito parlamentare, quando la questione avrebbe richiesto un sincero sforzo di concertazione sociale, alimenteranno una stagione di forti e aggressive proteste.  Accompagnarle con proposte realistiche potrebbe rendere la virulenza di piazza meno distruttiva e più fruttuosa.

A metà novembre (probabilmente dall’11 al 13), la RCI promuoverà un seminario a Marina di Massa sul tema principale della Democrazia diretta. Il seminario vorrebbe informare e ‘formare’ gli attivisti delle Liste Civiche. Chi frequenta queste realtà sa quanto sia confuso e spesso approssimativo  il linguaggio quando si parla di Democrazia diretta, che se ne parli con chi la rifiuta o con chi la sostiene o anche solamente con gli scettici.

Non c’è da stupirsi. Il tema non è affatto semplice come alcuni pretendono (vedi Grillo, per es.). Anzi si potrebbe dire che a causa delle fragilità pericolose e sempre più evidenti degli attuali modelli di Democrazia rappresentativa, quello della Democrazia diretta si è riproposto come l’unica alternativa possibile. Ma non si può negare che ancora molti sono gli aspetti ambigui e non verificati, sia in campo teorico che pratico. Questo dovrebbe imporre studio serio e sperimentazione, prima di proporre formule le cui difettosità potrebbero provocare più danni che migliorie.

Valga un esempio tra i molti possibili: l’uso del web. L’utilizzo della ‘Rete’  si è dimostrato sorprendentemente efficace per aprire spazi di comunicazione prima impraticabili per limitazioni di carattere geografico e numerico. Chi ha una certa conoscenza di computer e di network può entrare in contatto con persone all’altro capo del mondo, discutere con loro, concertare azioni non troppo articolate. Beppe Grillo è entusiasta di questo strumento sul quale basa gran parte delle sue speranze per l’avvenire del ‘Movimento 5 Stelle’. Lui afferma che “Il web rovescia la piramide, perché non esistono intermediazioni; non esistono poteri. In Rete uno vale uno. La massa si informa e da stupida diventa intelligente. E quando la massa diventa intelligente non ha più bisogno di un leader.”

Sarà una frase ad effetto ma è fondata la speranza che possa essere così e che attraverso l’uso generalizzato del web e di network appropriati si possano risolvere molti dei problemi che hanno reso fino ad oggi la Democrazia diretta, un’utopia, almeno per i popoli numerosi e culturalmente eterogenei.

Tuttavia si tratta ancora di una speranza, perché gli strumenti del web finora disponibili, non sono ancora maturi per offrirli come strumenti istituzionali di una grande comunità basata sulla Democrazia diretta. L’informazione che circola nel web è utile ma è ancora facilmente manipolabile. I dibattiti sono difficilmente regolabili, quando sono aperti a tutti. L’obsolescenza dei dati è implacabile e non v’è motore di ricerca capace di sostenere l’uso corretto di memorie che si espandono a dismisura. La messaggistica riduce i contatti ad una superficialità pericolosa per le decisioni complesse alle quali una società complessa è chiamata. Se è vero che la velocità delle informazioni è aumentata in modo incredibile non è altrettanto vero che lo sia la capacità di organizzazione e di azione, a meno che non si tratti di iniziative elementari (una manifestazione per es.). Ma questo non deve far dimenticare che i progressi in questo campo sono quotidiani. E’ indispensabile però che vengano considerati con attenzione, sperimentati e divulgati con le opportune istruzioni per l’uso.

Ora c’è da augurarsi che al seminario che la RCI promuoverà a Massa, questo stimolo allo studio, alla sperimentazione e alla circolazione dei risultati, sia il leitmotiv dell’incontro, al quale si spera che siano in molti a voler partecipare.

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