DI CAOS, PROGRAMMATO e NO.
di Gisella Evangelisti

Abbiamo tutta la ragione del mondo a sentirci non solo indignati, ma anche incazzati neri. Questi ragazzetti cretini che a Roma tirano bombe incendiarie, e la polizia sta a guardare...di scene cosi ne abbiamo viste anche troppe, dal 68 in giú, e ci viene da chiedersi: cui prodest? A chi giova? e allora la risposta é anche troppo scontata. Il caos programmato va bene a chi odia che la gente si esprima, a chi non gliene puó fregare di meno della democrazia reale e di tutte ste menate. E allora é duro tornare a casa con la propria rabbia nello zaino, che non si é potuta organizzare in proposte collettive.In questi casi, per non rovinarsi il fegato o scassarsi i cabasisi, come direbbe Montalbano, vale la pena allargare lo zoom, mettere a fuoco altri dettagli, trasversali, collaterali, diagonali.

O meglio, guardare il tutto un po' dall'alto, come da un aereo o una mongolfiera che fa il giro del mondo. E vede gente che esce in strada a Sao Paulo come a Frankfurt, a Lisbona come a Buenos Aires, alcune volte a migliaia, altre a centinaia di migliaia. Vede sfilare per due ore e mezzo un fiume di gente che riempie una strada di Barcellona, e arriva ancora gente, e ancora gente, e non finisce mai questo fiume di gente, e dal fondo arrivano altri cartelli, di nonni con bastoncino, di bambine dal viso angelico che dicono " non tagliate la nostra scuola", di ragazzi col naso rosso del clown che mimano i partiti tenuti sulla corda da burattinai banchieri. Come sará che sfila insieme gente cosi diversa,medici, professori, sfrattati, giovani punk e giovani professionisti? Il dolore per i tagli nel corpo della gente,

INDIGNATO ? NO. INCAZZATO NERO !

di Paolo Basurto{jcomments on}

Siamo dieci, tutti del Gruppo 5 Stelle di Monterotondo. Ne abbiamo discusso. Alla manifestazione ci si va. E’ un avvenimento epocale. Centinaia di migliaia, forse qualche milione, di persone come noi, giovani e no, scenderanno in strada, pacificamente ma decisi a urlare la loro indignazione. Sì, la parola è piena di senso. Esprime pienamente il disgusto, la frustrazione, il rifiuto, il disprezzo, per una classe dirigente che dirige sempre e tutto solo verso i propri interessi. Una classe politica collusa internazionalmente con la speculazione finanziaria e che riesce sistematicamente a eludere le proprie responsabilità. Questa indignazione è mondiale; è un urlo planetario. A quest’urlo che stava per levarsi in più di novecento città e ottanta paesi, non potevamo fare a meno di aggiungere anche le nostre voci, per poche che fossero. Ma alla fine non erano poi tanto poche.

 

15 OTTOBRE: PROVE GENERALI D’INDIGNAZIONE MONDIALE

di Lorenzo Basurto

Los Indignados spagnoli hanno perfettamente capito che la globalizzazione, piaccia o no, è un fatto e hanno deciso che se non si globalizza anche la loro indignazione, le cose non cambieranno mai.

Naturalmente hanno cominciato con l’Europa. Così hanno promosso una marcia a piedi che ha valicato i confini e che, il 17 settembre, ha raggiunto Parigi dopo 1200 km, raccogliendo per strada migliaia di aderenti. Ma Parigi non era che una tappa. L’8 ottobre saranno a Bruxelles dove saranno raggiunti da sostenitori da tutta Europa, per concludere in una grande manifestazione che si terrà il 15 ottobre.

I nostri mezzi tradizionali di informazione hanno dato queste notizie in sordina e con un tono quasi divertito. Eppure c’è poco da ridere. Il Manifesto fondazionale del Movimento Democracia Real Ya! È chiaro: Niente violenza. Il Movimento è rigorosamente pacifico e chi incita alla violenza è automaticamente fuori. Questo non toglie che l’indignazione sia forte, fortissima e urlata a dovere. Così l’urlo lo si sta sentendo e ripetendo a distanze impensabili, d’accordo alle misure illimitate del web, che è ormai lo strumento di elezione di tutti coloro che non si fidano più dei canali informativi classici.

La Manifestazione del 15 non sarà, dunque, solo europea. Provate a dare un’occhiata a questa pagina web (15october). Più di trecento manifestazioni sono per ora programmate, in tutto il mondo. Dal Messico al Marocco, dall’Ecuador alla Tunisia, India, Russia, Pakistan…

People of the World, RISE UP ! Questo è lo slogan. Anche se fa eco lo spirito dell’Internazionale socialista, qui ogni ideologia

Sabato 17 settembre la RCI –Rete Civica Italiana, ha riunito molti rappresentanti di liste civiche a Cadorago, vicino Como.

Non si è trattato di una partecipazione massiva ma una quarantina di persone, provenienti da Liste Civiche e altre Organizzazioni di sostegno alla partecipazione politica diretta, hanno dato un contributo molto interessante ai temi in discussione.

La RCI non ha molto tempo di vita alle spalle ma sembra avere imboccato subito una direzione operativa destinata ad avere successo.

Attualmente è l’unica entità italiana che si propone di stabilire un collegamento fruttuoso tra le Liste Civiche, costituite e costituende, cercando sia di rendere condivisibile sia di stimolare ulteriormente la realtà ricca di risorse umane e dinamismo spontaneo, che caratterizza il Mondo delle Liste Civiche autentiche (cioè, nate per differenziarsi dai partiti tradizionali e dei quali rifiutano di divenire strumenti più o meno impliciti).

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