NON FACCIAMO BRUTTE FIGURE...RETORICHE

 

 

 ADYNATON

di Stella D'Este

Adynaton? Ma che cos’è? Beh, effettivamente è una figura retorica particolare. Pensate un po’, consiste nientedimeno nell'affermare l'impossibilità che una cosa avvenga subordinando il suo avverarsi a quello di un altro fatto chiaramente impossibile. Addirittura! Ma davvero vogliamo complicarci la vita così? Ebbene sì, sembra proprio che vogliamo farlo, anzi lo facciamo almeno da un paio di millenni visto che troviamo un famoso adynaton già nel Vangelo.

Questa figura è ampiamente utilizzata nella poesia classica ma, se usciamo dal campo letterario, anche ai nostri giorni capita a tutti noi di utilizzarla di tanto in tanto, ad esempio quando vogliamo usare l’arma dell’ironia o quando siamo molto scettici su qualche tesi di cui il nostro interlocutore vorrebbe convincerci o su qualche promessa alla quale ci risulta difficile credere.

E chi di noi non ha mai iniziato una frase con “cascasse il mondo…”?

Ma facciamo subito qualche esempio.

 

Il primo lo troviamo nel Vangelo di Matteo:

“È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio”. 

E poco importa che quel cammello - per un errore di traduzione dall’aramaico - non abbia niente a che vedere con il noto mammifero ma si riferisca piuttosto a una grossa corda.

 

Altri famosi esempi nell’Eneide di Virgilio, tra cui:

“Pasceranno prima gli agili cervi nell’etere …che dal mio petto il volto di lui si cancelli”

o tra le pene d’amore di Francesco Petrarca:

“…quando avrò queto il core, asciutti gli occhi, vedrem ghiacciare il foco, arder la neve..." .

È evidente che il poeta pensa che il suo cuore non troverà mai pace e che lui non potrà mai smettere di piangere. E cosa c’è di meglio di un adynaton per esprimerlo con seducente convinzione?

 

Ancora un bellissimo esempio in uno dei madrigali della Sestina di Claudio Monteverdi “Lagrime d’amante al sepolcro dell’amata”:

“Darà la notte il sol lume alla terra

Splenderà Cinzia il dì prima che Glauco

Di baciar, d’honorar lasci quel seno

Quel seno che nido fu d’amor

Che dura tomba preme”

 

Il sole illuminerà di notte la terra e la luna (Cinzia) splenderà di giorno prima che Glauco smetta di piangere per la morte della sua amata.

Adynaton uguale … impossibile.

DESIGN BY WEB-KOMP