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CILE – IL PLEBISCITO TRADITO
di Jorge Fernandez Correa (*) [link orig. spagnolo]
Il risultato del plebiscito in Cile ha sorpreso proprio tutti. Non tanto per il trionfo del “No”, che quasi tutti i sondaggi avevano pronosticato, quanto per la grande differenza di voti tra le due alternative. Per questo referendum era stato ripristinato il voto obbligatorio, e qui c’è stata la prima sorpresa. Si prevedevano circa dieci milioni di elettori ma alle urne ne sono arrivati più di tredici, l’85% degli aventi diritto al voto. Superando così tutte le elezioni precedenti. È stato un comportamento civico esemplare, favorito dal Servizio Elettorale che è stato capace di distribuire le sedi elettorali tenendo conto del domicilio dei votanti, cosa che ha contribuito a favorire notevolmente la partecipazione. Chi non avesse votato era passibile di multa. Ciò significa che hanno votato molti che mai prima l'avevano fatto e che sono tornati alle urne molti di quelli che avevano deciso di abbandonarle quando fu istituito il voto volontario.
“ATTORI, PEDAGOGHI E REGISTI TEATRALI”
Fernanda Docampo e Ariel Divone
“Crediamo che la nostra costruzione teatrale sia politica, principalmente perché crea uno spazio d’incontro con l’altro. Nasce, così, un sentimento comunitario tra attori e registi che, a sua volta, si trasmette agli spettatori. Tenendo in conto che il fatto teatrale esiste nel vincolo (ponte) tra attori e spettatori, crediamo nel Teatro in quanto spazio d’incontro nel quale la presenza dell’attore si costruisce nella relazione con l’altro.”
Cosi, Fernanda e Ariel, riassumevano la loro filosofia del far Teatro, nell’intervista pubblicata nel nostro spazio ( link ), due anni fa.
Fedeli a questa filosofia; fedeli alla forza dell’incontro, consapevoli del potere della parola, del gesto, della rappresentazione; consapevoli della responsabilità politica e morale della creatività, consapevoli del potere di coinvolgimento della creatività e della sua estetica; Fernanda e Ariel hanno organizzato e concluso pochi mesi
Recensione di Aurelia Porvenir
libri - INCIPIT MON AMOUR
“Zero Gravity” (Ed. La Nave di Teseo, 2022)
di Woody Allen
“Chiunque abbia gettato un fiammifero acceso nella stiva di una nave carica di munizioni può confermare che da un gesto insignificante possono scatenarsi decine di migliaia di decibel. Di fatto, per innescare lo tsunami che ha travolto la mia vita poche settimana fa è bastato un sintetico bigliettino fatto scivolare sotto la porta di casa nostra…”
Poche settimana fa? Ma come, Nave di Teseo! Un refuso dopo appena cinque righe dall’inizio? Proprio nell’incipit?
Hmm….. Ok, andiamo avanti. È l’inizio del primo dei 19 brevi racconti raccolti in Zero Gravity, l’ultima fatica letteraria di Woody Allen per ingannare il tempo mentre cerca di trovare (ma incredibilmente non li trova) i soldi per girare il suo cinquantesimo e pare ultimo film.