LA MORTE APPARENTE DEL GLOBALISMO, di A.Placido

La competitività senza esclusione di colpi raggiunge e supera facilmente le soglie della criminalità.

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TE LO DO' IO IL FRACKING

Immaginate di avere una bella fattoria, ia ia ó, con 3 ettari e mezzo di prati di erba verde con 75 vacche sopra che se la ruminano felici (una felicitá, in questo caso, sanamente bovina) e una bella sorgente che zampilla acqua pura in uno di questi prati, fra il cip cip dei passerotti. Siamo in uno degli ultimi reconditi angoli idilliaci  del pianeta, a La Aldea, nel nord di Burgos, Spagna.  Fortunati i suoi padroni,  direte voi, anche se di sicuro, per mantenere ben pasciute le vacche dovranno sgobbare non poco.

Ma no, quale angoli idilliaci. Guardate cos'é successo alla fattoressa,  una ragazza di 34 anni, tale Janet Ortiz (lo stesso cognome ma diverso destino dalla giornalista che diventerá a giorni regina di Spagna).

Un giorno, il 14 maggio, si vede arrivare una lettera da parte di un avvocato che l'avvisa che il suo angolo di paradiso sta per essere “oggetto di espropriazione forzosa”, da parte della BNK Petroleum, un'impresa petrolifera nordamericana che estrae shale gas, con il controverso sistema del fracking o frattura idraulica, permesso negli Stati Uniti e in Polonia, ma proibito per esempio  in Francia, e sotto osservazione da parte del Parlamento Europeo. E`un sistema controverso in quanto per liberare il gas che si puó trovare a 3'000 metri di profonditá, si devono frantumare le rocce iniettandovi grandissime quantitá di acqua, rena e prodotti chimici. Per essere pignoli, di questi prodotti chimici ce ne sono 17 tossici per organismi acquatici, 38 tossici acuti, 8  definiti cancerogeni, 6 sospetti, e 7 elementi mutagenici.

Insomma, come segnala uno studio del Parlamento Europeo realizzato nel 2011, questo sistema puó inquinare il sistema idrologico e l'atmosfera,e anche generare sismi. Appunto per questo un po' dappertutto si stanno organizzando movimenti di cittadini che si oppongono al suo uso nelle loro regioni, e il premio Goldman per l'ambiente é andato quest'anno, per il continente nordamericano, a un'attivista che ha contribuito a far rifiutare il fracking in 170 comunitá di New York.

Ripresasi dal colpo, Janet avvisa del fatto le reti sociali e 4 giorni dopo arrivano 2.000 manifestanti da tutto il paese a darle sostegno. Il 23 maggio la Municipalitá di Villarcayo, retta dal PP,  dichiara “libero dal fracking” il suo territorio. Lo fa a denti stretti, in quanto il PP, il partito di governo, invece crede ciecamente nelle “magnifiche sorti e progressive” che prospetta l'impresa BNK, che afferma che attraverso lo shale gas la Spagna potrá diminuire la sua dipendenza energetica (adesso é dell'80%), e potrá generare, esplorando petrolio fra Canarie e Baleari, 250 mila posti di lavoro, una cifra che anche a occhio nudo appare assolutamente esagerata.

Oops, rettifica intanto l'avvocato del BNK rispondendo a Janet: volevo dire “occupazione forzosa” della fattoria, non “espropriazione”, e si scusa a nome dell'impresa. In questo campo peró, non é il Municipio a decidere se esplorare o no il gas nel suo territorio,  ma é l'Amministrazione regionale o nazionale a poter decretare di utilitá pubblica l'”occupazione forzosa temporanea di terreni”, per verificare se ci sono  risorse energetiche. Sará poi la Regione a valutare gli studi di impatto ambientale da parte delle imprese, (dove prevedibilmente si affermerá che non ci sará alcun danno), per cui potrebbe non mancare l'approvazione da parte di funzionari opportunamente addomesticati. E visto che le occupazioni forzose sono cosí sgradevoli, la BNK si dá da fare anche per comprare terreni.

Per ora in Spagna non ci sono ancora progetti di estrazione di gas con questo sistema, affermano al Ministero d'Industria, solo 10 o 15 in fase di esplorazione. Ma le polemiche sull'uso del fracking o i progetti di esplorazione petrolifera nelle Canarie e Baleari, terre con vocazione turistica, destano preoccupazione.

A 60 km da qua, ad Ayulengo de Lora, un vecchio pozzo petrolifero usato da statunitensi, che oggi pompa solo un centinaio di barili al giorno, dá da pensare. Cinquant'anni fa, nel '64, dal pozzo emerse un potente getto di petrolio. Nel paesino tutti si sentirono come petrolieri del Texas, nel bar scorreva wisky come acqua. Si estrassero fino a 5000 barili al giorno, ma quelli che si arricchirono furono solo 10-12 persone, commenta un paesano, Javier Hidalgo. A suo padre invece fu espropriata la terra che produceva cereali.

Adesso, gli uccellini che facevano cip cip e le vacche che ruminavano placide guardano preoccupati i nuvoloni che si accumulano all'orizzonte. Janet Ortiz non puó dormire piú fra due cuscini, aspettando l'alba per salutare le sue bestie, e da un giorno all'altro si é trovata a diventare attivista ecologica. Per amore.{jcomments off}

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