Indice articoli

 

 

L’associazione degli utilizzatori di acqua

Per rispettare l’aspetto partecipativo dell’iniziativa, il progetto aveva previsto la costituzione di in un’associazione di “water users”, con un sostegno formativo iniziale. Dopo il compimento del progetto, l’associazione avrebbe avuto la responsabilità della manutenzione dei canali d’irrigazione da tutti i punti di vista: manuale, organizzativo ma anche finanziario. Tutti i presenti lamentarono, tuttavia, che l’avvio dell’associazione era stato fatto solo negli ultimi sei mesi di vita del progetto, con un corso di addestramento organizzato tre mesi prima della fine dell’intervento esterno del personale tecnico del progetto.

Tutti i presenti avevano partecipato a quel corso di formazione, e ne erano rimasti soddisfatti, ma ne lamentavano la brevità e sottolinearono la mancanza di un qualche seguito (visto che il progetto era finito). Né era stato previsto alcun collegamento con altri corsi di formazione in tecniche agrarie, come quelli promossi dal servizio nazionale di estensione rurale. Alcuni di loro però avevano seguito questi corsi grazie ad altre iniziative e li avevano trovati interessanti, anche se poco frequenti e limitati soltanto ad aspetti introduttivi. L’unica donna presente all’incontro aveva frequentato uno di questi corsi di capacitazione agraria, e questo fu l’unico tema su cui potei dialogare con lei. Era evidente una condizione di timidezza della donna, che non osava prendere la parola in un ambiente con forte maggioranza maschile.

Man mano che parlavamo con i membri dell’associazione, ci rendemmo conto che stavamo di fronte ad un gruppo di persone preparate, più di quanto ci aspettassimo, e sicuramente interessate a migliorare la propria capacità tecnica e desiderose di impegnarsi di più. Dagli interventi notammo una notevole competenza dei contadini presenti, ben consapevoli delle convenienze economiche e produttive della loro attività. Non ci fu domanda cui non seppero dare risposte esaurienti.

Ci spiegarono il funzionamento dell’associazione, come venissero organizzati i turni di manutenzione dei canali e delle chiuse, e come avessero creato un fondo comune per le spese di manutenzione, finanziato con una forma di autotassazione. Mi illustrarono i problemi iniziali incontrati nel varare questo sistema associativo di lavoro di manutenzione,causati da forme di disorganizzazione quasi anarchiche, malintesi, soprusi di chi si era approfittato dell’accesso ai canali d’irrigazione per accaparrarsi quantitativi d’ acqua eccessivi a danno degli altri soci dell’associazione, e le correzioni introdotte per attutire i danni così prodotti.

DESIGN BY WEB-KOMP