LA CALUNNIA È UN VENTICELLO… ELETTRONICO

PEDOFILI E COMPLOTTI – TRUMP NON MOLLERÀ

di Paolo Basurto

Trump ha detto in un’intervista al Washington Post che, se perderà le elezioni, non si impegna al pacifico trasferimento dei poteri. Secondo lui le urne sono fuori controllo e i democratici ne approfitteranno per manipolare i voti. (Radio3 Mondo 24 sett. 2020). Aida Chavez, in un suo documentato articolo pubblicato su Intercept del 23 settembre, racconta la sua esperienza diretta della forza sorprendentemente persuasiva di una storia di terrore pedofilo, il cui scopo è convincere le persone che esiste uno Stato Profondo, clandestino e corrotto, che fa capo ad eminenti personaggi del mondo politico e dello spettacolo; tutti naturalmente, di fede democratica.

La storia circola in America, su tutte le reti sociali e sembra riesca a fare adepti sempre più numerosi che si raggruppano in una Associazione dal nome apparentemente misterioso: QAnon.

In realtà l’acronimo si spiega così: ‘Q’Anonymous, dove ‘Q’ è una persona ignota che si qualifica (secondo la BBC) membro del Governo degli USA e che per primo racconta la storia dell’occulta organizzazione pedofila, nell’ottobre del 2017, su un sito molto frequentato negli USA, che si chiama 4Chan.

Sulla credibilità di questa storia non c’è, per ora, uno straccio di prova. Ma quello che invece può seriamente preoccupare è la sicurezza ostentata dai seguitori di QAnon che il Presidente Trump stia silenziosamente provvedendo ad elaborare un piano per arrestare tutti i componenti di questa fantomatica rete pedofila, per importanti e noti che essi siano.

I veri pedofili staranno tremando, ma come non essere, anche, seriamente allarmati dall’atteggiamento aggressivo e cospirativo di un Presidente che, in spregio alla Costituzione, minaccia di non accettare pacificamente il trasferimento dei poteri in caso di risultati elettorali a lui sfavorevoli? Il successo del movimento QAnon e la rabbia che lo alimenta, coinvolgendo in forma irrazionale anche molte persone di relativa cultura -come gli amici e i conoscenti del paesino natìo, nel Colorado, di Aida Chavez- sta divenendo uno strumento di diffusione calunniosa contro i democratici. Anche se non riuscisse a cambiare i risultati elettorali, potrebbe divenire un pretesto per chissà quale rischiosa reazione di un Trump, deciso a non lasciare la Presidenza, costi quel che costi.

L’uso spregiudicato delle reti sociali e la capacità, ormai evidente, di manipolare folle numerose di persone, soffiando sul potente vento elettronico della calunnia e delle falsità, sta marcando in modo molto molto preoccupante il funzionamento dei primitivi sistemi elettorali contemplati dalle nostre democrazie. L’unico antidoto potrebbe essere stimolare l’uso della ragione, e diffondere sistemi efficaci per la verifica delle informazioni sulle quali la ragione decide come comportarsi. Purtroppo, si tratta di un antidoto lento.

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