“ATTORI, PEDAGOGHI E REGISTI TEATRALI

Fernanda Docampo e Ariel Divone

“Crediamo che la nostra costruzione teatrale sia politica, principalmente perché crea uno spazio d’incontro con l’altro. Nasce, così, un sentimento comunitario tra attori e registi che, a sua volta, si trasmette agli spettatori. Tenendo in conto che il fatto teatrale esiste nel vincolo (ponte) tra attori e spettatori, crediamo nel Teatro in quanto spazio d’incontro nel quale la presenza dell’attore si costruisce nella relazione con l’altro.”

Cosi, Fernanda e Ariel, riassumevano la loro filosofia del far Teatro, nell’intervista pubblicata nel nostro spazio ( link ), due anni fa.

Fedeli a questa filosofia; fedeli alla forza dell’incontro, consapevoli del potere della parola, del gesto, della rappresentazione; consapevoli della responsabilità politica e morale della creatività, consapevoli del potere di coinvolgimento della creatività e della sua estetica; Fernanda e Ariel  hanno organizzato e concluso pochi mesi

UN SUEÑO NOMADA

[TRAD. ITALIANA]

                                                                                    por Sac-Nicté García

 

Hace unas semanas recibí una invitación para escribir un texto sobre mi experiencia como persona migrante que escogió el viajar como una forma de vida. En un principio me emocioné muchísimo al tener la posibilidad de compartir mi experiencia de viaje. Sin embargo, ponerme delante del papel en blanco a escribir sobre el sueño de una vida nómada -justo ahora que he tenido que posponer el proyecto de recorrer el continente americano- me llena de nostalgia.

Probablemente cuando este texto vea la luz habré cumplido ya un año de vivir en una pausa obligada y volver ahora la vista atrás es un oportunidad para reflexionar sobre esta esencia nómada que me impulsa al movimiento constante.

En el 2019 emprendí un viaje en camioneta con el que llevaba soñando desde hacia más de 15 años y ha sido, con creces, la experiencia más fascinante, enriquecedora, retadora, atemorizante y liberadora que he podido vivir.

DOVE VUOI ANDARE DA SOLA?

[ORIG. SPAGNOLO]

di Sac-Nicté Garcia,  giovane documentarista messicana, cuore nomade. Il suo nome significa in lingua maya “Fiore Bianco”  [*]

Traduzione di Gisella Evangelisti.

Voglio raccontarvi l’esperienza che é stata, in assoluto, la più affascinante, arricchente, stimolante, spaventosa e liberatoria della mia vita.  Nel 2019 ho viaggiato per un anno in un furgone, dal Canadá al Centroamerica al Messico. In gran parte da  sola,  in alcuni tratti  con due amici, in altri con un cane trovato in strada.

Ricordo perfettamente il momento in cui quel seme di avventura mi é entrato dentro. Studiavo all'università e durante una vacanza estiva viaggiammo  in autostop attraverso il Messico sudorientale, con alcuni amici. In una delle lunghe attese presso un distributore di benzina in Chiapas,  incontrammo Sandra, un'artigiana che viaggiava di città in città.  Cominciammo a parlare e ci chiese se poteva viaggiare con noi. Ovviamente rispondemmo di sí, condividendo il viaggio da Palenque a San Cristóbal de Las Casas. Mi sembrava una donna incredibilmente coraggiosa e libera, e in quel momento capii che volevo essere come lei e viaggiare per tutta l'America Latina.

ATTENZIONE!

Storia di un elemento pericoloso per  la sicurezza degi italiani

di Gisella Evangelisti 

Salve! Sono una dei 5 milioni di persone venute in Italia da lontano,  radicate qua anni fa, che  hanno imparato a dire  “Mannaggia” e a mangiare spaghetti arrotolandoli educatamente, non  abbuffandomi come facevano Totó o Alberto Sordi nei simpatici film del dopoguerra.  Mi chiamo Pilar Cespedes, parlo italiano, quechua e spagnolo,  so cos'é la gioia e so cos'é il dolore, come molti di voi. Se mi chiedete di riassumere in una sola parola la mia vita, me ne viene a mente una: sgobbare. 

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