LASCIAMOCI UCCIDERE

di Paolo Basurto

La guerra è a quattro passi. Siamo immersi negli avvenimenti terribili di questa guerra. Sembra tremenda. Non ci voglio credere. Mi sveglio e non ci penso. Un brutto film che ho visto ieri sera. Ma alle 6,45 il radiogiornale di Rai 3 me lo ricorda subito. Muoiono a migliaia. Incursioni aeree, missili con bombe a grappolo, centinaia di carri armati. Vengono giù, case, scuole persino ospedali. Si spara sulla gente che scappa. Cadaveri nelle fosse …. Si parla di torture, di strategia del terrore. Sogno che un colpo di Stato faccia fuori Putin, finalmente. Poi vedo la Russia caduta nelle mani dei militari che hanno fatto il golpe. Quei militari che si sono liberati di un inetto, un incapace, forse un pazzo. Perché la guerra non si fa così. Loro sì, che la guerra la sanno fare. Sono peggio, molto peggio di Putin. La guerra è la guerra. O la fai bene o non la fai.

Sarebbero capaci di usare la Bomba? La ‘Bomba’ con la maiuscola: quella nucleare. Dicono che ci sono anche le armi nucleari di contenimento. Cioè quelle che non distruggono il Mondo ma…. gli fanno male abbastanza da sterminare il nemico e… qualche amico (penso io). Però vabbene sono danni collaterali….

Bisogna aiutare gli ucraini! Sembrerebbe logico. Petrocelli, Presidente della Commissione esteri, ha detto subito che lui non è d’accordo. Primo perché a lui Putin piace. Poi, perché gli ucraini sono dei nazisti mascherati, e poi perché dare le armi agli ucraini non farà mai finire la guerra.  

Petrocelli, Petrocelli…. benedetto grillino! Avesse almeno detto che un buon esponente della cultura occidentale ha come basi e radici l’ispirazione cristiana. La vogliamo porgere l’altra guancia o no? Tanto più che l’altra guancia non è la nostra ma quella degli ucraini. Ma poi, questa storia dell’altra guancia; chi l’ha detto che Gesù quello che voleva dire era di farci massacrare di botte, se ci avessero aggredito? A me il messaggio sembra molto meglio così: se ti aggrediscono non rispondere con l’occhio per occhio, dente per dente. La vendetta non è la via per sanare i conflitti. Difenditi ma non per vendetta. Il che mi sembra estremamente saggio e profondamente umano e, nella sua umanità, giusto.

Devo liberarmi da questo incubo e cominciare la mia giornata senza più pensarci. Anche se Svetlana viene a casa mia tutti i giorni e ha un figlio di 20 anni arruolato sul fronte di Leopoli. E’ il meno pericoloso, le dico, mentre le metto un po’ di euro in mano perché li mandi a suo figlio. Ma lei non fa altro che piangere. E io?... oppresso dagli incubi dell’impotenza.

Devo assolutamente pensare ad altro. Ma poi arriva il messaggio della mia amica L.: “Questo è l'abbandono fiducioso: fidarci così di Dio da continuare ad amare anche mentre ci uccidono. 
Che nella situazione pratica della guerra avvengano uccisioni da ambo le parti purtroppo è la realtà, ma che venga sostenuto che per difendersi è giusto uccidere, questo non è da chi crede in Gesù Cristo.
 Mentre loro combattono, noi possiamo pregare perché nella preghiera l’abbandono pieno di fiducia nel Padre significa aprirsi alla potenza del suo Spirito così da inventare soluzioni nuove. Questo perché Dio è (anche) amore, e l'amore genera vita.
 E possiamo pregare per prepararci ad amare anche in situazioni estreme.”

Sono rimasto a bocca aperta. “Amare anche mentre ci uccidono” ….

In fondo mia cara L., hai sintetizzato con semplicità efficace il messaggio di Papa Bergoglio e di tanti -e sempre di più- pacifisti, che la Pace la vogliono, senza “se” e senza “ma”. Cioè a tutti i costi. Anche a costo di essere massacrati (non loro ma gli ucraini, penso io infastidito dal mio stesso pensiero).

Insomma, devo lasciare che mi schiaccino come una pulce, mentre la pulce si abbandona fiduciosa in Dio?

Insomma, non ho nessun diritto a difendermi?

Certo che sì! Non hai capito nulla! È logico che tu ti difenda ma non con la violenza, non con le armi. Devi cercare di dialogare, di raggiungere un accordo.

Eppure, perfino il Papa ha deciso di non incontrare Kirill, Patriarca della Chiesa Cristiana Ortodossa di Mosca, e fervente sostenitore della tesi che liberarsi degli omosessuali vale bene lo sterminio di qualche decina di migliaia di persone. Lui sì, Kirill, è fiducioso e su questo argomento non vuole tornare indietro.

Non posso fare a meno di pensare che, visti gli evidenti fiaschi di tutti i tentativi di dialogo, questo obbligo a scegliere una via negoziale impossibile mi suona tanto come un obbligo ad arrendersi.

E che c’è di male ad arrendersi se l’altro è più forte. Prima ti arrendi meno danni soffri. Ecco perché non dobbiamo dare più armi agli ucraini. Ecco perché Petrocelli forse ha ragione.

Allora mi viene in mente Abele. Ma se fosse riuscito a dargliene di santa ragione a Caino…. Se Abele fosse riuscito a sopravvivere a quel disgraziato del fratello offeso dalla scelta esplicita di Dio che -chissà perché- lo preferiva, l’umanità non sarebbe stata migliore?

Pensieri blasfemi.

Quanto mi costa ammettere che l’abbandono fiducioso io non ce l’ho. Quasi quasi mi piacerebbe. Ma no. Non ce la faccio. Continuo a pensare che gli ucraini bisogna aiutarli militarmente. E meglio tardi che mai. L’avessimo fatto prima, forse la guerra non sarebbe scoppiata. Eppure, Putin ce lo aveva fatto ben capire dieci anni fa. Certo allora ci arrendemmo tutti e i morti furono pochi. Ma è questa davvero la prospettiva?

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