La solitaria protesta pacifista di una "indignata" ante litteram
LA CASA BIANCA E LA TENDA BIANCA
di Gisella Evangelisti
Al numero 1600 di Pennsylvania Avenue a Washington , c'è la Casa Bianca . Sul marciapiede opposto , che dà sul Lafayette Park c'è una tenda bianca . In mezzo , tra le due, ci sono tre auto bianche , con una linea gialla e alcune parole in nero : Polizia .
Dal parco , scoiattoli che mangiano noci cadute dagli alberi si fermano a curiosare nella tenda bianca . Una donna strana, alta poco più di un metro e cinquanta, di una certa età e con il viso cotto dal sole e dal freddo, porta un casco sopra una parrucca per proteggersi dai colpi dei teppisti , e sta in piedi piantata accanto a due grandi cartelli che dicono: "Bandire tutte le armi nucleari ". A volte scambia chiacchiere con un turista cinese o olandese , che dopo aver scattato una foto davanti alla Casa Bianca da mostrare con orgoglio agli amici , si ferma a leggere i cartelli posti accanto alla tenda . In una foto c'è una bomba nucleare enorme che potrebbe ridurre in polvere milioni di noi in un solo giorno , e, se siamo abbastanza fortunati, potrebbe avviarsi una simpatica reazione a catena che distruggerebbe tutta l'umanità . Tutto qui. Fine della storia nel pianeta delle scimmie vestite.
Chi ha il coraggio di sopportare lo sgradevole messaggio (oggi c'è un bel sole, perché dovremmo rovinarci la giornata? Oppure, oggi fa un cazzo di freddo, e non abbiamo alcuna voglia di intristirci ) può anche fermarsi e mettersi a parlare un po' con questa strana signora, che dice di chiamarsi Connie o Conchita, per la sua origine galiziana, anche se ci tiene a chiarire che lei si sente cittadina del mondo, e, in effetti, parla un sacco di lingue. Vi riempirà di opuscoli pieni di drammatici quanto ignorati messaggi alle autorità del pianeta contro la povertà , il traffico di armi, l'ingiustizia. Il turista perplesso starà a guardare un po ', per poi riprendere il suo cammino. Così , fino a sera , ogni santo giorno.