Versione Smart Phone

 libri                                                                                                                                                                                                      

                                                                                                                                                                                        a cura di Andreina Russo                            

 IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE

 di Fernando Pessoa

Voi l’avrete certo già letto ma io no, e mio figlio Federico mi ha giustamente rimproverato. Perché Il libro dell’inquietudine di Pessoa è un capolavoro. Mi è capitato sotto gli occhi all’improvviso, da Feltrinelli: mi hanno attirato quel cappello pieno di mare e la parola inquietitudine, che è la mia più assidua compagna di vita. L’ho letto in modo frammentato nel corso di questa lunga estate, così come il testo, fatto di frammenti aguzzi, richiedeva. Pessoa è un mostro sacro della letteratura europea e fargli una recensione dopo circa ottant’anni che ha scritto il libro sarebbe ridicolo. Però so che non tutti conoscono quest’opera e ad alcuni che l’hanno letta sembra addirittura indigesta, perciò ho pensato che condividere i miei sentimenti avrebbe potuto interessare qualcuno.

Sin dalle prime pagine ho vissuto un fenomeno profondo d’identificazione, un vero colpo di fulmine: in Bernardo Soares mi sono ritrovata, ho provato la gioia profonda di non essere sola, di incontrare qualcuno (e che qualcuno!), che ha creato un personaggio di cui io sono una fotocopia imperfetta. Ci sono pagine e pagine che avrei potuto scrivere io, almeno nei contenuti, se non nella forma letteraria che  trovo straordinaria per capacità espressiva.
Sintesi fulminea di concetti complessi e profondi, resi con parole scabre, espulse  come proiettili da una mente chiusa su se stessa a causa di una solitudine disumana, autovoluta ed eterovoluta. Una capacità sublime di analizzarsi con lucidità spietata, senza compromessi, senza infingimenti, senza illusioni.

critic Globus

di Elena Basurto

Si sta svolgendo in questi mesi a Roma, dentro il Colosseo, la mostra “Terrantica. Volti, miti e immagini della terra nel mondo antico”, che contiene interessanti reperti che illustrano il rapporto fra l’uomo e la terra, accompagnati da fotografie.

Il percorso si conclude con un installazione a forma di uovo che invita i visitatori a declinare la riflessione sui temi posti dalla mostra in chiave più personale. Il progetto si chiama critic Globus ed è costituito da questa struttura ovoidale di legno e terra cruda, capace di accogliere anche 2 o 3 persone, con dentro una webcam ed uno schermo interattivo che propone 3 domande:

  • Cos’è per te la Terra?
  • Come immagini il futuro del pianeta Terra?
  • Registra una ninna nanna, una poesia o una filastrocca della tua terra.

Le video-testimonianze lasciate dalle persone vengono poi trasmesse in un monitor installato accanto alla struttura e sul canale youtube dell’iniziativa.

LE VERGOGNE EUROPEE

 

di Marco Borsotti

In molti abbiamo seguito con interesse e, mi permetto scrivere, trepidazione l'evolversi della vicenda greca a partire dal risultato del voto di fine gennaio di quest'anno con la vittoria prevista della coalizione di sinistra di Syriza. Il perché di tanto interesse risiedeva tutto nel fatto che i vincitori del voto avevano presentato un chiaro programma elettorale ai cittadini greci: se avessero vinto avrebbero posto fine alle politiche d'austerità economica che dal 2010 erano state imposte al paese da un gruppo d'istituzioni che rappresentavano gli interessi dei creditori della Grecia. Queste istituzioni, conosciute come la Troika, erano il Fondo Monetario Internazionale (IMF), la Commissione Europea (EU)e la Banca Centrale Europea (BCE). Per chi non fosse al tanto della questione, tratterò di riassumere in poche frasi come si fosse giunti a questa situazione.

OXI !

 

Dalla Grecia una lezione di democrazia

di Marco Borsotti

 

Tra le tante cose lette in rete subito dopo aver conosciuto l'esito del referendum di domenica 5 luglio, mi ha colpito in modo particolare il testo del discorso che Pericle avrebbe diretto ai suoi concittadini chiamati a dimostrare nei fatti in che cosa si basasse la forza delle loro istituzioni riportato da Tucidide nel secondo libro delle Storie. Lo cito a seguito perché mi pare che questo discorso abbia valore ancora oggi, oserei dire, ancora di più oggi alla luce di quanto successo dopo il voto in Grecia di fine gennaio per il rinnovo del Parlamento e le vicende dei negoziati tra il nuovo esecutivo greco espressione di quel voto ed i rappresentanti della BCE, del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione Europea e come risposta all'insultante intervento in Aula al Parlamento europeo di ieri del Presidente della Commissione Juncker.

 

Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

PILLOLE RIFLESSIVE

QUEL MASCALZONE DI CRISTOFORO COLOMBO. Altro che Columbus Day. In varie città degli USA le statue dedicate a Colombo (e non sembra che siano poi tante) sono state prese di mira e distrutte o deturpate. [Chi volesse saperne di più può leggere un informato articolo sul Post a questo link]. Non è una grossa novità. Già da qualche tempo il Columbus Day veniva contestato. Celebrare la scoperta dell’America…ma perché? Semmai i veri scopritori erano quelli che da secoli già ci abitavano. La verità è che si celebra la scoperta da parte degli europei. Una scoperta che segna l’inizia di una nuova era: l’era del commercio mondiale, del colonialismo, dei grandi imperi, dei massacri in nome di Dio e dell’ipocrisia morale di una cultura rapace e crudele come quella dell’Occidente, che, allora, era essenzialmente l’Europa. Abbasso Colombo che ne è un degno simbolo! E giù a dargliene di santa ragione, al Cristoforo Colombo. Senza scrupoli, aveva sbagliato tutti i calcoli e non fu nemmeno capace di ammetterlo.  Il Nuovo Mondo, come lui stesso volle chiamarlo, era un tesoro di risorse: schiavi ed oro. Fu accolto dai nativi a braccia aperte e generosamente. Scambiato come un Dio caduto dal cielo e lui massacrò tutti quelli che non volevano obbedire alle sue leggi di sfruttamento. A un certo punto cominciò a prendersela con gli stessi coloni spagnoli che

Leggi tutto...

DESIGN BY WEB-KOMP