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     METAFISICA DEI SISTEMI POLITICI
    Individualismo e Trascendenza sociale

di Paolo Basurto


Il problema di qualsiasi società è il superamento della identità individuale dei suoi membri e la loro capacità di identificarsi in una dimensione collettiva che li trascende. Di che natura è questa dimensione? La risposta religiosa propone l'ipotesi di una realtà metafisica nella quale la vita trova giustificazione e senso. Questa realtà ordina il comportamento morale. Le sue norme sono le uniche che permettono il pieno compimento del destino individuale. Questa ipotesi diviene dogma con la fede. La società deve essere una manifestazione di questa fede. Senza una dimensione trascendente condivisa nella fede, l'uomo non vede altro che la sua individualità, effimera e limitata, e non trova ragioni sufficienti per sacrificare i propri interessi a beneficio della Comunità.
D'altro canto esiste anche un'individualismo collettivo, cioè quando l'identità individuale si proietta in quella

Blog di Gisella Evangelisti
                                                                        AFFARI DI CUORE

Da qualche tempo  l'organo prezioso che palpitando instancabile  giorno e notte mi ha permesso di godere di una vita intensa e colorata, fa un po' i fatti suoi: a volte scavalla imbizzarrito, e poi prosegue zitto per non farsi notare. Embé? Che succede, mi dico.
Cosí, un giorno di due anni fa,  decido di fare un controllo nell'ambulatorio piú vicino, nel centro storico di Barcelona. Dopo l'elettrocardiogranma, ecco che la dottoressa salta su agitata.
“Lei ha al massimo un quarto d'ora di vita!!!” mi grida. “Angina pectoris acuta!!!!!”
Un quarto d'ora di vita? Guardo l'orologio. Accidenti, non posso salutare nessuno...  Mi vengono due lacrimoni agli occhi. Poi ho  uno scatto di luciditá. Ehi, mi dico, se devo morire in un quarto d'ora dovrei  sentire un dolore forte da qualche parte, no? Invece niente di niente.
PATRIA FAMIGLIA E SECESSIONE
Quale futuro per la Spagna
di Paolo Basurto

Gli occhi puntati sulla Spagna. Le elezioni di Domenica 20 hanno dato risultati che i giornalisti di tutt’Europa hanno decodificato secondo il loro umore personale. I pessimisti (soprattutto italiani) hanno parlato di Parlamento in frantumi, di stallo politico, di sgretolamento del sistema bipartico che tanti meriti aveva avuto riuscendo soprattutto a portare la Spagna dall’autoritarismo franchista alla piena libertà democratica. Gli ottimisti, in particolare gli spagnoli, hanno salutato con interesse e a volte con entusiasmo, la fine di un’era che aveva visto l’alternanza tra destra e socialismo in quello che poteva ben ritenersi un sano avvicendamento ma che la tremenda crisi politica aveva rivelato essere un meccanismo al servizio di una stessa classe dirigente; discorsi diversi ma interessi uguali. Ma l’attenzione sulla Spagna non sarebbe mai stata così grande se non si fosse temuto che i risultati di queste elezioni avrebbero potuto avere un serio contraccolpo su un’Europa già fragile e certamente affetta dalla malattia cronica di mancanza di istituzionalità politica riconosciuta.

PAURA E DEMOCRAZIA
 
di Marco Borsotti
Quasi tutti i commenti e titoli di giornali letti dopo il voto in Francia del 6 dicembre, associano il risultato del Fronte Nazionale con i fatti di sangue che solo poche settimane prima avevano insanguinato Parigi. Certamente, questi fatti hanno avuto la loro rilevanza, ma non dobbiamo scordarci che il Partito di Marine Le Pen raggiunge risultati di rilievo da molti anni. Come non ricordare quando, a sorpresa, Jean-Marie Le Pen, padre dell'attuale presidentessa del partito e fondatore dello stesso, riuscì a candidarsi per il ballottaggio per le presidenziali in Francia del 2002 scavalcando nei favori popolari il candidato del Partito Socialista. In queste elezioni regionali, concluso il secondo turno, con una crescita di poco meno del 10% di votanti, il FN pur sconfitto in tutte le regioni da una coalizione impossibile, fatta da persone senza nulla in comune se non il voler impedire che il FN ottenesse il controllo di una regione, rimane pur sempre il primo partito per maggioranza relativa nel paese con oltre 6,7 milioni di voti aumentando i voti in relazione a quanto ottenuto il 6 dicembre. Nel 2010, alle precedenti elezioni regionali, il FN aveva ottenuto il 9,7% dei voti, oggi sfiora a livello nazionale il 30%, un francese su tre vota chi propone alla Francia d'abbandonare l'Europa.

PILLOLE RIFLESSIVE

QUEL MASCALZONE DI CRISTOFORO COLOMBO. Altro che Columbus Day. In varie città degli USA le statue dedicate a Colombo (e non sembra che siano poi tante) sono state prese di mira e distrutte o deturpate. [Chi volesse saperne di più può leggere un informato articolo sul Post a questo link]. Non è una grossa novità. Già da qualche tempo il Columbus Day veniva contestato. Celebrare la scoperta dell’America…ma perché? Semmai i veri scopritori erano quelli che da secoli già ci abitavano. La verità è che si celebra la scoperta da parte degli europei. Una scoperta che segna l’inizia di una nuova era: l’era del commercio mondiale, del colonialismo, dei grandi imperi, dei massacri in nome di Dio e dell’ipocrisia morale di una cultura rapace e crudele come quella dell’Occidente, che, allora, era essenzialmente l’Europa. Abbasso Colombo che ne è un degno simbolo! E giù a dargliene di santa ragione, al Cristoforo Colombo. Senza scrupoli, aveva sbagliato tutti i calcoli e non fu nemmeno capace di ammetterlo.  Il Nuovo Mondo, come lui stesso volle chiamarlo, era un tesoro di risorse: schiavi ed oro. Fu accolto dai nativi a braccia aperte e generosamente. Scambiato come un Dio caduto dal cielo e lui massacrò tutti quelli che non volevano obbedire alle sue leggi di sfruttamento. A un certo punto cominciò a prendersela con gli stessi coloni spagnoli che

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