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FIDATEVI DI LORO

"Nel MoVimento 5 Stelle non c'è più spazio per chi cerca solo poltrone.

'Al minimo dubbio nessun dubbio.' [Gianroberto Casaleggio]"

Così scriveva Grillo ai suoi iscritti il 17 marzo del 2017 per giustificare la sua decisione inappellabile di cancellare la lista di Marika Cassimatis, regolarmente prescelta dalla base del Movimento come candidata sindaco di Genova.

su segnalazione di A.Russo

IMMIGRAZIONE: ACCOGLIENZA O CONTENIMENTO? UN NUOVO APPROCCIO (III)

                                                                                                                                   (parti: I - II)

di Massimo D’Angelo

  • SULLA “CRIMINALIZZAZIONE” DEGLI IMMIGRANTI IRREGOLARI
  • Dalla sicurezza nazionale alla criminalizzazione dell’immigrazione irregolare

Diciamolo chiaramente. Nei paesi occidentali prevale la preoccupazione di fermare l’immigrazione irregolare per garantire la sicurezza nazionale, più che occuparsi di rendere l’immigrazione più sicura e tranquilla. Naturalmente, alcuni governi si mostrano premurosi per i rifugiati, anche se con reticenze, o enfatizzano quanto generosi siano i loro paesi quando salvano vite umane in mare o accolgono profughi.  È giusto riconoscere questi contributi, anche se un po’ autorefenziali, ma la storia sull’accoglienza non si esaurisce in pochi aneddoti a lieto fine. La sostanza è che i flussi migratori sono visti, in primo luogo, come una minaccia alla sicurezza nazionale, anche se non c’è un legame inevitabile tra i due. Non tutti condividono questa preoccupazione. C’è chi chiede aperture all’immigrazione, ma forse sono solo una minoranza, anche se significativa. Gli umori popolari verso l’immigrazione sono spesso più negativi di quelli dei loro rappresentanti, con qualche eccezione, quando sono gli orientamenti negativi dei governi a forzare la mano in senso repressivo. Un esempio? L’amministrazione Trump.

ITALY n° 5 - da Gabriella Ruscellanti

 La giovane voce mi risponde al citofono e mi indica il piano. Salgo le scale incuriosita perché la figlia di Andrea, al telefono, quando ha chiesto aiuto per suo padre ottantenne alla nostra Associazione, mi ha detto che lui è temporaneamente ospite della madre, da cui ha divorziato molti anni fa, che ha accettato di ospitarlo temporaneamente, nonostante lei stessa abbia seri problemi di salute. Quando la ragazza apre la porta, dietro di lei scorgo una testa coperta di folti capelli bianchi: è la madre, che in questo appartamento vive sola. La figlia ci presenta: la signora è piccola e magra, mi sorride gentilmente e subito scompare in un’altra stanza. La figlia mi introduce in una camera da pranzo, ma lungo una parete è stato sistemato un letto singolo, accanto al quale sta una grossa bombola di ossigeno pronta per essere usata. Vicino al tavolo Andrea, seduto su una sedia a rotelle, mi  invita a sedermi vicino a lui, ma è la figlia a parlare, raccontandomi che il padre ha seri problemi di deambulazione dovuti a un problema alla spina dorsale, sta facendo delle terapie al vicino ospedale San Camillo e i medici sperano di risolvere il problema con un’operazione. Solo che il padre sopporta molto male questa situazione, è depresso, ha bisogno di parlare, di sfogare un’angoscia che diventa ogni giorno più grande. Mi giro verso di lui e mi accorgo che Andrea piange, in silenzio, aspettando che la figlia dia a lui il modo di descrivere il suo stato. Poi mi racconta, per più di un’ora, continuando a piangere, la sua vita, quella bella e quella brutta, quella piena di facce e di voci e quella della solitudine e dei silenzi. Eccola.

LA MISSIONE ITALIANA IN NIGER

Segnalazione di Gisella Evangelisti

Una missione dovrebbe portare in Niger 140 soldati italiani entro giugno per poi raggiungere a pieno regime le 470 unità con una spesa per le casse dello stato di 50 milioni di euro annui.  La missione è stata approvata dal governo il 27 dicembre scorso a poche ore dal decreto presidenziale di scioglimento del parlamento e convertita in legge con ampia maggioranza bipartisan alla Camera (ormai sciolta) il 17 gennaio.

Le missioni militari all’estero ancora una volta risultano funzionali alle politiche di sfruttamento delle risorse dei paesi del Sud del mondo, che benché presentate sotto mentite spoglie nel tentativo di camuffarne l’essenza all’opinione pubblica nazionale, rischiano di trasformarsi in un clamoroso boomerang, non solo di immagine, alla luce dei rischi e dei contrasti che presenta.

A chi volesse saperne di più consigliamo la lettura dell’articolo di Andrea Vento su questo link.

PILLOLE RIFLESSIVE

QUEL MASCALZONE DI CRISTOFORO COLOMBO. Altro che Columbus Day. In varie città degli USA le statue dedicate a Colombo (e non sembra che siano poi tante) sono state prese di mira e distrutte o deturpate. [Chi volesse saperne di più può leggere un informato articolo sul Post a questo link]. Non è una grossa novità. Già da qualche tempo il Columbus Day veniva contestato. Celebrare la scoperta dell’America…ma perché? Semmai i veri scopritori erano quelli che da secoli già ci abitavano. La verità è che si celebra la scoperta da parte degli europei. Una scoperta che segna l’inizia di una nuova era: l’era del commercio mondiale, del colonialismo, dei grandi imperi, dei massacri in nome di Dio e dell’ipocrisia morale di una cultura rapace e crudele come quella dell’Occidente, che, allora, era essenzialmente l’Europa. Abbasso Colombo che ne è un degno simbolo! E giù a dargliene di santa ragione, al Cristoforo Colombo. Senza scrupoli, aveva sbagliato tutti i calcoli e non fu nemmeno capace di ammetterlo.  Il Nuovo Mondo, come lui stesso volle chiamarlo, era un tesoro di risorse: schiavi ed oro. Fu accolto dai nativi a braccia aperte e generosamente. Scambiato come un Dio caduto dal cielo e lui massacrò tutti quelli che non volevano obbedire alle sue leggi di sfruttamento. A un certo punto cominciò a prendersela con gli stessi coloni spagnoli che

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