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AFFARI DI CUORE 2

dal Blog di Gisella Evangelisti

Il barelliere mi mette una cuffietta verde e mi rimbocca le coperte come un buon papá, lasciandomi davanti alla porta blu, con qualche parola affettuosa. Dalla porta esce una donna dagli occhi vivaci, con un grembiule di plastica a fiori, e in testa un berretto colorato, annodato dietro come un fazzoletto da pirati. Insieme a lei, esce un giovane con lo stesso fazzoletto e tre anellini alle orecchie. Mi sembra di trovarmi alla Scuola Materna “Capitan Uncino” piuttosto che in una severa UOC (Unitá Operativa della Complessitá Cardiologica) di una cittá del Nordest. “Ehi, che bei grembiuli avete!”, commento, “ci sta bene un po' di colore in sala operatoria”.

“E lei che ci fa qui, cosí giovane e bella?”, chiede la donna.

“E´perché sono fortunata a finire nelle vostre mani, invece che restarci secca prima”, rispondo.

“Meno male che qualcuno se ne accorge!...”, ribatte lei, ridendo. E cosí, con un questo scambio di cordialitá, l'operazione alle mie coronarie (disastrate come poche), a cui si dirigono solerti due medici muniti di occhialoni di plastica, (come quelli che si usano per la fiamma ossidrica), non potrebbe cominciare meglio.

Blog di Gisella Evangelisti
                                                                        AFFARI DI CUORE

Da qualche tempo  l'organo prezioso che palpitando instancabile  giorno e notte mi ha permesso di godere di una vita intensa e colorata, fa un po' i fatti suoi: a volte scavalla imbizzarrito, e poi prosegue zitto per non farsi notare. Embé? Che succede, mi dico.
Cosí, un giorno di due anni fa,  decido di fare un controllo nell'ambulatorio piú vicino, nel centro storico di Barcelona. Dopo l'elettrocardiogranma, ecco che la dottoressa salta su agitata.
“Lei ha al massimo un quarto d'ora di vita!!!” mi grida. “Angina pectoris acuta!!!!!”
Un quarto d'ora di vita? Guardo l'orologio. Accidenti, non posso salutare nessuno...  Mi vengono due lacrimoni agli occhi. Poi ho  uno scatto di luciditá. Ehi, mi dico, se devo morire in un quarto d'ora dovrei  sentire un dolore forte da qualche parte, no? Invece niente di niente.

ESCLAVAS O “HEROINAS”, MUJERES EN EL ESTADO ISLÁMICO

di Gisella Evangelisti

Loretta Napoleoni
Loretta Napoleoni es una economista y politóloga italiana, autora de bestsellers como
SCHIAVE O EROINE
Le Donne nello Stato
Islamico
Il 9 ottobre Loretta Napoleoni ha tenuto una conferenza a Barcellona
sul tema 'L'Europa e la sfida del terrorismo'. Ispirata da quanto ha detto, ho scritto questo articolo sulla condizione delle donne nello Stato Islamico. L'articolo è stato pubblicato in spagnolo su La Independent
del 15 ottobre 2015.
"Economia Canalla" y el reciente "El Fénix islamico. El Estado Islámico y el rediseño del Oriente Próximo", ediciones Paidós, un libro inicialmente rechazado por una editorial de New York, y traducido después en 20 idiomas.
El dia 9 de octubre dió una conferencia en el CC del Born en Barcelona, tratando el tema "Europa frente al desafío terrorista".
En la conferencia, Loretta Napoleoni recordó cómo, a diferencia de Al Qaeda y otros movimientos terroristas, el EI se plantea construir un estado que va de Siria e Iraq hasta Israel, tomando el control de sus recursos (petróleo y agua) y, buscando el reconocimiento de toda la Umma, la comunidad islámica.

Paradiso e inferno

 

Il sabato passo un paio d'ore in un locale con pianoforte, libri e candele, e molte tavole pulcramente apparecchiate con tovaglie a fiori.   La sala, gotica, ha i muri di pietra a vista e il soffitto a volta, e in passato potrebbe essere stata sede di un convento che raccoglieva trovatelli, o un postribolo, o un ritrovo di cavalieri che preparavano cospirazioni.  Adesso un paio di volte alla settimana si trasforma in un luogo d'incontro, cibo e chiacchere per un'umanitá che piú varia non si puó. Alla spicciolata, arrivano due russe elegantissime (badanti precarie) , un vecchio dai baffi di pirata, un'anziana carica di bigiotterie sparluccicanti, che trascina, come una lumaca, la sua casa-carrello, un afroamericano gigantesco che ascolta il rap in due grossi auricolari, piú qualche ceffo con una cicatrice in faccia, una ragazza spaesata, un giovane con codino e zaino. Tutti solidamente o temporaneamente precari.

Per due ore volontari ed  ospiti siamo soggetti di scambio gratuito di cibo e parole, fuori dalla dittatura del mercato, le casse e le tasse.  É una mensa della comunita di Sant'Egidio di Barcelona, una di quelle mandate avanti, si diceva una volta, dalla Provvidenza, ossia quelle in cui, tra quattro pacchetti di riso donati qua, qualche biglietto da cento arrivato lá, ed ecco che si riesce a scodellare come dal niente sui 130 pasti caldi nutrizionalmente  bilanciati, con tanto di cioccolatini e torrone finale. E qualcuno degli ospiti ricambia, a volte, con una lezione di vita, come oggi. Anche quella, gratis.

 Blog di Gisella Evangelisti
 Lettera in bottiglia a Francesca Marina, principessa del mare.

Sei nata il 4 di maggio in un “non luogo”, il mare che unisce e divide  Europa dall'Africa, culla dell'umanitá.  Il  Mare Nostrum solcato anticamente da triremi romane, pirati e crociati, adesso nasconde nelle sue acque profonde insidiosi sottomarini russi, americani e perfino cinesi. Ed é la liquida tomba di  23.000 africani affogati fra il 2000 e 2013, in fuga da guerre, miseria e dittature. Sognando  l' Europa, patria della democrazia e dei diritti umani, con belle macchine, scuole e negozi, e squadre di calcio da urlo. O almeno, cosí si racconta nelle notti africane, ma forse i dati vanno aggiornati. Sappiamo dai giornali che tua madre é una ragazza nigeriana di forse 16 anni (non sappiamo il suo nome) che per seguire il sogno europeo ha avuto il coraggio di affrontare un viaggio di migliaia di km di deserto, soffrendo fame e sete, e violenze. E stata riscattata con altri 870 migranti dalla nave “Bettica” della nostra marina, giusto quando le cominciavano i dolori del parto. Dopo otto ore, sei nata tu, un miracolo vivente, una bimba cosí bella, ma cosí bella!,  da commuovere fino al midollo l'equipaggio della nave. Ti hanno messo in una culla di veli, e ti hanno chiamato Francesca Marina, la principessa del mare, perché nata nello stesso giorno della principessa Charlotte di Inghilterra. Ma adesso, spenti i riflettori delle cronache, ti aspetta  un'altra odissea, piccola.  Qualcuno vedrá il tuo caso: sí, potrá fermarsi; no, deve rimpatriare; ni, vada da un'altra parte.   Non sai ancora che un' Europa invecchiata e in crisi é spaventata per  l' “invasione  africana”. Che ci sono cittá e stati che impediranno che entri un solo immigrante in piú.

Zurich, ovvero ció che la primavera esige

 

Tanti panettoncini sulla tavola invernale (ma quanto durano le feste? )accompagnati da polenta e baccalá  nel ristorantino sotto casa,  ed ecco la resa dei conti: una bella fetta di pancetta affumicata intorno alla vita, che corrisponde piú a un canone di bellezza placido- ciccioso-rinascimentale di Tiziano che a quello delle modelle anoressiche e dallo sguardo allucinato-annoiato-depresso-allampanato che si vedono su IO  Donna e simili, e dovrebbero  servirti da esempio. E poi é cominciata l’ossessione primaverile nei giornali, nelle riviste, negli avvisi delle farmacie, nella pubblicitá, che esige che ti devi rimettere in carreggiata per prepararti alla prova bikini (agli uomini, niente prova bóxer per loro? ). E consigliano, come sempre, di bere almeno 7 litri di acqua al giorno e correre una quarantina di km, sempre al giorno, meglio se con un dislilvello di un 900 metri,  (come propone la web. Quel mazzolin di fiori che viendalla montagna.org) . O se no? Direbbe Quelo: se no, ci sono le diete depurative di Sicuro Effetto, come propone la web  Cibati di Prana, o Aria fritta.net:

- una é la Dieta Dissociata, con le sue varianti  Schizofrenica o Bipolare. Cioé un giorno ti puoi abbuffare  di piedini di porco alle erbette, o tagliatelle alla puttanesca , il giorno seguente passi a pane ed acqua, poi di nuovo gnocchi di mascarpone farciti di gorzongola seguiti da un giorno a solo acqua, ( un po’ come il ramadán ma a scadenza piú breve).
-La dieta di  Mangia solo una mela al giorno- e levi  medico di torno: l’aveva proposta Eva ad Adamo quando l’aveva visto metter su un po’ di pancia ma lui come al solito capí un’altra cosa. - La dieta della Pera, ossia consumare solo tremendi spinelli di marijuana , cosi vi mettete a ridere dala mattina alla sera, e vi dimenticate di mangiare. Variante della dieta della Pera, la dieta della Canna, da praticare in un canneto o nella terrazza di casa, da soli o in grupo.

QUOTIDIANO SURREALE

{jcomments off}Continuano le scene surreali nel quotidiano, Per esempio, riattivare una linea di internet disattivata per errore (mio suo o tuo, nostro o loro, non si sa); insomma bisogna riattivarla con qualche colpetto sulla spalla, perché non pensi  che l'ho abbandonata per davvero, ecco. Quindi chiamo la relativa compagnia Galactic Telefonic che la gestisce. Mi risponde un operatore di Valparaiso-Cile che parla rapidissimo, non capisci una mazza, ehi, mi ripeti per favore piu len  ta  men te? comenodevoprenderenotadeisuioidatihacinque linee telefonicheno??? Ma che dice?? non ne ho cinque, solo due!! cerco di protestare, ma quello continua sparatissimo, quindi adesso la passo al departamento di verificacion con musichetta  erestiinlineainostrioperatorisono occupati musichetta... i quali ti passano ad altri 4 o 5 departamenti che ormai conosco a memoria, li posso recitare come il "Credo", (disdetta-verifica-inizio linea-commerciale, documenti? stiamo registrando,per evitare gli insulti che ci meritiamo-prema 1-prema due. Ho detto 1!musichetta ....a cui rispieghi tutta la storiella, riprendono nota, ti rimandano a una delle caselle già usate, e se cominci a fumare dal naso, sai che fanno? fanno finta di passarti a uno che peró non risponde ma fa solo tu.tuuuu...e stop.

Hai l'orecchio che brucia e rimandi il tutto al giorno dopo,  appena hai le due solite ore libere per cazzeggiare , provi a richiamarli per vedere se hanno fatto almeno una delle due pratiche che hai chiesto, e infatti, ti confermano che una è stata annotata ma ci vorranno venti giorni e un tecnico (ti avevano dato anteriormente 3 gg senza tecnico) , o se no?

E vabbé mandami il tecnico solo se é moltobbono, ma intanto, mi dite da Cali-Colombia che  devo liberare il cellulare, che voordì? Che ci levo la schedina nascosta dentro e tiro giù lo sciaquone? no, leva la schedina ma  lasciala lì, mi dice l'operatore dall'isola di Zanzibar, e poi quando é libero noi ti mandiamo un'altra schedina  col corriere, si ma quando ? e che cz ne so? questo non dipende da noi, riprende uno da Mogadiscio. Ma se ho il tel che non funziona perché come fate ad avvisarmi?  Devo aspettare con le trecce alla finestra il portantino in moto che mi porta la schedina  sul vassoio? Ma intanto come sempre devo andare in Italia, e, questo, per variare, complica moltissimo le oscure trame telefoniche di qua. Quindi che cz faccio col telefono, mi sa dire all'incirca ALMENO quando spedirete la nuova schedina?  chiedo just per tentare il destino all'operatore di Trinidad e Tobago. Che cz  ne so, mi risponde anche l'ennesimo operatore di Katmandu. Figuriamoci che ne saccio io!! aaag, per sfiammare il mio povero orecchio nuovamente surriscaldato mi bevo un bicchier d'acqua pieno di stalattiti in quanto é arrivata anche qui l'onda di freddo e devo accendere il riscaldamento e mi occorre consulenza tecnica (come si sa io e la tecnologia abbiamo una certa diffidenza reciproca. Due giorni fa prendevo il sole in terrazzo...d'accordo un po' di inverno ci vuole, a ognuno il suo mestiere ). In realtá poi scopro che ci vogliono solo due nanosecondi per muovere la rotella verso la stellina che simboleggia il gelo, e infatti, zasss, il calduccio. Vedete che non sono poi tanto idiota? solo traumatizzata da questi operatori della telefonia galattica che parlano in dialetto stretto di Zanzibar e Papua-Nuova Guinea.

Nel frattempo, mi avvisa che deve venire, con 43 valigie piene di perle, pellicce di volpe e falpalá,  la mia amica Regina de Juarez Mayorga, una donna dalla vivace e multiforme personalitá. Giornalista- feminista-avvocato-terrateniente colombiana simpaticissima che si é appena litigata col novio-amico o lo que sea.com, (anche lei vive " tra...e...", perché ha una figlia a Londra, due a Bogota, eccetera),  e per questo fa le valigie e viene da me per schiarirsi le idee . A lei posso lasciare il cellulare  perché riceva le telefonate che mi avviseranno dell' invio della schedina galattica, si spera,  ma non é detto, chissá se poi magari  fra due giorni si riprende col novio  e se ne va all'improvviso a Zanzibar, o magari si inchioda a casa mia un anno... Insomma la donna é mobile e non ne parliamo dei moviles, o cellulari che dir si voglia,  da liberare o imprigionare. Quando ti rispondono 27 operatori ognuno dei quali dice una cosa diversa e /o ti passa a un altro operatore, l'unica é fermare un po' le bocce e dare le briciole ai pettirossi, se ne trovi qualcuno in giro, e gli dici ehi pettirossi, toiattoli, pessone...volete briciole???  come fa il mio nipotino adorato Cippo Al Qaarawee, di anni 3, quello che dice alle sue maestre d'asilo: "quando non canto vuol dire che sto pensando, no?".

Intanto nel flat al lato di casa mia  arriverá una ragazza napoletana che fa acroyoga, e cos'é? le ho chiesto-Non é yoga sull'acropoli, come pensi, ma yoga acrobatico, risponde. - Ossia  pieno di salti e tuffi? eh sì, ma soprattutto di acro.bazie per arrivare a finemese. Lei  é del settore giovanile con mezzo anellino al naso (io mezzo lo sopporto,uno intero no, perche mi aspetto che da un momento all'altro venga uno stalliere con una corda e tiri l'animale dall'anello al naso per riportarlo a casa) ---dicevo lei col mezzo anellino al naso  ha un cugino di suo cognato  di suo zio che lavora a Buenas Migas  (appunto "Buone briciole, per pettirossi  e no) e le ha promesso che  si interessa per aiutarla a che si veda come sia possibile trovare un lavoro...Bingo! mentre salta e volteggia. Che bello! dico io. Mi piace perche é di Napoli e  anche a me piace lo yoga le dico, e infatti ho un materassino in sala con tanto di libro di esercizi yoga al lato, sempre aperto perché da un momento all'altro posso fare i miei esercizi. ossia appena ho messo a posto le linee telefoniche, i tubi gocciolanti, l'ultimo articolo, eccetera, insomma entro l'anno. Ma vi assicuro che  se ho un buon esempio come vicina diventero anch'io acroyoga... o se no, alla prossima reincarnazione!

TAVOLARA

All'isola di Tavolara si narra la storia che sbarcò il re Carlo Alberto che, incontrando un pescatore, disse:
- Io sono il Re d'Italia.
E il pescatore, unico abitante dell'isola misteriosa che sorge dal mare con il dorso roccioso di balena, rispose:
- Ed io sono il Re di Tavolara.
E Carlo Alberto riconobbe il collega, inviandogli un papiro regale.
Si sparse la notizia nel mondo e negli anni '30 (di quale secolo?)  la regina Vittoria d'Inghilterra mandò una missione per documentare il più piccolo regno della Terra e vennero scattate le foto degli eredi al trono dell'isola baciata dal mare più verde che Gaia abbia dipinto in un'alba d'estate.
E tutto è vero, soprattutto la leggenda.
Perchè all'isola di Tavolara ognuno di noi si sente un Re. E una Regina.{jcomments off}

TE LO DO' IO IL FRACKING

Immaginate di avere una bella fattoria, ia ia ó, con 3 ettari e mezzo di prati di erba verde con 75 vacche sopra che se la ruminano felici (una felicitá, in questo caso, sanamente bovina) e una bella sorgente che zampilla acqua pura in uno di questi prati, fra il cip cip dei passerotti. Siamo in uno degli ultimi reconditi angoli idilliaci  del pianeta, a La Aldea, nel nord di Burgos, Spagna.  Fortunati i suoi padroni,  direte voi, anche se di sicuro, per mantenere ben pasciute le vacche dovranno sgobbare non poco.

Ma no, quale angoli idilliaci. Guardate cos'é successo alla fattoressa,  una ragazza di 34 anni, tale Janet Ortiz (lo stesso cognome ma diverso destino dalla giornalista che diventerá a giorni regina di Spagna).

Un giorno, il 14 maggio, si vede arrivare una lettera da parte di un avvocato che l'avvisa che il suo angolo di paradiso sta per essere “oggetto di espropriazione forzosa”, da parte della BNK Petroleum, un'impresa petrolifera nordamericana che estrae shale gas, con il controverso sistema del fracking o frattura idraulica, permesso negli Stati Uniti e in Polonia, ma proibito per esempio  in Francia, e sotto osservazione da parte del Parlamento Europeo. E`un sistema controverso in quanto per liberare il gas che si puó trovare a 3'000 metri di profonditá, si devono frantumare le rocce iniettandovi grandissime quantitá di acqua, rena e prodotti chimici. Per essere pignoli, di questi prodotti chimici ce ne sono 17 tossici per organismi acquatici, 38 tossici acuti, 8  definiti cancerogeni, 6 sospetti, e 7 elementi mutagenici.

Insomma, come segnala uno studio del Parlamento Europeo realizzato nel 2011, questo sistema puó inquinare il sistema idrologico e l'atmosfera,e anche generare sismi. Appunto per questo un po' dappertutto si stanno organizzando movimenti di cittadini che si oppongono al suo uso nelle loro regioni, e il premio Goldman per l'ambiente é andato quest'anno, per il continente nordamericano, a un'attivista che ha contribuito a far rifiutare il fracking in 170 comunitá di New York.

Ripresasi dal colpo, Janet avvisa del fatto le reti sociali e 4 giorni dopo arrivano 2.000 manifestanti da tutto il paese a darle sostegno. Il 23 maggio la Municipalitá di Villarcayo, retta dal PP,  dichiara “libero dal fracking” il suo territorio. Lo fa a denti stretti, in quanto il PP, il partito di governo, invece crede ciecamente nelle “magnifiche sorti e progressive” che prospetta l'impresa BNK, che afferma che attraverso lo shale gas la Spagna potrá diminuire la sua dipendenza energetica (adesso é dell'80%), e potrá generare, esplorando petrolio fra Canarie e Baleari, 250 mila posti di lavoro, una cifra che anche a occhio nudo appare assolutamente esagerata.

Oops, rettifica intanto l'avvocato del BNK rispondendo a Janet: volevo dire “occupazione forzosa” della fattoria, non “espropriazione”, e si scusa a nome dell'impresa. In questo campo peró, non é il Municipio a decidere se esplorare o no il gas nel suo territorio,  ma é l'Amministrazione regionale o nazionale a poter decretare di utilitá pubblica l'”occupazione forzosa temporanea di terreni”, per verificare se ci sono  risorse energetiche. Sará poi la Regione a valutare gli studi di impatto ambientale da parte delle imprese, (dove prevedibilmente si affermerá che non ci sará alcun danno), per cui potrebbe non mancare l'approvazione da parte di funzionari opportunamente addomesticati. E visto che le occupazioni forzose sono cosí sgradevoli, la BNK si dá da fare anche per comprare terreni.

Per ora in Spagna non ci sono ancora progetti di estrazione di gas con questo sistema, affermano al Ministero d'Industria, solo 10 o 15 in fase di esplorazione. Ma le polemiche sull'uso del fracking o i progetti di esplorazione petrolifera nelle Canarie e Baleari, terre con vocazione turistica, destano preoccupazione.

A 60 km da qua, ad Ayulengo de Lora, un vecchio pozzo petrolifero usato da statunitensi, che oggi pompa solo un centinaio di barili al giorno, dá da pensare. Cinquant'anni fa, nel '64, dal pozzo emerse un potente getto di petrolio. Nel paesino tutti si sentirono come petrolieri del Texas, nel bar scorreva wisky come acqua. Si estrassero fino a 5000 barili al giorno, ma quelli che si arricchirono furono solo 10-12 persone, commenta un paesano, Javier Hidalgo. A suo padre invece fu espropriata la terra che produceva cereali.

Adesso, gli uccellini che facevano cip cip e le vacche che ruminavano placide guardano preoccupati i nuvoloni che si accumulano all'orizzonte. Janet Ortiz non puó dormire piú fra due cuscini, aspettando l'alba per salutare le sue bestie, e da un giorno all'altro si é trovata a diventare attivista ecologica. Per amore.{jcomments off}

VOLARE, OH ! OH !

E' una notizia che aspettavo da qualche anno.{jcomments off}

Cosa? Una vincita alla lotteria? Acqua, acqua.

Un 'ereditá dallo zio d'America? Acqua, acqua, (se non stiamo attenti, altro che ereditá! ci arriva il TIIP fra capo e collo, vedere ció che scrive Borsotti).

Qualcosa che fará piú belli, “verdi” e sostenibili i miei 20 voli aerei che faccio in media all'anno? (Mi scoccia infatti che gli aerei contribuiscano all'emissione di tanta anidride carbonica...) Fuochino, fuochino (anche se non so se arriveró a goderne).

Ma insomma, cos´é? Va bene, facciamola breve...é che finalmente l'aereo solare é uscito dallo sperimentarsi sui cieli nostrani, come quello della Catalunya qualche anno fa ad opera di quattro ragazzi svegli del Politecnico, e sta preparandosi per il volo intorno al mondo, previsto per il 2015. L'aereo si chiama Solar Impulse 2 e col suo pilota Markus Schrerdel sta facendo giri e giri di prova sulla Svizzera fino ad ottenere il certificato di eccellente funzionalitá, e lanciarsi ad maiora.

Come funziona? Si sta parlando di un prototipo, per ora, molto ma molto promettente. Ha un'apertura alare di 72 metri, maggiore di quella di un Boeing 747, che é di  68 metri, ma é molto piú piccolo, e pesa solo 2300 kg, come un Suv. Sulle ali ha 17.000 cellule solari che danno impulso a 4 motori elettrici che permettono velocitá fino a 140 km orari. Cosí poco? Diranno gli scettici, che ce ne facciamo, quando siamo abituati a velocitá di 800 km orari..., ma pensiamo alla prima trasvolata atlantica in solitario di Charles Lindbergh nel 1927, che duró 33 ore e mezzo, quando adesso si fa in circa 5 ore...

Insomma Markus, tu va`avanti, e continua a sperimentare con coraggio perché vogliamo arrivare a volare, un bel giorno, senza dover scaricare tutti quei gas tossici. Un vero “Volare oh oh, nel blu dipinti di blu...”.  E se si investisse nel mondo per migliorare queste tecnologie pulite, invece che organizzare spedizioni a Marte (non ci sono giá abbastanza marziani sulla terra?), il nostro meraviglioso Pianeta Azzurro ci ringrazierebbe.  I delfini saltando, le balene soffiando, i gabbiani volando, le gazzelle correndo, le tartarughe...ancora non le vedo.

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CAMBIARE IL MONDO A CASTELLDEFELS

Castelldefels è un animato centro turistico della costa catalana, dalle strade sempre affollate,  e l’odore di paellas e calamari che vengono dai viottoli. Eppure, in una conversazione nella locale Casa della Cultura dove alcune donne si chiedono che fare per la pace nel mondo, una di loro sbotta che più che per nobili quanto lontane cause,  vorrebbe lumi su come aiutare la vicina di casa, che ha 4 figli e un marito disoccupato, e non sa che dargli da mangiare. Le assistenti sociali di varie istituzioni le dicono che i loro fondi non possono arrivare a tutti, lo capisce signora? La mensa scolastica ormai dà solo un panino come aperitivo di un pranzo che non ci sarà, e come spiegare ai bambini che lo stomaco deve imparare  a restringersi, come quello dei loro bisnonni nelle epoche buie della guerra civile, quando mangiavano, ad andare bene, pane e cipolla? Perchè adesso, bambini, vedete,  c’è un’altra guerra, quella dell’economia. La compagnia petrolifera Repsol e la banca Santander guadagnano a palate, come non mai; l’economia spagnola, afferma Rajoy,  è in netta ripresa, e tutti contenti. Ah già, la malnutrizione infantile aumenta, e tanta gente continua ad essere buttata fuori casa, perchè non sa più come pagare il mutuo, avendo perso il lavoro, ma ai politici non piace tirare in ballo questi dati: basta coi disfattismi.

E quindi Monserrat, Imma, Anarosa etcetera, le signore di Castelldefels, si stanno rimboccando le maniche per scuotere le menti opache delle istituzioni. Rompendo schemi, mettendo in rete organizzazioni che andavano per conto loro, o anche gli  agricoltori con le mense, i panettieri con le cuoche, (invece che buttar via il pane, usarlo in altre ricette), le associazioni di quartiere coi terreni pubblici inutilizzati per piantarci orti comunitari, i partiti coi cittadini, le banche con le piccole imprese, e cosi via.

Per far ritornare il sole, occorre che donne e uomini si impegnino in una pioggia di idee. Alcune vecchie, altre anche nuove e pazze.  Purchè, come  una gallina vecchia, facciano buon brodo. I bambini, là in fondo, stanno battendo il cucchiaio.

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A GERMAN SI È ROTTO IL MOTORINO IN MEZZO ALL’ACQUAZZONE

Non è una gran notizia, lo riconosco, ma German sul giornale c’è finito lo stesso.

Accidenti!, si è  detto German, quando gli si è bloccato d’un colpo quell’aggeggio a 2 km da casa. Adesso mi toccano altri 28 km per arrivare in fabbrica, e dovrò fare autostop, sperando che qualche macchina distratta non mi spiaccichi come una tortilla, o frittata che dir si voglia, qua sulla statale. E così, essendo fuori uso il motorino, in funzione per i bimbi (4 su 4) la macchina vecchiotta di sua moglie, il bus sempre in ritardo, a German  per andare al lavoro, non resta che la bici: 30 km di andata e 30 di ritono dopo 8 ore di lavoro, col sole, la pioggia, la nebbia e cosi via. German non è uno che si lamenta per sciocchezze, la volevi la bicicletta, ossia un lavoro? E pedala.

Il nonno di German era un contadino di Thiene,  emigrato un giorno in Argentina, con la sua valigia di cartone. Suo nipote German, quando le turbolenze finanziarie del corralito gli avevano azzerato il conto, aveva fatto il viaggio inverso, con la sua valigia di similpelle. Non che fosse una grande idea quella di capitare in Italia giusto  con la crisi,  le banche diventate stitiche, il lavoro che c’era e non c’era. Ma quando se ne presentò uno, corri col motorino!, che appunto si inceppò, e quindi, via con la bici! nei 60 km fra andare e tornare, pedalando con la lingua fuori.

Qualcuno dei suoi amici ebbe allora l’idea di scrivere al giornale locale, sottolinenando il fatto  che German è un tipo che non chiede niente. Ma insomma, si chiese qualcuno, si potrebbe mica dare una mano a questa famiglia? E lì successe una cosa strana: si scoprì che nei garage delle vicinanze c’erano un sacco di motorini che i nipoti avevano lasciato per ricordo quando si erano comprata la macchina, e non si usavano più, e poi altri nipoti o fratelli o zii avevano una macchina che andava ancora piuttosto bene; e che poi la banca, in realtà poteva essere un po’ più flessibile..., e anzi, c’era chi in fondo non usava proprio tutti i soldi del conto, e perchè non offrirgli una cifretta attraverso il giornale? E poi, già che c’era, un concessionario d’auto decise di regalargliene una, tanto alla fine, una più o una meno, non gli cambiava per niente la vita. German rimane stordito, con tutte quelle offerte. Non riesce a crederci. E dice, grazie, grazie! Ho riacquistato fiducia nella vita.  Anche noi.

Se poi tutti questi gesti belli, sensati, attenti, si riuscisse, diluendoli, a passarli dallo straordinario all’ordinario, e non solo a Thiene ma un po’ in giro per tutto il mondo, ecco qua la ricetta per il Paradiso in Terra.  Ma anche uno Spicchio di Cielo, basterebbe.

{jcomments off}

GIUSTIZIA SIA FATTA

Come diceva Don Abbondio, la Giustizia arriva tardi, ma arriva (quasi) sempre.

È stato arrestato da poco Enrico Maltauro, un noto imprenditore edile vicentino, reo di aver distribuito mazzette a destra e manca, nella migliore tradizione di Tangentopoli,  ma solo per poter lavorare nell'Expo, signori giudici. Tengo famiglia... Tra i suoi lavori, il massacro estetico di una area post industriale comprata dalla Fininvest alle porte di Vicenza, dove il Nostro ha piazzato un obbrobrio urbanistico pesante 100 mila tonnellate, in una penisoletta dove le margherite si specchiavano nell'acqua... Un vero colpo allo stomaco per chi arriva da Venezia e si addentra nella cittá del Palladio.

La Giustizia, dicevamo, ha portato anche Berlusconi (scalciando e smadonnando)  a fare, per ben quattro ore la settimana, servizio alla societá italiana, facendo compagnia ai vecchietti affetti da Alzheimer. Possiamo immaginare come li ha salutati,  giovialone come sempre.

“Eccomi qui! Mi avete visto a Porta a Porta, bello eh? O son venuto meglio a Ballaró?  Vi piace Dudú? Volete un autografo?”

No.

“Ma non sapete chi sono io?”

… quelli lo guardano come dire: E chi se ne frega, chi sei, chi fosti e chi sarai.

Ecco! Questa é la punizione  piú grande che poteva essere escogitata dalle perverse Toghe Rosse. Che l'Innominato fosse anche ignorato.


{jcomments off}DURI DA CONVINCERE

Obama ha cominciato una peregrinazione tra i suoi concittadini, che, nonostante uragani incendi e disastri naturali sempre più frequent,i si ostinano a negare il fenomeno del cambio climatico provocato dalle attività umane. Ovviamente l'obbiettivo a medio termine è rafforzare l'utilizzo delle energie rinnovabili,  che tra l'altro era una delle sue promesse elettorali. Nel frattempo gli USA se la godono con il fracking (che la Chevron ha esportato anche in Ucraina) che dovrebbe dare autonomia energetica al Paese.... Ma, vedi caso, ecco spuntare i soliti rompiscatole, la pietruzza nell'ingranaggio, la formicuzza incazzata contro gli abusi delle megacompagnie. In questo caso è una certa Hellen Slottje che ha deciso di informare ben 170 comunità della zona di N. York sui danni che questa tecnica sta provocando all' ambiente e alle persone. Per questo suo straordinario impegno, una settimana fa, le è stato conferito quello che si considera un vero e proprio Nobel per l'ambiente, il Premio Goldman, che si dà ad eroi sconosciuti che con i propri modestissimi mezzi e magari da posti sperduti si dedicano ad affrontare problemi giganteschi, a livello locale ma con valenza internazionale. Vale la pena conoscerli. Fa tanto bene al cuore.

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